Gimigliano-Rotondo (a cura di), La Banca Islamica e la disciplina bancaria europea, Atti del Convegno Internazionale di Studi Napoli, 8-9 aprile 2005 (Giuffrè, Milano, 2006, pp. I-243, € 21)

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Secondo il modello Islamico, le banche non possono corrispondere né percepire interessi nelle attività di raccolta del risparmio e di esercizio del credito. Nel clima di una riflessione interdisciplinare sulle tecniche contrattuali impiegate dalle banche Islamiche nell’esercizio della rispettiva attività e del confronto con il modello giuridico europeo, il Convegno ha coinvolto studiosi ed operatori del settore, italiani e stranieri, per riflettere sulla possibilità di autorizzare un intermediario Islamico all’esercizio dell’attività bancaria in un Paese comunitario; sulla ammissibilità che una banca autorizzata come ente creditizio in un Paese dell’Unione svolga la sua attività, anche solo in parte, secondo i principi Coranici ed acceda al beneficio del mutuo riconoscimento; infine, sulla autorizzabilità delle banche Islamiche stabilite in un Paese Arabo all’esercizio, con o senza stabilimento, della propria attività in qualità di banca o impresa di investimento extracomunitaria.

Aperture all’operatività di banche Islamiche nei sistemi finanziari occidentali sono emerse durante la Tavola rotonda, che ha dato modo ad esponenti delle Autorità di vigilanza di diversi Paesi europei di articolare una risposta ai molteplici interrogativi posti da questa rilevante tematica.

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