Logica delle dinamiche di sistema nei rapporti socio – giuridici

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La costruzione della normativa è fondata sulla logica e come tale sull’emisfero sinistro specializzato non solo nel suono “ma anche nell’imposizione della struttura sintattica e per molto di ciò che chiamiamo semantica, la comprensione del significato” ( Ramachandran in Brian, Esseri Umani, Le Scienze 2012), vengono a mancare sottovalutandole le sfumature del linguaggio proprie dell’emisfero destro, l’aspetto emozionale fondamentale nelle decisioni per sbloccare i “dilemmi decisionali” che via via si presentano durante il percorso della razionalità (Shiv) in quanto non sempre vi è un contrapporsi tra bianco e nero, né il prevalere di uno sull’altro con il conseguente sfumare del pensiero analitico nei confronti della creaturalità umana (Brian).

L’emozione interpretativa interviene sulla stretta logica giuridica, il vissuto individuale si insinua nella lettura della logica normativa, così che se il “metodo” è comodo nella ripetitività quotidiana è “la percezione che ci dà la soluzione giusta”( Brian) e ci permette di cogliere le sottili differenze dando un senso ai concetti della responsabilità umana e della libertà di azione.

Se l’emozione e l’empatia sono proprie e incancellabili nell’essere umano, consegue che la stessa estetica interviene nell’influenzare le decisioni predisponendo o all’opposto indisponendo al rapporto umano attraverso armonie/disarmonie e colori, ecco intervenire non solo la gravità delle forme architettoniche ma la loro neutralizzazione colorica attraverso neri e fondi grigi. Dobbiamo constatare che il sistema giuridico non rappresenta quello che effettivamente è la realtà degli altri sistemi sociali, ma quello che viene percepito e nell’agire su di esso crea l’effettività dell’interazione (Heisemberg), si parla pertanto di sistemi aperti e del loro interagire secondo regole proprie della teoria generale allargata ( von Bertalanffy).

I sistemi chiusi presentano dispositivi fissati basati su principi generali derivanti da logiche del tipo retroattive, nelle dinamiche interne al sistema interviene una interazione dinamica di processi nella realizzazione dell’ordine, la difficoltà risiede non tanto nella regolazione del singolo sistema quanto nella comprensione delle dinamiche di sistema, se a questo aggiungiamo le problematiche derivanti dalla gestione delle emozioni quale ulteriore modello di adattabilità il quadro si complica; trovare le leggi che regolano i diversi livelli di organizzazione sociale e intervenire su di essi diventa quindi estremamente complesso, considerando che il sistema normativo è già di per sé stesso un sistema complesso aperto che deve intervenire su dinamiche di processi tra sistemi sociali.

La normativa viene a porsi tra un elemento quantitativo reiterante nei rapporti sociali e l’elemento qualitativo delle emozioni psicologiche, tra la possibilità di una analisi logica informatica e le sfumature delle reazioni psicologiche nelle zone di ombra dell’agire umano con il prevalere del vissuto individuale, come ci ricorda von Bertalanffy Se la quantificazione non è possibile, e persino se i componenti di un dato sistema sono mal definiti, ci si può per lo meno attendere che certi principi siano quantitativamente applicabili all’intero in quanto sistema. Può almeno essere possibile una spiegazione in via di principio” ( Teoria generale dei sistemi, 175, Mondadori, 2012).

In un sistema chiuso le differenze tenderanno a scomparire stabilizzandosi una omogeneità massima, interverrà una stasi per cui massima è la semplificazione regolamentare, tuttavia i sistemi sociali come quelli biologici non sono una macchina di Ashby, per cui il suo stato interno e lo stato circostante dell’ambiente definiscono in modo univoco lo stato successivo in cui verrà a trovarsi la macchina, in quanto vi sarà un evolversi verso crescenti stati di differenziazione propri dei sistemi aperti ne consegue una crescente complessità regolamentare.

Vi è pertanto l’impossibilità di definire con modelli unici il sistema essendo le realtà ricomprese diverse, anche se subentra la necessità della semplificazione per comprenderne e pilotarne l’azione, ecco intervenire le teorie dei giochi, dell’informazione, delle decisioni, la matematica relazionale per la teoria delle reti e dei grafi, l’ analisi dei fattori nei fenomeni della psicologia, la cibernetica per le catene causali circolari, tutte parti di una teoria generale dei sistemi in senso allargato.

Nonostante le difficoltà di un valore esplicativo totale delle varie teorie esse modificano il “clima intellettuale che ci consente di vedere nuovi problemi i quali erano stati trascurati in epoche precedenti, o di vedere problemi in nuova luce, è, in un certo senso, più importante di ogni singola applicazione di tipo particolare” (von Bertalanffy, Teoria generale dei sistemi, 166, Mondadori, 2012).

Dott. Sabetta Sergio Benedetto

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