Il divorzio breve è realtà.

Redazione 24/04/15
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Il testo di legge sul divorzio breve è stato approvato alla Camera con 398 sì, 28 no e 6 astenuti. Inizia il conto alla rovescia per l’uscita in Gazzetta Ufficiale.

Ma l’attenzione del legislatore all’istituo del matrimonio sembra ancora molto viva. Infatti, a solo un giorno dall’ok definitivo,arriva il ddl sugli accordi prematrimoniali, proposto dagli stessi relatori del provvedimento sul divorzio, Alessia Morani (Pd) e  Luca D’Alessandro (Fi).

 

Le modifiche principali apportate dalla nuova legge sul divorzio sono la sensibile riduzione dei tempi di separazione, che scende da tre a un anno, con possibilità, in caso di allontanamento consensuale da parte dei coniugi, di chiudere la questione, dal punto di vista legale, entro sei mesi; e in casi di comunione dei beni, l’accordo di condivisione decade dal momento in cui viene decretata la fine dell’obbligo di convivenza tra marito e moglie.

 

Le novità si applicheranno ai procedimenti in corso alla data di entrata in vigore della legge, anche qualora la procedura di separazione risulti ancora pendente.

VAI AL TESTO APPROVATO ALLA CAMERA E AL SENATO

 

E’ stata invece stralciata la norma sul divorzio “lampo”, grazie alla quale poteva essere chiesto, anche in assenza di un periodo di separazione, da entrambi i coniugi, con ricorso congiunto all’autorità giudiziaria competente e in assenza di figli minori, figli maggiorenni incapaci o portatori di handicap grave o figli con meno di 26 anni economicamente non autosufficienti.

 

L’approvazione del divorzio breve ha tuttavia già ricevuto le critiche degli ambienti cattolici, che sottolineano come il divorzio breve abbia favorito e incentivato il già drammatico senso di precarietà delle relazioni, finendo per sancire il malcostume dell’instabilità affettiva e del disimpegno familiare.

 

Di tutta risposta, Alessia Morani, promotrice prima del ddl sul divorzio breve e poi del ddl sugli accordi prematrimoniali, afferma che la politica si è dimostra al passo con le istanze dei cittadini e ha abbassato il livello di conflittualità sostenendo le coppie con strumenti adeguati; concludendo che “l’affettività di una famiglia può continuare anche oltre una sentenza di divorzio se le persone non hanno finito col detestarsi.”

Emerge quindi che in soli quarant’anni, dal referendum sul divorzio del 1974, la società, il costume, sono mutati e si è accentuata la crisi matrimoniale, a cui il nuovo testo di legge sul divorzio breve cerca di far fronte, offrendo iter processuali snelli e celeri. 

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