Le Proposte di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio sugli appalti pubblici

Lazzini Sonia 28/09/12
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CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA

Bruxelles, 11 maggio 2012

Proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio sugli appalti pubblici (prima lettura) (Deliberazione legislativa)

– Stato di avanzamento dei lavori

– Dibattito orientativo

Maggiore flessibilità delle procedure_Ridurre i termini minimi stabiliti nella proposta della Commissione al fine di rendere gli appalti pubblici più efficienti, pur rispettando il fatto che i termini devono sempre essere proporzionali e consentire agli operatori economici, in particolare alle PMI, tempo sufficiente per preparare le offerte

Uso strategico degli appalti pubblici _Dovrebbe essere possibile creare trasparenza e flessibilità riducendo nel contempo i costi delle transazioni mediante la pubblicazione di un avviso di preinformazione

Ridurre i requisiti di documentazione_ È fortemente necessario semplificare le norme e le procedure in materia di appalti, riducendo in tal modo i costi delle transazioni sia per le amministrazioni aggiudicatrici che per gli operatori economici.

Ne risulterà una maggiore partecipazione alle procedure di aggiudicazione di appalti pubblici da parte degli operatori economici, non ultime le PMI, il che a sua volta intensificherà la concorrenza, promuoverà l’innovazione e garantirà migliori risultati degli appalti.

Appalti elettronici_ L’utilizzo degli appalti elettronici presenta un notevole potenziale per aumentare la trasparenza, ridurre i costi delle transazioni e migliorare i risultati degli appalti.

Accesso delle PMI

Le piccole e medie imprese (PMI) possiedono un potenziale enorme per la creazione di posti di lavoro, la crescita e l’innovazione.

Un accesso facile ai mercati degli appalti può aiutarle a mettere a frutto questo potenziale consentendo alle amministrazioni aggiudicatrici di allargare la loro base di fornitori, con conseguenze positive dell’aumento della concorrenza sui contratti pubblici

sostenere pienamente la proposta di introdurre un limite di fatturato, secondo il quale le amministrazioni aggiudicatrici non dovrebbero essere autorizzate a esigere che gli operatori economici abbiano un fatturato minimo superiore a tre volte il valore stimato dell’appalto

Aggregazione della domanda_chiarire le regole per ripartire tra la centrale di committenza e le amministrazioni aggiudicatrici che ad essa fanno direttamente o indirettamente ricorso la responsabilità di vigilare sull’osservanza della normativa sugli appalti

Maggiore flessibilità delle procedure

Le procedure di appalto a disposizione devono assicurare parità di trattamento e trasparenza, pur essendo abbastanza flessibili per venire incontro alle differenti situazioni e alle esigenze incontrate dalle amministrazioni aggiudicatrici e dagli operatori economici quando le amministrazioni stesse acquistano forniture, lavori e servizi.

Il Gruppo del Consiglio ha discusso approfonditamente le procedure proposte, nonché le condizioni della loro applicazione. In base ai negoziati nel Consiglio e al fine di raggiungere un accordo politico definitivo, la presidenza propone di:

· ampliare notevolmente l’accesso alla procedura competitiva con negoziato e al dialogo competitivo rispetto alla proposta della Commissione; le due procedure dovrebbero essere disponibili in modo particolare ogniqualvolta appalti di lavori o appalti di servizi o forniture richiedano attività di adattamento o progettazione ovvero quando soluzioni standardizzate non consentono di ottenere risultati soddisfacenti.

Un accesso più ampio alle procedure faciliterà acquisti meglio adattati alle esigenze delle amministrazioni pubbliche e alle restrizioni di bilancio, promuovendo commesse pubbliche migliori ed innovative;

· sostenere pienamente la nuova procedura volta a favorire partenariati per l’innovazione strutturati al fine di promuovere lo sviluppo e il successivo acquisto di forniture, servizi e lavori innovativi;

· ridurre i termini minimi stabiliti nella proposta della Commissione al fine di rendere gli appalti pubblici più efficienti, pur rispettando il fatto che i termini devono sempre essere proporzionali e consentire agli operatori economici, in particolare alle PMI, tempo sufficiente per preparare le offerte.

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Uso strategico degli appalti pubblici

L’ingente quantità di risorse pubbliche spese per gli appalti le rende uno strumento efficace per il conseguimento degli obiettivi della strategia Europa 2020 di un’economia intelligente, sostenibile e inclusiva.

