L’emendamento governativo al disegno di legge anticorruzione

Redazione 23/04/12
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La scorsa settimana ha visto l’esame di importanti disegni di legge, fra cui il disegno di legge 4434 in materia di anticorruzione.

Il Governo ha presentato un corposo emendamento che prevede in primis, attraverso la modifica dell’articolo 318 del codice penale l’aumento della gravità della sanzione per il reato di corruzione per un atto d’ufficio, originariamente compresa fra i 6 mesi e i 3 anni, a cinque.

Il reato de qua sarà inoltre rubricato Corruzione per l’esercizio della funzione.

Anche le sanzioni previste per il reato di peculato, di corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio e di abuso d’ufficio vengono aumentate.

La proposta del Governo suggerisce, quindi, l’introduzione di una nuova fattispecie di reato fra i delitti contro la Pubblica Amministrazione: il nuovo articolo 319quater, ovvero l’Induzione indebita a dare o promettere utilità, ai sensi del quale «Salvo che il fatto costituisca più grave reato, il pubblico ufficiale o l’incaricato di pubblico servizio che, abusando della sua qualità o dei suoi poteri, induce taluno a dare o promettere indebitamente, a lui o a un terzo, denaro o altra utilità, è punito con la reclusione da 3 a 8 anni. Nel casi previsti dal primo comma, chi dà o promette denaro o altra utilità è punito con la reclusione fino a 3 anni».

Ulteriore nuova figura di reato la cui introduzione viene proposta è il delitto di Traffico di influenze illecite, commesso da chi, «(…) avvalendosi di relazioni esistenti con un pubblico ufficiale o con un incaricato di un pubblico servizio, indebitamente fa dare o promettere, a sé o ad altri, denaro o altra utilità, come prezzo della propria mediazione, ovvero per remunerare il pubblico ufficiale o l’incaricato di un pubblico servizio».

Tale fattispecie sarà punita con la reclusione da 1 a 3 anni.

Infine, l’emendamento prevede l’estensione del regime dell’interdizione dai pubblici uffici, sanzione accessoria oggi prevista per i reati di peculato e concussione, anche ai reati di corruzione propria e di corruzione in atti giudiziari.

Ora il disegno di legge è all’esame della Commissioni Giustizia e Affari costituzionali, e la discussione è prevista per le prossime settimane.

Redazione

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