Lesioni stradali: patente revocata fino a 5 anni per tamponamento

Redazione 14/07/16
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Fino a cinque anni di revoca della Patente a causa di un mero tamponamento. Questo è il rischio che si prospetta  a seguito delle modifiche introdotte dalla legge 23 aprile 2016 n. 41 che, disciplinando l’omicidio stradale,ha modificato le norme del Codice della Strada, in particolare l’art. 222. Infatti, pesanti sanzioni amministrative accessorie  sono previste  per quegli automobilisti che, per loro colpa, abbiano determinato lesioni personali gravi.  

Secondo quanto ricorda l’art. 583 c.p. una lesione personale  si considera grave anche nel caso in cui derivi una malattia che metta a repentaglio la vita della persona offesa, ovvero una malattia o un’incapacità di attendere alle ordinarie occupazioni per un tempo che superi i 40 giorni. 

Si pensi ad un colpo di frusta…

Non è insolito che, in seguito ad un sinistro, la persona offesa riscontri anche la pur minima patologia, come ad esempio un dolore o un fastidio, ma senza che lo stato fisico della vittima sia oggettivato medicalmente. Si pensi ad un colpo di frusta: il dato medico verrebbe presto a mancare soprattutto dopo che siano passati diversi giorni. Ciononostante, l’infortunato può qualificare l’episodio come un evento che gli ha generato dolorose conseguenze fisiche.

Nel caso in cui sia il medico a certificarle, la soglia prevista dalla legge di 40 giorni  per definire il fatto come “grave”, può essere sì raggiunta, ma deriva, in pratica, da un episodio che non è munito di quel particolare disvalore a cui la norma fa riferimento. 

C’è dunque la possibilità – per quanto assurda – che la mera distrazione o la frenata improvvisa di un’auto in coda, oltre a causare un banale tamponamento tra le vie cittadine, possa determinare l’instaurarsi di un procedimento penale per lesioni personali gravi ex art. 590-bis del codice penale. Basterebbe infatti che l’infortunato lamentasse un dolore prolungato a seguito del sinistro, come ad esempio un mal di testa incessante che gli impedisca di condurre normalmente la sua quotidianità. 

Pesanti conseguenze

In tal caso, la violazione delle norme sulla disciplina della circolazione stradale non rappresenterebbe sicuramente una condotta “grave”, che non genera un allarme sociale eclatante.

Cionondimeno, con l’ applicazione dell’art. 222 del Codice della Strada, come modificato dalla legge 41/2016, una simile condanna potrebbero generare pesanti conseguenze. Infatti  secondo tale novità alla condanna, ovvero all’applicazione della pena su richiesta delle parti (ex art 444 c.p.c) per i reati di cui agli articoli 589-bis e 590-bis del codice penale consegue la revoca della patente di guida. 

Il successivo comma 3-ter, prevede che in caso venga applicata tale sanzione accessoria, l’interessato potrà conseguire una nuova patente di guida non prima che siano trascorsi cinque anni dalla revoca.

Redazione

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