Il premier scrive ai sindaci per “sbloccare” l’Italia

Redazione 03/06/14
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Annunciato al Festival dell’Economia di Trento il pacchetto “sblocca Italia”.
Renzi: prima il Senato e poi la legge elettorale

Tratto da www.lagazzettadeglientilocali.it

Ieri, nel giorno della Festa della Repubblica, Renzi ha scritto ai sindaci per chiedere uno sforzo comune: segnalare entro il 15 giugno all’indirizzo matteo@governo.it una caserma bloccata, un immobile abbandonato, un cantiere fermo, un procedimento amministrativo da accelerare. Sarà cura del Governo verificarne lo stato d’attuazione con gli uffici dedicati e – se del caso – procedere all’interno del pacchetto di misure cosiddetto “sblocca Italia”.

“Nessuna riforma sarà credibile se non diamo per primi noi il segnale che la musica è cambiata davvero. Per questo giudico prioritario che il Governo adotti tutte le misure necessarie a sbloccare i procedimenti e i cantieri che sono fermi da anni, per ritardi o inconcludenze di settori diversi della pubblica amministrazione”.

Non si spinge ad immaginare tra 10 anni un’Italia cool, perché troppo scontato sarebbe il parallelo alla “cool Britannia” di Tony Blair. Ma Matteo Renzi non ha paura di sognare un’Italia che, se cambia, diventa “smart” e, con una parola molto italiana, “bella”.

“Dobbiamo rendere il fisco semplice e rovesciare il rapporto tra Stato e pubblica amministrazione”, è la “pacifica rivoluzione del consenso” che il premier lancia dal Festival dell’Economia di Trento, annunciando lo “sblocca Italia”, un provvedimento per liberare “interventi fermi da 40 anni”. Il premier, rinvigorito dal trionfo elettorale e senza “particolari timori” per le valutazioni della Commissione Ue, si concede per quasi due ore al pubblico trentino del festival organizzato da Tito Boeri. Molti studenti in platea ma anche ospiti illustri come Fabrizio Saccomanni e il numero uno di Fca Sergio Marchionne.

Da un lato le riforme istituzionali, “la prossima settimana riparte la discussione sul Senato e poi torniamo a quella elettorale”. Dall’altro le misure per un Italia ” semplice”. La riforma della p.a., in parte per decreto in parte per d.d.l. delega, “rovescerà il rapporto tra Stato e cittadini”.

Proprio come qualche giorno fa aveva dichiarato il Ministro delle riforme, Maria Elena Boschi. “La riforma del Senato è la priorità già da questa settimana. Nella fase elettorale, c’è stato, su richiesta di altri partiti, un rallentamento, non una sospensione. Adesso però si riparte, con la spinta anche del 41% del Pd: i cittadini si aspettano da noi che concretizziamo le riforme e lo faremo”.
La fase 2 del Governo? Per il Ministro delle riforme, Maria Elena Boschi, “parte in continuità” perché “in questi primi tre mesi abbiamo messo in campo provvedimenti concreti che sono già in vigore. Sono inoltre tanti – ha aggiunto il Ministro – gli elementi sul tavolo: il Governo sta lavorando, lo sta facendo a pieno ritmo, però c’è anche il sostegno dei gruppi parlamentari perché – ha concluso – chiaramente il Parlamento ha lavorato a ritmo serrato”.
”Il consenso dato dai cittadini al Pd non è un atto di fiducia al buio ma è frutto del lavoro di questi mesi: le riforme sono fondamentali per il nostro Paese, le abbiamo attese per anni e a chi dice che andiamo troppo di fretta, noi rispondiamo che non corriamo a sufficienza, perché queste riforme le aspettiamo da troppi anni”. ”Dobbiamo trasformare – ha aggiunto – la gioia per il risultato delle Europee in responsabilità e soprattutto in coraggio per cambiare”.

Anche per il fisco, il premier punta ad una rivoluzione e per questo racconta di aver bloccato la delega fiscale, arrivata dalle Camera, per approfondire alcuni punti con il Ministro Padoan. “In Italia il lavoro dei commercialisti è destagionalizzato”, ironizza alludendo alla volontà di accorpare le scadenze fiscali. Confermata per giugno anche la riforma della giustizia civile che “ora è barbara”, la novità è a luglio lo “sblocca-Italia”, un provvedimento per sciogliere nodi soprattutto burocratici rinviati per anni dopo una consultazione, da domani, con sindaci e cittadini.

Infine sui futuri vertici Ue Renzi, definendo la candidatura di Juncker “un nome e non il nome”, fa capire che la partita è tutta aperta.

Caro Sindaco,

l’Italia riparte. I segnali di fiducia che arrivano dalla determinazione dei cittadini, da vari settori dell’economia e dai mercati internazionali, tuttavia, non bastano. Possiamo e dobbiamo fare di più.

Per questo il Governo ha deciso di accelerare il percorso di riforme costituzionali e istituzionali, riforme che spaziano dalla legge elettorale alla revisione del titolo V, dalla pubblica amministrazione fino al mercato del lavoro, dalla giustizia al fisco, dall’agricoltura al terzo settore.

Ma nessuna riforma sarà credibile se non diamo per primi noi il segnale che la musica è cambiata davvero.

Per questo giudico prioritario che il Governo adotti tutte le misure necessarie a sbloccare i procedimenti e i cantieri che sono fermi da anni, per ritardi o inconcludenze di settori diversi della Pubblica Amministrazione.

Sono stato Sindaco anche io. E come voi ricordo le polemiche: quanti cantieri abbiamo bloccato per la mancanza di un parere, per un diniego incomprensibile di una sovrintendenza, per le lungaggini procedurali. Quante volte siamo stati costretti a rinunciare a un investimento magari di capitali stranieri, certo innamorati dell’Italia, ma preoccupati del complicato sistema amministrativo del nostro paese.

Nel giorno della Festa della Repubblica scrivo ai sindaci da Palazzo Chigi per chiedere uno sforzo comune. Individuate una caserma bloccata, un immobile abbandonato, un cantiere fermo, un procedimento amministrativo da accelerare. Segnalatecelo entro il 15 giugno all’indirizzo matteo@governo.it. Sarà nostra cura verificarne lo stato d’attuazione con gli uffici dedicati e – se del caso – procedere all’interno di un pacchetto di misure denominato “Sblocca Italia”. La necessità e l’urgenza di provvedere subito alla ripartenza dei cantieri e alla definizione delle procedure è sotto gli occhi di tutti.

Come abbiamo fatto per la scuola, anche per questi interventi cercheremo di essere il più tempestivi possibili. Dimostrando una volta di più che il rapporto tra Amministrazione Centrale e Autorità territoriali può davvero entrare in una fase nuova

Conto sull’aiuto dei Sindaci, insomma. E invio un abbraccio doppio ai sindaci appena eletti. Vi attende un lavoro impegnativo ma carico di gioia e responsabilità: essere l’anima della propria comunità non è facile, ma è una strepitosa occasione.

In bocca al lupo a tutti noi.

Matteo Renzi

 

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