Il Consiglio dei Ministri approva nuove misure di riduzione degli oneri amministrativi. Le imprese destinatarie principali del programma di semplificazione

Redazione 17/10/12
Scarica PDF Stampa

Lilla Laperuta

Per oneri amministrativi si intendono gli adempimenti cui cittadini ed imprese sono tenuti nei confronti delle pubbliche amministrazioni nell’ambito del procedimento amministrativo, compreso qualunque adempimento comportante raccolta, elaborazione, trasmissione, conservazione e produzione di informazioni e documenti alla pubblica amministrazione. La definizione è fornita dal legislatore all’art. 3, comma 1, del D.L. 5/2012 (cd. semplifica Italia), conv. con L. 35/2012, nella cui intelaiatura è stata predisposta una strategia per l’abbattimento degli oneri amministrativi.

In linea con tale strategia, e nell’ottica di completamento con quanto disposto dal decreto crescita 2.0, ieri in Consiglio dei ministri è stato approvato un nuovo pacchetto di misure per la semplificazione. Le nuove misure sono ritenute indispensabili al fine di creare le condizioni per la ripresa economica oltre che per ottemperare a precisi impegni internazionali. Le strategie di qualità normativa (better regulation) approdate nel «Programma d’azione per la riduzione degli oneri amministrativi nell’Unione europea» adottato (nel quadro della strategia di Lisbona) nel 2007 dalla Commissione europea hanno posto, infatti, quale obiettivo prioritario la riduzione del 25% degli oneri predetti in quanto evidenziati quali principali fattori che ostacolano lo sviluppo e la competitività delle piccole e medie imprese (PMI). Ciò anche in conformità ai risultati della consultazione relativa allo “Small business act” del 2008. Di più: secondo le stime della Commissione europea al raggiungimento della riduzione del 25% degli oneri amministrativi dovrebbe conseguire un incremento del prodotto interno lordo dell’1,5%. È indubbio che, grazie alla riduzione degli adempimenti amministrativi, il personale delle imprese potrà dedicare più tempo alle attività fondamentali dell’impresa, con conseguente diminuzione dei costi di produzione e maggiore concentrazione su attività innovative e di investimento.

Fra le misure di abbattimento previste dal disegno di legge per la semplificazione si citano in particolare le seguenti:

a) le aziende potranno non presentare il Documento Unico di Valutazione dei Rischi di Interferenza (DUVRI). Il DUVRI, dunque, potrà essere sostituito dalla sorveglianza da parte di un esperto in possesso di adeguata formazione e competenza, che dovrà sovrintendere alle attività. L’esenzione DUVRI scatta per servizi di natura intellettuale, mere forniture di materiali o attrezzature, lavori o servizi di durata non superiore ai dieci uomini-giorno, a meno che non comportino rischi derivanti dalla presenza di agenti cancerogeni, biologici, atmosfere esplosive o rischi particolari (art. 3);

b) in ambito di sicurezza dei cantieri, sono previsti snellimenti burocratici per: denuncia di infortunio a carico del datore di lavoro, notifica agli organi di vigilanza dei nuovi insediamenti produttivi, comunicazioni in materia di salute e sicurezza sul lavoro;

c) in materia di comunicazioni sui rapporti di lavoro, si prevede, dopo la prima segnalazione ai Centri per l’impiego all’atto dell’assunzione, che tutte le ulteriori informazioni verranno comunicate mensilmente all’INPS, che provvederà ad inserirle in un archivio centralizzato a disposizione degli enti interessati;

d) si prevede, ancora, l’eliminazione del silenzio rifiuto sul permesso di costruire in caso di vincoli ambientali, paesaggisti ci o culturali.

Redazione

Scrivi un commento

Accedi per poter inserire un commento