Giustizia civile: mille giorni per l’emissione di una sentenza

Redazione 19/07/16
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Secondo la fotografia scattata dal ministero della Giustizia nei 140 tribunali italiani al 31 dicembre del 2015 servono in media 1000 giorni per chiudere una lite in tribunale. Quali sono le cause di una tale lentezza?

Quanti giorni servono in Italia per chiudere una lite in tribunale? In media ce ne vogliono mille, o meglio, 1.007 per l’esattezza. Questa è la situazione nostrana a due anni dall’inizio del pacchetto di riforme volute dal ministro Andrea Orlando. Pur se migliorate, le condizioni di salute della giustizia civile restano precarie .

Primo punto dolente sono le tempistiche lunghe, che non solo scoraggiano i cittadini e gli investitori – in particolar modo quelli esteri – ma sono anche costose per lo stato. Infatti, la giustizia lenta può essere a sua volta causa di altri contenziosi volti a ottenere i risarcimenti per l’eccessiva durata del processo.

Secondo la fotografia scattata dal ministero della Giustizia nei 140 tribunali italiani al 31 dicembre del 2015, inoltre, la situazione cambia enormemente da un tribunale all’altro. Se infatti una causa può durare meno di un anno a Rovereto, in Trentino Alto Adige, si oltrepassano i cinque anni di media a Matera, in Basilicata. Ma quali sono le cause alla base della lentezza dei processi?

Aree ad alto livello di litigiosità

Concretamente, alcuni uffici giudiziari non riescono a far fronte all’alto livello di litigiosità della loro area di riferimento. Nel 2015, con 2.882 nuove cause civili avviate ogni 100mila abitanti, è stato il circondario di tribunale di Locri , in provincia di Reggio Calabria, a risultare il più litigioso d’Italia, seguito da Catanzaro, con 2.832 liti, e da Napoli, con 2.245. E mentre a Locri la durata media delle cause è stata di 883 giorni, i numeri per Catanzaro e Napoli si assestano su 1.176 e rispettivamente 998.

In cima alla classifica c’è invece il tribunale di Ivrea dove, per mille abitanti, l’anno scorso sono stati iniziati 433 procedimenti, la cui durata media è di 403 giorni. Ma le sedi più “gettonate” non sono sempre le più lente.  Nel 2015, il tribunale di Milano ha ricevuto un numero di 1.383 cause per 100mila abitanti, con un processo che è durato in media 609 giorni. Mentre al tribunale di Belluno, la durata media è stata di 984 giorni, nonostante le cause avviate siano state solo 406.

Mancanza d’organico

Tra le cause che contribuiscono al rallentamento del corso della giustizia civile ci sono anche le scoperture negli organici. Infatti, i tribunali mancano di giudici ma, soprattutto, di personale amministrativo, come cancellieri, direttori amministrativi, funzionari.

Una tale mole di posti scoperti – corrispondente in media al 20% del totale – è tra le cause di udienze ridotte, notifiche bloccate e sportelli con orari di apertura limitati. Solo sei tribunali su 140 potevano vantare a fine 2015 piante organiche complete – anzi, registravano “esuberi”.  In 15 sedi, invece, le scoperture superavano il 30%, con Bolzano che raggiunge circa il 50.

Nonostante ciò, dai dati risulta però che non ci sia sempre una corrispondenza tra i tribunali con meno personale e quelli più lenti. Ad ogni modo, si prevede l’arrivo di forze fresche per tamponare l’emergenza, dato che il 12 luglio alla Camera è stato approvato un emendamento in commissione Giustizia. Inserito nel decreto legge che mira a prorogare il processo amministrativo telematico, l’emendamento promette l’assunzione di mille nuovi amministrativi, che si andrebbero ad aggiungere al personale già approdato nei tribunali tramite le procedure di mobilità.

Redazione

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