Prove scritte
La struttura delle prove scritte rimane identica anche nel post – riforma, quindi si continuerà a redigere il consueto parere di diritto civile, quello di diritto penale (per ciascuno, due tracce alternative a scelta) ed un atto giudiziario in materia di diritto civile, diritto penale o diritto amministrativo. Ciò che cambia, tuttavia, è il tempo a disposizione dei candidati, non più di 7 ore ma di 6 ore dal momento della dettatura dei temi. Ma ciò che forse “preoccupa” maggiormente gli aspiranti avvocati, è il divieto di utilizzare codici commentati con la giurisprudenza (sino ad ora ammessi); potranno infatti trovare ingresso in aula solo testi di legge stampati e pubblicati a cura di un editore, incluso l’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato. In questo senso, l’esame d’avvocato diviene in parte simile al concorso in magistratura.
Altro aspetto che subisce modifiche, è il punteggio necessario per superare la prova scritta e per l’accesso alla prova orale. Sarà infatti necessario raggiungere 90 punti complessivi, di cui almeno 30 in ciascuna prova; mentre prima era tollerato un punteggio inferiore a 30 in almeno una delle prove (purché il risultato complessivo fosse comunque 90).
Prova orale
Si rammenta che nella precedente formulazione dell’esame (ancora per questa sessione e per la prossima), la prova orale consisteva nella risposta a brevi quesiti su cinque materie di cui almeno una procedura (civile o penale, in alternativa), le altre quattro a scelta del candidato tra diritto civile, diritto penale, diritto amministrativo, diritto costituzionale, diritto commerciale, diritto del lavoro, diritto tributario, diritto dell’Unione Europea, diritto internazionale privato, diritto ecclesiastico e deontologia forense obbligatoria per tutti.
Con la riforma, le materie obbligatorie sono: diritto civile, processuale civile, diritto penale e processuale penale, oltre a deontologia forense. Rimangono poi due materie a scelta del candidato, tra diritto costituzionale, diritto amministrativo, diritto del lavoro, diritto commerciale, diritto comunitario, diritto internazionale privato, diritto tributario, diritto ecclesiastico, ordinamento giudiziario e penitenziario.
Quanto al punteggio per superare la prova orale, occorre conseguire almeno 30 punti in ciascuna materia, e non più – come prima – 180 punti complessivi, di cui 30 in almeno cinque materie.
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