Liquidazioni Iva 2017, oggi la scadenza delle comunicazioni

Redazione 18/09/17
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Ci siamo: scade oggi il termine per l’invio delle comunicazioni delle liquidazioni periodiche Iva relative al secondo trimestre del 2017. I professionisti hanno dunque ancora un ultimo giorno di tempo per inviare all’Agenzia delle Entrate tutti i dati delle registrazioni contabili di aprile, maggio e giugno. Altri dieci giorni di tempo, poi, fino al 28 settembre, per inviare anche i dati del primo spesometro semestrale 2017. Vediamo allora quali sono gli obblighi dei soggetti passivi Iva, cosa è necessario tenere a mente e quali sono le prossime scadenze da segnare in calendario.

 

Le liquidazioni Iva del secondo trimestre

Ultime ore di tempo, quindi, per i professionisti che non hanno ancora inviato le comunicazioni delle liquidazioni periodiche Iva del secondo trimestre dell’anno.

Come previsto dal decreto fiscale collegato all’ultima Legge di Bilancio, il DL n. 193/2016, i soggetti passivi Iva devono trasmettere ogni tre mesi da quest’anno all’Agenzia delle Entrate i dati riepilogativi delle liquidazioni periodiche dell’imposta. Le liquidazioni periodiche consistono nel calcolare la propria Iva a debito (e quindi da pagare) o a credito, mettendo in conto tutte le fatture emesse ai clienti e quelle ricevute dai fornitori.

Quindi, sia i contribuenti che liquidano l’Iva mensilmente (la maggioranza) sia quelli che lo fanno con cadenza trimestrale sono tenuti due mesi dopo la conclusione di ogni trimestre a trasmettere le comunicazioni riepilogative al Fisco. La comunicazione del primo trimestre di quest’anno era dovuta entro il 12 giugno; quella del secondo, appunto, scade oggi.

 

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Le prossime scadenze Iva

Come accennato, lo spesometro relativo al primo semestre del 2017 era dovuto oggi ma è stato rinviato, su pressante richiesta dei contribuenti, al 28 settembre. Le prossime scadenze per le comunicazioni delle liquidazioni Iva 2017 sono fissate al 30 novembre e al 28 febbraio 2018; lo spesometro del secondo semestre dell’anno è ugualmente dovuto entro il prossimo 28 febbraio.

Molte date da ricordare, quindi, che però aumenteranno ancora di più a partire dal 2018. Nonostante le proteste dei soggetti passivi, infatti, e per effetto del Dl n. 193/2016, dall’anno prossimo anche lo spesometro diverrà trimestrale. Se non ci saranno altre proroghe e ulteriori ritardi, le scadenze dell’anno prossimo per entrambi gli adempimenti dovrebbero essere fissate al 31 maggio, 16 settembre, 30 novembre e 28 febbraio.

Cosa succede a chi non invia i dati in tempo?

I contribuenti che non invieranno la comunicazione delle liquidazioni Iva in tempo, o che invieranno dati errati o incompleti, dovranno inviare la comunicazione corretta in un secondo momento e pagare le relative sanzioni. Invio e pagamento non devono necessariamente avvenire nello stesso momento.

I soggetti passivi Iva che provvederanno all’invio dei dati corretti entro un certo periodo di tempo potranno però usufruire del ravvedimento operoso. La sanzione base di 500 euro (che sarà ridotta a 250 euro se il contribuente invierà la comunicazione corretta entro 15 giorni) potrà infatti essere ridotta a 1/9 dell’importo se il versamento avverrà entro 90 giorni dalla data di scadenza, a 1/8 se avverrà entro l’anno successivo, a 1/7 entro il secondo anno, a 1/6 oltre il secondo anno e a 1/5 se il versamento avviene dopo la constatazione della violazione.

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