I trade-offs economici che un’impresa privata deve considerare nell’affrontare le problematiche della privacy e dell’utilizzo dei dati personali dei suoi clienti

Guzzo Antonio 07/05/09
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Prima di passare ad esaminare quali sono i trade-offs che un’impresa economica deve considerare nell’affrontare le problematiche della privacy e dell’utilizzo dei dati personali dei suoi clienti, è necessario dapprima definire il concetto di trade-offs. Quando parliamo di trade-off ci riferiamo, nell’ambito di un processo decisionale, ad un confronto tra costi e benefici di una determinata scelta. La decisione se fare un po’ di più o un po’ di meno di una certa attività sono decisioni al margine (Es.assumere un altro dipendente, studiare un’ora in più). Secondo il Prof. Acquisti il trade off rappresenta la necessità di bilanciare i diversi bisogni imposti da diverse parti ma anche per una singola parte, dei passaggi che il soggetto, data-holder l’entità che può avere accesso ai dati.
Studiare la privacy da un punto di vista economico significa individuare i punti di equilibrio, i cosiddetti “trade-off”, tra tutte le parti coinvolte ciascuna delle quali è portatrice di un proprio interesse; i trade-off derivano, ad esempio, dalla necessità di una parte di proteggere i propri dati e dal desiderio, di un’altra parte, di rivelarli per necessità di marketing. Uno degli scopi dell’economia della privacy è indirizzare il mercato verso quei trade-off che meglio soddisfano le esigenze della varie parti – l’individuo e la società. In molti casi una protezione intelligente della privacy soddisfa quelle condizioni, ovvero soddisfa sia il bisogno individuale e sociale di protezione ma anche quello di condivisione di dati. La definizione di privacy che più si applica al sistema economico è quella di negoziazione, armonizzazione di sfere pubbliche e private e quando si studiano problemi di privacy si trovano spesso dei trade-off che alcune volte sono apparenti, altre volte sono davvero riscontrabili nei dati. Quindi la privacy viene intesa come un processo di negoziazione tra le opposte esigenze della sfera privata e della sfera pubblica. In questo processo emergono trade-offs non soltanto tra le varie parti (il soggetto e coloro con i quali il soggetto può interagire), ma anche, individualmente, per ciascuna parte coinvolta. Da un lato, individui, imprese, o governi vogliono conoscere quanto più possibile delle persone con cui hanno a che fare (amici, clienti, cittadini che pagano le tasse, e via dicendo), facendo però attenzione ad evitare gli effetti controproducenti del superare i limiti dell’altrui tolleranza all’invasione della propria sfera privata.
Dall’altro, gli individui hanno interesse a rivelare ad altri informazioni personali (per ottenere migliori servizi o trattamenti, o per soddisfare un naturale bisogno di apertura, comunicazione, ed interazione), ma non vogliono che tali informazioni vengano sfruttate abusivamente o siano usate a loro danno. Questi trade-offs assumono rilevanza economica crescente con lo sviluppo delle tecnologie dell’informazione, che a partire dagli anni sessanta diventano sempre più comuni nella vita di burocrazie, imprese, e cittadini. Dunque, alla fine degli anni settanta, nasce l’economia della privacy, come lo studio delle conseguenze economiche della protezione (o meno) di dati personali.
Studiare i trade-offs della privacy in un’ottica economica, tuttavia, non significa credere che la protezione della privacy sia sempre riconducibile a considerazioni finanziarie: anche se le scelte individuali e della società in merito all’uso di informazioni private hanno spesso implicazioni pratiche, molte delle conseguenze della protezione o diffusione di dati personali non sono quantificabili in termini monetari. Dunque l’economia della privacy studia i trade-offs e gli incentivi reali e potenziali che emergono nella dinamica di interazione tra sfera privata e sfera pubblica, ma studia anche quali condizioni di quei trade-offs massimizzino il benessere sociale ed individuale, e come quelle condizioni possano essere raggiunte dal mercato: tramite intervento legislativo? attraverso autoregolamentazione? grazie alla responsabilità individuale nell’uso di tecnologie di invasione e di protezione dei dati?
