Lavoro irregolare: Ispettorato trova più di 7 aziende su 10

Scarica PDF Stampa

E’ emerso da un’operazione di vigilanza dell’Ispettorato del Lavoro condotta anche nei pubblici esercizi. Picchi del 95% al Sud. Individuati 458 lavoratori in nero, tra i quali 16 minorenni.
Volume per approfondire: Il lavoro nero

Indice

1. In che cosa consiste il lavoro irregolare


Con la locuzione lavoro irregolare o lavoro in nero s’intende un rapporto di lavoro nel quale un datore di lavoro, sia lo stesso una persona fisica o giuridica, si avvale di prestazioni professionali o lavorative di un dipendente senza riconoscere allo stesso nessuna copertura previdenziale, di garanzia, e di tutela previste dalla legge, e senza pagare le imposte previste, non essendoci un contratto di lavoro ufficiale non registrato e giuridicamente nullo e irregolare per le vigenti norme del diritto del lavoro.
Il fenomeno ancora oggi non ha una definizione giuridica univoca nei vari ordinamenti giuridici statali.
Di solito, da un punto di vista più sociologico, viene considerata lavoro nero quell’attività a scopo di lucro di tipo sia dipendente sia indipendente realizzato in violazione della legge.
Il lavoro nero può avere orari non conformi alla normativa, l’esercizio di attività che eludono il diritto fiscale, il diritto delle assicurazioni sociali, il diritto della concorrenza e il diritto in materia di stranieri.
Ci sono due tipi di lavoro nero:

  • Quello subìto, vale a dire, il lavoratore è costretto a essere pagato senza regolarizzazione contrattuale o fiscale, pensionistica e assicurativa “in cambio” di un lavoro. Questa è la situazione tipica di coloro che vorrebbero un lavoro come dipendenti o parasubordinati nei confronti di un’impresa ma la stessa non li vuole assumere.
  •  Quello preteso dal soggetto stesso che ha un interesse ad essere pagato in nero, completamente o parzialmente. Questo accade nel mondo del lavoro autonomo (per lo meno da parte di coloro che lavorano per persone fisiche, visto che le aziende non hanno nessun vantaggio a pagare in nero i lavoratori autonomi oppure è molto complesso effettuarlo). Il mondo dei disoccupati o degli inoccupati (studenti, casalinghe, pensionati, cassa integrati) è un bacino di persone che di solito vuole essere pagato in nero, specie quando la prestazione è saltuaria. Oppure è il classico caso del cosiddetto “doppio lavoro”, vale a dire, quello svolto da lavoratori dipendenti (pubblici e privati) fuori dal normale orario lavorativo. 


Potrebbe interessarti anche:

2. I rilievi della vigilanza straordinaria dell’Ispettorato del Lavoro


Come riporta l’agenzia di stampa Adnkronos, il 76% delle aziende dei settori del turismo e dei pubblici esercizi ha evidenziato irregolarità con picchi del 95% al Sud e del 78% al Nord-Ovest.
Emerge da una rilevante azione di vigilanza straordinaria, promossa e coordinata dall’Ispettorato Nazionale del Lavoro, da parte degli ispettori del lavoro e dei Carabinieri del Comando tutela del lavoro, svolta nei giorni scorsi nel territorio nazionale, con l’unica esclusione delle Province di Trento e Bolzano, mirata al contrasto del lavoro sommerso e alla verifica del rispetto della disciplina in materia di salute e sicurezza.
I controlli hanno interessato 445 aziende, delle quali il 76% è risultato irregolare, con picchi del 95% al Sud e del 78% al Nord-Ovest.
Gli accertamenti hanno fatto emergere su 2.364 posizioni lavorative verificate, 809 irregolari, 458 lavoratori in nero, tra i quali 16 minorenni e 101 lavoratori extra Ue, tra i quali 18 senza permesso di soggiorno.
Gli ispettori hanno successivamente disposto 330 prescrizioni per violazioni in materia di sicurezza e 253 provvedimenti di sospensione, dei quali 180 per lavoro nero e 73 per gravi violazioni in materia di salute e sicurezza.
Le maggiori violazioni relative ai rapporti di lavoro, a parte il lavoro nero, sono relative all’orario di lavoro, al mancato versamento dei contributi previdenziali, e a uno sbagliato inquadramento contrattuale.
I rilievi sono relativi anche alla percezione indebita del reddito di cittadinanza, alla mancata tracciabilità delle retribuzioni, e alla videosorveglianza.
Sono state riscontrate violazioni anche in materia di salute e sicurezza, in prevalenza per mancata elaborazione del Documenti Valutazione Rischi, mancata formazione e addestramento, mancata costituzione del servizio di prevenzione e protezione e nomina del relativo responsabile e mancata elaborazione del piano di emergenza ed evacuazione.

Volume consigliato


Il lavoro nero determina danni sia al lavoratore, sia a tutta la società, per il minor gettito fiscale e dei contributi e all’intera economia per l’evidente distorsione che determina alla concorrenza.

FORMATO CARTACEO

Il lavoro nero

Il presente volume intende affrontare le diverse sfaccettature del lavoro nero, cercando di guidare il professionista nelle problematiche, di carattere non solo nazionale ma altresì transfrontaliero, che lo caratterizzano. Infatti, il fenomeno è assai complesso e può presentarsi sotto molteplici forme ed aspetti, ponendosi sempre come vulnus di diritti individuali, sociali ed economici: il lavoro non dichiarato ha gravi implicazioni per i lavoratori interessati che si trovano spesso a dovere accettare condizioni di lavoro assai precarie, con retribuzioni inferiori rispetto a quelle contrattual-collettive, con violazioni dei diritti individuali e ridotta tutela in materia di sicurezza sul lavoro, a non avere opportunità di sviluppo delle proprie competenze. Il lavoro nero determina quindi danni sia al lavoratore, sia a tutta la società, per il minor gettito fiscale e dei contributi e all’intera economia per l’evidente distorsione che determina alla concorrenza.Il testo non è una mera ricognizione di commento a disposizioni di legge, ma ha in sé il valore aggiunto di avere sempre sullo sfondo il valore del lavoro e della persona. Michele Di Lecce Magistrato, dal giugno 2003 a febbraio 2012 é stato Procuratore della Repubblica presso il tribunale di Alessandria. Dal febbraio 2012 al dicembre 2015 é stato Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Genova e ha assunto anche l’incarico di Procuratore Distrettuale Antimafia e Antiterrorismo per il distretto di Genova. E’ stato professore a contratto di Diritto Giurisprudenziale del Lavoro presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università degli Studi di Pavia, nonché docente di Diritto Penale presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università del Piemonte Orientale. Ha fatto parte di commissioni ministeriali per la riforma del sistema sanzionatorio penale e del diritto penale del lavoro. Fa parte di Comitati Scientifici di riviste giuridiche e tecniche. È stato di recente nominato Garante di Ateneo dall’Università degli studi di Genova per gli anni accademici 2017-2021.Corrado Marvasi, Avvocato, attualmente si dedica alla ricerca in campo giuridico, cercando di coniugare l’esperienza maturata in tanti anni di professione con l’approfondimento del diritto nei suoi vari settori. Autore di diverse monografie in tema di diritti reali, di espropriazione per pubblica utilità, di mandato e di carattere processualistico.

Michele Di Lecce, Corrado Marvasi | Maggioli Editore 2019

Dott.ssa Concas Alessandra

Scrivi un commento

Accedi per poter inserire un commento