Il Gruppo del Consiglio ha discusso approfonditamente, tra l’altro, il modo in cui le amministrazioni aggiudicatrici possono stabilire criteri di aggiudicazione adatti a tale scopo, come tenere conto del calcolo dei costi del ciclo di vita per promuovere soluzioni sostenibili, l’uso di requisiti funzionali per promuovere l’innovazione e il regime più leggero per taluni servizi sociali.

In base ai negoziati in seno al Consiglio e al fine di raggiungere un accordo politico definitivo, la presidenza propone di:

· promuovere lo sviluppo del calcolo dei costi del ciclo di vita e chiarire come possono essere integrati nei criteri di aggiudicazione degli appalti pubblici. La determinazione dei costi del ciclo di vita dovrebbe rendere possibile tenere conto, ad esempio, dei costi connessi al consumo di energia e al riciclaggio nonché dei costi imposti da esternalità ambientali quali le emissioni di gas a effetto serra. Qualsiasi metodo per calcolare i costi del ciclo di vita deve essere determinato in modo obiettivo e non discriminatorio e gli operatori economici normalmente diligenti dovrebbero essere in grado di fornire i dati richiesti senza sforzi irragionevoli;

· incoraggiare gli Stati membri, all’atto di definire le specifiche tecniche, ad utilizzare pienamente i requisiti di prestazioni e funzionali quale metodo adeguato per promuovere l’innovazione;

· la normativa sugli appalti pubblici dovrebbe continuare a concentrarsi su “come comprare” piuttosto che su “cosa comprare”. La fissazione di obiettivi e prospettive vincolanti conformemente alle politiche e condizioni particolari del pertinente settore dovrebbero spettare agli Stati membri e alla legislazione specifica per settore. Si dovrebbe pertanto garantire che gli Stati membri che lo desiderino siano in grado di promuovere obiettivi politici, purché i criteri utilizzati a tal fine siano connessi all’oggetto dell’appalto;

· perfezionare la portata e le condizioni di un regime leggero per taluni servizi, compresi servizi sociali, servizi sanitari, servizi culturali, servizi scolastici e servizi alberghieri/di ristorazione promuovendo nel contempo la trasparenza e la concorrenza. Dovrebbe essere possibile creare trasparenza e flessibilità riducendo nel contempo i costi delle transazioni mediante la pubblicazione di un avviso di preinformazione. I servizi privi di interesse transfrontaliero dovrebbero essere esclusi dal campo di applicazione della direttiva.

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Ridurre i requisiti di documentazione

È fortemente necessario semplificare le norme e le procedure in materia di appalti, riducendo in tal modo i costi delle transazioni sia per le amministrazioni aggiudicatrici che per gli operatori economici.

Ne risulterà una maggiore partecipazione alle procedure di aggiudicazione di appalti pubblici da parte degli operatori economici, non ultime le PMI, il che a sua volta intensificherà la concorrenza, promuoverà l’innovazione e garantirà migliori risultati degli appalti.

Il Gruppo del Consiglio ha discusso approfonditamente come ridurre la burocrazia e aumentare la flessibilità sia per le amministrazioni aggiudicatrici che per gli operatori economici.

In base ai negoziati in seno al Consiglio e al fine di raggiungere un accordo politico definitivo, la presidenza propone di:

· sostenere pienamente l’obbligatorietà di accettare le autodichiarazioni degli operatori economici, invece di certificati e altri documenti ufficiali, quale mezzo preliminare per provare l’assenza di motivi di esclusione e il soddisfacimento dei criteri di selezione.

Quale chiaro punto di partenza, solo l’aggiudicatario di un appalto dovrebbe presentare la documentazione richiesta all’amministrazione aggiudicatrice;

· prevedere la possibilità per le amministrazioni aggiudicatrici di chiedere agli operatori economici di integrare, chiarire o completare le informazioni o la documentazione presentate quando sono o sembrano essere incomplete o errate, pur rispettando i principi di trasparenza e parità di trattamento;

· prevedere la possibilità per le amministrazioni aggiudicatrici di escludere un operatore economico in base a prestazioni insoddisfacenti nell’ambito di un appalto pubblico precedente;

· verificare la possibilità di esentare gli operatori economici dal presentare documenti e informazioni che l’amministrazione aggiudicatrice possa facilmente ottenere essa stessa da basi di dati o registri;

· facilitare il trattamento della documentazione e dello scambio di informazioni in situazioni transfrontaliere estendendo al settore degli appalti pubblici lo strumento elettronico esistente per gli scambi di informazioni transnazionali “sistema d’informazione del mercato interno” (IMI).

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Appalti elettronici

L’utilizzo degli appalti elettronici presenta un notevole potenziale per aumentare la trasparenza, ridurre i costi delle transazioni e migliorare i risultati degli appalti.

