Liberalizzazioni: approvato il Manifesto dell’Avvocatura e varata una mobilitazione della categoria

Redazione 17/01/12
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E’ stato approvato un Manifesto unitario dell’Avvocatura e programmata una mobilitazione responsabile e unitaria per segnalare al Governo e ai cittadini i rischi di una liberalizzazione destinata, nella visione di tutte le frange dell’avvocatura, a smantellare i principi fondamentali della professione di avvocato, che proteggono i diritti dei cittadini. Si sottolinea come i provvedimenti adottati dal Governo e quelli annunciati ma ancora in via di definizione alimentano il disagio e la preoccupazione dei professionisti forensi, e quindi la necessità di ricorrere a varie forme di protesta, in assenza di un dialogo costruttivo con la categoria. Su temi così delicati, per la tenuta del sistema democratico ed il corretto funzionamento dell’amministrazione della giustizia, è necessario invece un processo di confronto con il Governo sulle iniziative di riforma della giustizia e di liberalizzazione delle professioni.

L’avvocatura si è resa disponibile a individuare in tempi rapidi le soluzioni più efficaci per migliorare l’efficienza della giustizia e per varare la riforma della professione forense. In questa direzione sono state avanzate alcune proposte miranti non solo a rafforzare la qualificazione della professione, ma anche a rilanciare l’efficienza del sistema giustizia. Tra queste meritano attenzione:

a) la convenzione partecipativa di negoziazione, sistema alternativo di risoluzione stragiudiziale affidato agli avvocati, che garantisce tempi più rapidi e maggiore sicurezza giuridica;

b) il coinvolgimento attivo, per lo smaltimento dell’arretrato civile, degli avvocati con adeguata esperienza e ragionevole affidabilità, selezionati dai Consigli dell’Ordine di appartenenza, i quali sarebbero chiamati a decidere talune specifiche controversie indicate dai Presidenti dei Tribunali. A tale scopo è necessario effettuare preventivamente una stima seria dei processi pendenti, per utilizzare in modo razionale ed efficace le risorse, eliminando sprechi e ritardi;

c) il rafforzamento del Programma di gestione dei tempi del processo redatto dai Presidenti dei Tribunali attraverso una loro maggior responsabilizzazione e il coinvolgimento dei singoli Consigli degli Ordini degli Avvocati per avere un’agenda dei lavori certa e celere;

d) la riduzione dei tempi di redazione delle sentenze, creando uno staff di giuristi che affianchi il magistrato nella fase che precede la sentenza attraverso la ricostruzione dell’iter processuale svoltosi fino a quel momento (le ricerche sui precedenti, orientamenti dottrinali ecc.);

e) la concreta operatività del processo telematico con investimenti seri di risorse economiche e tecniche; l’informatica applicata alla gestione della giustizia accelera i tempi e riduce i costi.
f) l’alleggerimento delle procedure delle Corti d’appello, di cui va ridisegnata la competenza funzionale, sottraendo loro il contenzioso derivante dalla c.d. Legge Pinto e snellendo la collegialità delegando l’istruzione della causa ad un singolo Consigliere.

Il Manifesto approvato esprime la posizione unitaria di tutta l’Avvocatura italiana.

 

Redazione

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