Il Consiglio dei Ministri approva il decreto contro il lavoro nero dei clandestini in Italia

Redazione 18/04/12
Scarica PDF Stampa

Il Consiglio dei Ministri di lunedì 16 aprile 2012 ha portato con sé importanti novità su molti fronti: uno di questi è la lotta al lavoro nero degli immigrati, di cui nella realtà di oggi moltissimi datori di lavoro si avvantaggiano onde evitare gli oneri contributivi e risparmiare sul costo. Nella riunione è stato, infatti, approvato un decreto legislativo di recepimento della direttiva 2009/52/CE concernente sanzioni a carico dei datori di lavoro che impiegano cittadini di Paesi terzi il cui soggiorno è irregolare.

La bozza licenziata dal Governo prevede, infatti, sanzioni più severe per i datori che assumono in nero immigrati irregolari, rispetto a quelle già in vigore: la sanzione odierna della reclusione da sei mesi a tre anni e 5 mila euro di multa per ogni dipendente a nero, viene aumentata da un terzo alla metà nelle seguenti situazioni:

1) occupati in numero superiore a tre;

2) minori in età non lavorativa;

3) condizioni lavorative di «particolare sfruttamento» così come sono previste dal codice penale.

In più, sarà applicata una sanzione pecuniaria di importo pari al costo medio del rimpatrio del lavoratore straniero assunto illegalmente.

Ulteriore innovazione prevista rispetto alla disciplina vigente consiste nella possibilità, per il clandestino, di denunciare l’imprenditore che lo sfrutta e collaborare con l’autorità giudiziaria, ottenendo, in questo caso, un permesso di soggiorno ai fini umanitari, della durata di sei mesi e rinnovabile per un anno.

Redazione

Scrivi un commento

Accedi per poter inserire un commento