Inoltre, gli appalti elettronici potrebbero contribuire a evitare, individuare e correggere gli errori dovuti a malintesi o travisamenti della normativa in materia di appalti pubblici.

Il Gruppo del Consiglio ha discusso approfonditamente come integrare i mezzi di comunicazione elettronici negli appalti pubblici e come garantire la parità di accesso.

In base ai negoziati in seno al Consiglio e al fine di raggiungere

un accordo politico definitivo, la presidenza propone di:

· prefiggersi l’obbligo di rendere disponibili in forma elettronica i documenti di gara e il passaggio a una comunicazione integralmente elettronica per tutte le procedure di appalto, con particolare riguardo alla presentazione per via elettronica, nei limiti di un periodo di transizione di due anni a decorrere dal recepimento della direttiva;

Su tale questione è necessario un ulteriore orientamento politico, come precisato nel quesito 1dell’allegato II.

· semplificare e migliorare gli strumenti di aggiudicazione interamente informatizzati, i sistemi dinamici di acquisizione e i cataloghi elettronici, particolarmente consoni ad appalti altamente aggregati di acquisizioni standard, tipicamente gestiti da centrali di committenza;

· le centrali di committenza dovrebbero completare la transizione verso la comunicazione elettronica entro la data di entrata in vigore della direttiva, in quanto si trovano in una posizione anche migliore per adattarsi celermente ai mezzi elettronici di comunicazione.

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Accesso delle PMI

Le piccole e medie imprese (PMI) possiedono un potenziale enorme per la creazione di posti di lavoro, la crescita e l’innovazione.

Un accesso facile ai mercati degli appalti può aiutarle a mettere a frutto questo potenziale consentendo alle amministrazioni aggiudicatrici di allargare la loro base di fornitori, con conseguenze positive dell’aumento della concorrenza sui contratti pubblici.

Il Gruppo del Consiglio ha discusso approfonditamente come facilitare l’accesso delle PMI agli appalti pubblici senza creare distorsioni del mercato e generare burocrazia. In base ai negoziati in seno al Consiglio e al fine di raggiungere un accordo politico definitivo, la presidenza propone di:

sostenere pienamente la proposta di introdurre un limite di fatturato, secondo il quale le amministrazioni aggiudicatrici non dovrebbero essere autorizzate a esigere che gli operatori economici abbiano un fatturato minimo superiore a tre volte il valore stimato dell’appalto.

Solo in circostanze debitamente giustificate connesse a rischi specifici possono essere applicati requisiti più rigorosi, che devono tuttavia sempre essere proporzionali;

· sostenere pienamente la partecipazione delle PMI ai mercati degli appalti pubblici, incoraggiando le amministrazioni aggiudicatrici a prendere nella dovuta considerazione la possibilità di suddividere gli appalti in lotti;

· la Commissione raccoglie dati in base alle informazioni trasmesse dagli Stati membri sull’attuazione di politiche favorevoli alle PMI. La Commissione rende pubbliche tali politiche al fine di incoraggiare la partecipazione delle PMI agli appalti pubblici.

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Aggregazione della domanda

L’aggregazione della domanda, sommando il numero di amministrazioni aggiudicatrici oppure in termini di volume e di valore nel tempo, spesso consente di ottenere economie di scala e, di conseguenza, prezzi inferiori. Ciò potrebbe consentire notevoli risparmi e un migliore utilizzo dei fondi pubblici. Il Gruppo del Consiglio ha discusso approfonditamente, tra l’altro, come migliorare la normativa sugli accordi quadro e l’assegnazione di responsabilità quando le amministrazioni aggiudicatrici eseguono appalti congiunti, nonché il rischio di un’eccessiva concentrazione del potere d’acquisto. In base ai negoziati in seno al Consiglio e al fine di raggiungere un accordo politico definitivo, la presidenza propone di:

· chiarire le condizioni dell’utilizzo degli accordi quadro ed esplicitare che lo stesso accordo quadro può prevedere call-off e mini concorrenza, purché le condizioni che disciplinano l’utilizzo, rispettivamente, dei call-off diretti e della mini concorrenza siano chiaramente definite nell’accordo quadro;

· chiarire le regole per ripartire tra la centrale di committenza e le amministrazioni aggiudicatrici che ad essa fanno direttamente o indirettamente ricorso la responsabilità di vigilare sull’osservanza della normativa sugli appalti;

· agevolare per le amministrazioni di aggiudicazione di Stati membri differenti lo svolgimento di appalti comuni transfrontalieri, fornendo in tal modo un importante strumento per gli appalti di soluzioni innovative.

Lazzini Sonia

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