Fisco, 100 mila inviti contro l’evasione. Come difendersi?

Redazione 07/06/17
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Tramite le banche dati statali, sono stati effettuati da parte dell’Agenzia delle Entrate controlli sui redditi dichiarati nel 2014: ciò che ne è emerso, è l’esistenza di una somma di capitale sommerso, in virtù della quale ciascun cittadino dei 100 mila che riceveranno richiesta di chiarimenti dovrà dare spiegazioni.

Anche se le lettere che segnalano l’anomalia riscontrata non possono configurarsi come veri e propri avvisi di accertamento, costituiscono comunque un atto di collaborazione del contribuente col Fisco. Pertanto, è necessario non sottovalutarne la portata.

Invito a Dichiarare il Reddito Corretto: in cosa consiste?

Essendo l’anno di riferimento il 2014, significa che l’oggetto dell’accertamento sono le tasse evase e i redditi percepiti non dichiarati nell’anno 2013. Ma chi sono i destinatari?

A ricevere l’invito a dare chiarimenti in tema fiscale sono i singoli contribuenti, le società, le ditte individuali, e per la prima volta anche i lavoratori autonomi e professionisti. Eccetto che nei confronti dei cittadini, l’invito viene corrisposto mediante Posta Elettronica Certificata (PEC), in quanto non essendo un vero e proprio avviso di accertamento non necessita della raccomandata A/R.

Una volta ravvisata la sussistenza di un’anomalia, il contribuente, persona fisica o giuridica che sia, è chiamato a fornire chiarimenti, ma soprattutto a correggere ed integrare la dichiarazione scorretta. Ciò a pena di sanzioni ridotte, essendo ancora nell’ambito del c.d. ravvedimento operoso, senza che sia stato effettivamente mandato dal Fisco un avviso di accertamento.

L’Agenzia delle Entrate e la Compliance

A dimostrazione della seria e leale lotta che il Fisco sta portando avanti contro l’evasione fiscale, non solo bisogna considerare le numerose occasioni di confronto che lo stesso crea con il contribuente, nonché la rottamazione delle cartelle e la voluntary disclosure, ma anche un’ulteriore accortezza: i contribuenti invitati a correggere la situazione reddituale, disporranno immediatamente della dichiarazione 2014, pronta per essere modificata.

Ciò permettere di compilare la dichiarazione tramite l’ausilio di moduli precompilati, inviando l’integrativa  e stampando l’F24 per versare gli importi dovuti in maniera più celere. Alcune categorie di contribuenti, invece, saranno tenute ad accedere mediante credenziali a Fisconline, dove troveranno link diretti al modulo di correzione della dichiarazione 2014, nonché al software di compilazione telematica, il pacchetto “UnicoOnLine”.

Evasione: quali redditi bisogna dichiarare?

Le anomalie riscontrate dall’Agenzia delle Entrate, per le quali sono in arrivo le lettere di compliace, attengono a:

  • redditi dei fabbricati, derivanti dalla locazione di immobili, imponibili a tassazione ordinaria o soggetti a cedolare secca;
  • redditi di lavoro dipendente e assimilati, compresi gli assegni periodici corrisposti dal coniuge o ex coniuge;
  • redditi prodotti in forma associata derivanti dalla partecipazione in società di persone o in associazioni tra artisti e professionisti e redditi derivanti dalla partecipazione in società a responsabilità limitata in trasparenza;
  • redditi di capitale derivanti dalla partecipazione qualificata in società di capitali;
  • redditi derivanti da lavoro autonomo abituale e professionale;
  • alcuni tipi di redditi diversi e redditi derivanti da lavoro autonomo abituale e non professionale;
  • redditi d’impresa con riferimento alle rate annuali delle plusvalenze/sopravvenienze attive.

Per ottenere chiarimenti, i contribuenti potranno rivolgersi ad uno dei Centri di assistenza multicanale (Cam) dell’Agenzia, che rispondono ai numeri 848.800.444 da telefono fisso e 06.96668907 da cellulare (costo in base al piano tariffario applicato dal gestore), dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 17, selezionando l’opzione “servizi con operatore – comunicazione direzione centrale accertamento”. Oppure, alla Direzione Provinciale di competenza o ancora a uno degli uffici territoriali della Direzione Provinciale dell’Agenzia delle Entrate.

Redazione

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