Giustizia: il CNF conferma le preoccupazioni più volte avanzate in tema di geografia giudiziaria

Redazione 13/09/13
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Anna Costagliola

Il Ministro della Giustizia, in un’informativa resa al Senato sulla riorganizzazione delle circoscrizioni giudiziarie, ha annunciato che la riforma della geografia giudiziaria non può arrestarsi: la macchina amministrativa è ormai da tempo avviata; la quasi totalità dei traslochi è già stata eseguita; si sono adeguati i sistemi informatici, trasferiti buona parte dei lavoratori interessati, affrontando le spese necessarie. Nella predetta informativa, il Ministro ha sottolineato come la riforma in oggetto, avviata nel luglio 2011, sia stata definita una «riforma epocale», strategica per il recupero dell’efficienza giudiziaria. Nella consapevolezza che una riforma di così vaste proporzioni, specialmente in fase di avvio, impone di affrontare non poche difficoltà organizzative, lo stesso Ministro ha fatto ricorso, in numerosi casi, allo strumento previsto dall’art. 8 del D.Lgs. 155/2012. In base a tale strumento sono stati, infatti, adottati ben 45 decreti ministeriali che, in vario modo e con tempistiche differenti, predispongono le migliori condizioni operative possibili per le situazioni di maggiore criticità riscontrate sul territorio e segnalate direttamente dai capi degli uffici. In particolare, sulla base di determinati criteri (es. bacino di utenza o carichi di lavoro) si è ritenuto di autorizzare l’utilizzo degli edifici di alcuni Tribunali soppressi, principalmente per lo smaltimento degli affari civili pendenti, per un limitato periodo di tempo.

A fronte dell’informativa al Senato del Ministro della Giustizia, il Consiglio Nazionale Forense (CNF) è intervenuto per rilevare con preoccupazione un clima di tensione che non si addice alle riforme in materia di tutela dei diritti e di giustizia; tensione che riflette quella diffusa sul territorio, tra operatori del diritto, cittadini, amministratori pubblici, alla vigilia della piena efficacia della riforma delle circoscrizioni giudiziarie. Una tensione che per l’organismo forense non rappresenta il clima ideale per l’avvio di qualsivoglia riforma importante, soprattutto in materia di servizio giustizia, che reclama condivisione e partecipazione di tutte le istituzioni e operatori del settore. Il CNF guarda con grande timore a questo clima, che finisce con il rendere ancor più difficile ogni tentativo di dialogo con il Ministero competente.

È prevista per oggi la riunione assembleare straordinaria presso la sede del CNF assieme all’OUA, agli Ordini, la Cassa forense, le Unioni e le Associazioni forensi, nella quale si affronteranno proprio i temi più delicati per l’avvocatura, attualmente sul tappeto: la geografia giudiziaria, la sorte degli Ordini professionali, ma anche l’emanazione dei decreti ministeriali attuativi della legge professionale nel pieno rispetto della stessa, tra i quali quello sui parametri. In occasione dell’incontro di oggi l’Avvocatura tutta deciderà insieme le iniziative istituzionali da assumere alla luce degli ultimi accadimenti e delle eventuali novità che dovessero intervenire nel frattempo.

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