L’agognata modernizzazione degli Uffici del Giudice di Pace

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Gli Uffici dei Giudici di Pace, ad oggi, dal punto di vista organizzativo, restano un retaggio del passato, ostaggi di logiche e dinamiche, che, con l’avanzare sempre più prepotente della tecnologia, avremmo voluto ritenere largamente superate.

Gli addetti ai lavori, nella frenetica attività quotidiana, sono molto spesso costretti a scontrarsi con le varie incombenze da svolgere presso le cancellerie dei giudici in questione. Gli avvocati, in particolare, devono barcamenarsi tra udienze (non è ammessa udienza a trattazione scritta) e adempimenti di vario genere nelle cancellerie.

Stato attuale degli uffici dei Giudici di Pace.

Il supporto telematico in questo ramo del mondo giudiziario sembra essersi fermato alla prenotazione degli appuntamenti a mezzo mail o pec o alla richiesta di copie conformi o esecutive (anche se in quest’ultimo caso non vi è uniformità di modus operandi nei vari GDP). Queste richieste “epistolari” hanno trovato ampia diffusione in seguito all’espansione della pandemia da “Covid-19”, che ha imposto alle cancellerie l’adozione di strategie atte ad evitare i soliti assembramenti all’interno ed all’esterno degli uffici.

Per quanto concerne, invece, gli atti processuali, nessuno deposito degli stessi è consentito in via telematica, né è ammessa, tantomeno, la costituzione telematica di una parte in un processo. Non è ammesso il deposito a mezzo invio pec, né il mondo dei Giudici di Pace è collegato al PCT (Processo Civile Telematico).

Le più recenti pronunce dei giudici di merito, infatti, hanno confermato l’inammissibilità della costituzione telematica di una parte in un giudizio incardinato innanzi al Giudice di Pace (in ultimo si è espresso così il Giudice di Pace di Ferrara).

L’avvocato, pertanto, deve continuare ad iscrivere a ruolo, costituirsi ed accedere al fascicolo sempre presentandosi personalmente nelle apposite cancellerie e depositando gli atti giudiziari unicamente brevi manu.

Per quanto riguarda la richiesta di copie conformi o esecutive di titoli giudiziari, d’altra parte, sembrano aprirsi degli spiragli che potranno agevolare il lavoro quotidiano degli operatori del diritto.

Alcuni uffici giudiziari (Giudice di Pace di Bari, per citarne uno) accettano già da tempo la richiesta di copie dei titoli in via telematica, da effettuarsi sul portale telematico pst.giustizia – giudici di pace. A questa istanza solitamente segue, nel giro di poche ore, una conferma, contenente l’indicazione dell’eventuale marca da bollo da acquistare e la data fissata per il ritiro.

Le copie rilasciate ovviamente saranno sempre in formato cartaceo, dal momento che non esiste formato digitale presso gli uffici dei GDP. In caso di notifiche a mezzo pec, quindi, tali copie andranno scansionate e l’avvocato dovrà attestarne la conformità all’originale cartaceo.

Anche le marche da bollo saranno cartacee e appunto andranno consegnate al cancelliere preposto. Ciò è in stridente contrasto con l’obbligo di pagamento telematico, introdotto da qualche mese, che è stato sancito nell’ambito del PCT.

Passando a parlare di quanto accade nel corso di un giudizio, d’altra parte, in questo caso, il difensore costituito spesso riceve le comunicazioni di cancelleria riguardanti rinvii, ordinanze e sentenze. Questa, tuttavia, non è una regola sempre rispettata dagli uffici giudiziari dei giudici di pace. Capita sovente che lo stesso Ufficio Giudiziario si comporti in maniera diversa da giudizio a giudizio.

Onde aggirare tutti questi ostacoli e seguire in maniera costante l’andamento delle varie procedure, è comunque sempre preferibile avvalersi dell’applicazione “Giustizia Civile” (scaricabile sui cellulari), la quale consente di individuare e seguire le varie cause o procedure, inserendo i dati essenziali delle stesse.

In caso di mancata conoscenza del numero di R.G., i fascicoli sono identificabili dalle prime lettere dei nomi delle parti e dei rispettivi avvocati.

Per quanto concerne il processo civile telematico, l’art. 16 bis c. 6 del d.lgs. n. 179/2012 condiziona il deposito telematico degli atti all’adozione di apposita normativa. Il predetto comma 6 statuisce che:

“Negli uffici giudiziari diversi dai tribunali le disposizioni di cui ai commi 1 e 4 si applicano a decorrere dal quindicesimo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana dei decreti, aventi natura non regolamentare, con i quali il Ministro della giustizia, previa verifica, accerta la funzionalità dei servizi di comunicazione. I decreti previsti dal presente comma sono adottati sentiti l’Avvocatura generale dello Stato, il Consiglio nazionale forense ed i consigli dell’ordine degli avvocati interessati”.

Si legga anche:

  • Ddl civile, depositati emendamenti. Cartabia: “Fiducia per le altre riforme”

è prossima l’introduzione del processo civile telematico?

Inutile dire che si è tuttora in attesa dell’emanazione di norme, che consentano ai Giudici di Pace il superamento dei limiti tecnologici e logistici che coinvolgono giudici, cancellieri ed avvocati.

In questo senso, si segnala che è agli albori il progetto “Estensione del Processo Civile Telematico ai Giudici di Pace” del Ministero della Giustizia, che mira ad estendere il ricorso alla digitalizzazione, che già da anni permea il processo civile innanzi a Tribunale e Corti d’Appello, agli Uffici dei Giudici di Pace.

Il 16 giugno 2021, inoltre, la Direzione Generale dei Sistemi Informativi Automatizzati ha annunciato l’avvenuto rilascio dei primi schemi XSD per i depositi dinanzi al Giudice di Pace, che costituisce l’avvio del Processo Civile Telematico presso i Giudici di Pace, che dovrebbe essere introdotto a seguito di una fase di sperimentazione.

La fase iniziale della telematizzazione dei GDP dovrebbe riguardare i soli procedimenti monitori, per poi essere estesa a tutte le diverse procedure.

Uno sguardo al futuro.

Fino a quando non entrerà in vigore il processo civile telematico anche nel settore dei Giudici di Pace, i vari addetti, che siano avvocati, giudici o cancellieri, proseguiranno sulla falsariga di quanto fatto fino ad ora, sprecando tempo ed energie per sbrogliare una matassa fatta di copie analogiche, attese ed accessi alle cancellerie, acquisto e consegna di marche (o di contributi unificati).

Chi lavora in misura maggiore nell’ambito dei GDP, ad oggi, si trova meno tutelato di chi opera nei Tribunali e nelle Corti d’Appello, laddove l’avanzamento telematico delle varie formalità consente, come visto, un lavoro più agevole e maggiormente organizzato.

Basi pensare che anche nel settore penale, in seguito all’emergenza pandemica in corso, sono stati adottati provvedimenti che hanno introdotto la possibilità di deposito telematico di atti processuali, traguardo che, fino a pochi anni fa, sembrava una lontana chimera.

E’ auspicabile una prossima modernizzazione degli Uffici dei Giudici di Pace, che consentirà a tutti gli operatori del mondo della giustizia di svolgere più proficuamente i propri compiti, convogliando le proprie risorse per migliorare il mondo giudiziario che vive in una situazione precaria, ormai da troppi anni.

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