Una prima grossolana definizione di trade-off potrebbe dire che come privacy hai più sicurezza, organizzazione ma hai anche più opportunità per controllo perché ad esempio un governo possiede molti più dati sugli individui rispetto ad un’azienda. Oppure la privacy può portare più economia, più libertà ma genera maggiore incertezza, mutamenti del comportamento umano in quanto le persone tendono a nascondersi. In realtà si possono sempre trovare dei trade-off sia a livello individuale che a livello collettivo di società quando si parla di problemi di privacy . Per questo motivo la privacy è un valore economico ma ciò non significa che tutte le problematiche privacy possano essere monetizzate in quanto esistono questi trade-off intesi come benefici, vantaggi che esistono sia per i data-holders che per gli altri soggetti.
Passiamo ora ad esaminare mediante un caso pratico quali possono essere le considerazioni economiche che dovrebbero far parte del processo decisionale di un azienda nel decidere la strategia di trattamento dei dati dei consumatori. Prendiamo ad es il caso di un azienda italiana come la Coop, azienda leader nel settore della Grande Distribuzione Organizzata, la quale si rivolge direttamente ad i suoi consumatori mediante la vendita dei suoi prodotti alimentari e non. Durante la transazioni che Coop effettua con i suoi clienti, l’azienda viene a conoscenza di una grossa mole di dati che attengono ad es. allo stile di vita del consumatore (economic behaviour), dati anagrafici, etc che impattano in maniera notevole sulla privacy del consumatore. Questi dati vengono raccolti mediante delle fidelity card che sono delle card che danno la possibilità di avere sconti, partecipare a delle raccolte premi, partecipazione di eventi, etc. Una prima considerazione economica che deve  essere fatta da Coop nel proprio processo decisionale di approccio al cliente, è quella relativa alla modalità di pagamento del prodotto/servizio acquistato. Nel caso di pagamento in contanti sicuramente sarebbe garantita la privacy in termini di anonimato, mentre una transazione elettronica mediante pos o con forme di e-commerce genererebbe non pochi problemi relativi alla tracciabilità del dato e quindi della privacy. Quindi alla base di tutto vi deve essere da parte di Coop la determinazione della strategia aziendale migliore che protegga la privacy del proprio cliente, in quanto qualunque definizione della strategia deve partire dalla determinazione del traguardo, ossia dell’obiettivo che la strategia stessa intende raggiungere. Per cui definire l’obiettivo, la portata e il vantaggio significa accettare dei trade-off. Se Coop fa derivare il proprio vantaggio competitivo dalle economie di scala, non sarà in grado di soddisfare i bisogni specifici dei singoli clienti. Sarà necessario da parte di Coop valutare attentamente il panorama competitivo del settore. Ciò significa tra l’altro segmentare i clienti e identificare soluzioni specifiche per fornire valore a quelli presi di mira dall’azienda. Ciò presuppone inoltre un’analisi delle strategie attualmente perseguite dai concorrenti e una previsione di come potrebbero modificarsi. Si tratta in sostanza di trovare il punto critico in cui le capacità dell’azienda e i bisogni dei clienti si allineano con modalità non emulabili dai concorrenti. Altro scenario fondamentale che Coop deve analizzare nel proprio processo decisionale è quello dei cosiddetti trade-off di sicurezza intesa come una nozione fondamentale per comprendere la psicologia della sicurezza. La sicurezza consiste nel bilanciare diverse esigenze cioè nell’effettuare dei trade-off, delle scelte quindi, tra i guadagni rispetto ad un certo obiettivo e le  contemporanee perdite riguardo a un altro.. Non esiste infatti la sicurezza assoluta e migliorare la sicurezza comporta sempre una qualche sorta di trade-off tra diverse esigenze. La sicurezza costa denaro e tempo ma richiede che ci sia anche convenienza, capacità, libertà e così via. La sicurezza è un trade-off perché, ad esempio, si è disposti a scambiare maggiore protezione con l’inconveniente di doversi sempre portare dietro una chiave in tasca e infilarla in una porta ogni volta che si deve entrare nella propria abitazione o, per quanto riguarda i voli aerei, con tutto il tempo perso nel frugare ogni passeggero ed i suoi bagagli.
 
 
a cura del Dottor Antonio Guzzo
Responsabile CED – Sistemi Informativi del Comune di Praia a Mare

Guzzo Antonio

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