Legge 107 scuola: favorevole il parere delle regioni

Redazione 02/03/17
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Dopo aver ricevuto l’avvallo del Consiglio dei Ministri, la riforma del Tfa anche nota come “buona scuola 2017” giunge all’attenzione delle regioni. Il testo,che si appresta a rivoluzionare i metodi di accesso all’insegnamento, ha ricevuto un parere sostanzialmente favorevole.
Il parere delle regioni sulla Buona scuola 2017
A seguito della Conferenza Unificata del 23 febbraio è stato formalizzato il parere favorevole delle Regioni sul decreto per il riordino l’adeguamento e la semplificazione del sistema di formazione iniziale e di accesso nei ruoli di docente della scuola secondaria per renderlo funzionale alla valorizzazione sociale e culturale della professione.
L’unica proposta di modifica riguarda la provincia di Bolzano, che avendo disciplinato la materia della formazione iniziale e dell’assunzione con norme regionali (come permesso legge 107/2015), richiede di inserire all’interno del testo l’articolo seguente:
“17/bis. Restano salve le disposizioni di cui all’articolo 1, commi 77, 189 e 190, della Legge 13 luglio 2015, n. 107. ”
Ciò al fine di evitare incertezze interpretative.

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Come si diventerà insegnanti?
Ricordiamo che la strada per diventare insegnante subirà notevoli cambiamenti, in modo particolare per quanto riguarda i docenti e gli insegnanti tecnico-pratici della scuola secondaria.
La riforma del Tfa 2017 introdurrà un corso articolato su tre anni, di cui il primo dedicato allo studio di pedagogia, psicologia e normativa scolastica e gli altri due occupati da un tirocinio. Alla fine di ciascuna annata si dovrà sostenere un esame, il cui superamento permetterà di proseguire nel percorso. Al contrario, in caso di fallimento dello stesso, sarà impossibile accedere agli anni successivi e bisognerà ripetere il concorso.
Parlando di concorso, per accedere ai tre anni si dovrà superare una selezione su base nazionale e il numero di posti resi disponibili varierà in base alle previsioni relative ai posti vacanti.
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Per accedervi bisognerà possedere:

laurea magistrale, o diploma di formazione artistica, musicale e coreutica di secondo livello;
almeno 24 cfu fra discipline psico-pedagogiche;
livello B2 in una lingue europee;
attestazione di competenze informatiche o telematiche.

È prevista la retribuzione del tempo impiegato nel percorso formativo, pari ad un anno di supplenza per il ruolo e il grado che si andrà a ricoprire.
Alla fine del corso, ed è senza dubbio la notizia più interessante per gli aspiranti insegnanti, si verrà assunti a tempo indeterminato.  L’intero percorso viene riformato proprio per garantire l’assunzione, che per molti di coloro rimasti imbrigliati all’interno delle maglie del precariato è oggi un sogno semi irrealizzabile.
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