Dal 12 ottobre 2025 l’Unione Europea manda definitivamente in pensione il tradizionale timbro sul passaporto. Entra infatti in vigore l’Entry/Exit System (EES), previsto dal Regolamento (UE) 2017/2226, che istituisce un sistema informatico comune per registrare elettronicamente ingressi, uscite e rifiuti d’entrata dei cittadini di Paesi terzi che viaggiano nello Spazio Schengen per brevi soggiorni (massimo 90 giorni in un periodo di 180). Per approfondimenti in materia, consigliamo il volume “Immigrazione, asilo e cittadinanza”, acquistabile sia su Shop Maggioli che su Amazon, un testo di riferimento in materia di diritto all’immigrazione.
Indice
- 1. La fine del timbro: un cambio di paradigma nei controlli di frontiera
- 2. Le basi giuridiche del nuovo sistema: Regolamento (UE) 2017/2226 e GDPR sull’Entry/Exit System (EES)
- 3. Conseguenze pratiche per i professionisti del diritto e per i viaggiatori
- 4. Tutela dei dati e responsabilità delle autorità: il ruolo della professione forense
- 5. Conclusioni: la sfida dell’automazione nel diritto delle frontiere
- Ti interessano questi contenuti?
1. La fine del timbro: un cambio di paradigma nei controlli di frontiera
Il nuovo sistema, basato su tecnologie biometriche (impronte digitali, riconoscimento facciale e scansione dell’iride), sostituirà progressivamente la convalida manuale del passaporto, garantendo una identificazione univoca e tracciabile di ogni viaggiatore. La piena operatività è prevista per aprile 2026, ma già da ottobre 2025 numerosi aeroporti, come il Marconi di Bologna, sono attrezzati con le nuove infrastrutture.
La portata di questa riforma va oltre la mera modernizzazione dei controlli: l’EES introduce una banca dati comune europea, gestita da eu-LISA, che raccoglie e conserva per tre anni i dati biometrici e anagrafici dei viaggiatori extra-UE. Ciò solleva immediatamente interrogativi rilevanti in tema di tutela dei dati personali, responsabilità delle autorità nazionali e diritti di accesso e cancellazione. Per approfondimenti in materia, consigliamo il volume “Immigrazione, asilo e cittadinanza”, acquistabile sia su Shop Maggioli che su Amazon, un testo di riferimento in materia di diritto all’immigrazione.
Immigrazione, asilo e cittadinanza
Obiettivo degli autori è quello di cogliere l’articolato e spesso contraddittorio tessuto normativo del diritto dell’immigrazione.Il volume, nel commento della disciplina, dà conto degli orientamenti giurisprudenziali e delle prassi amministrative, segnalando altresì la dottrina “utile”, perché propositiva di soluzioni interpretative utilizzabili dall’operatore (giudici, avvocati, amministratori, operatori nei diversi servizi).Il quadro normativo di riferimento di questa nuova edizione è aggiornato da ultimo alla Legge n. 176/2023, di conversione del decreto immigrazione (D.L. n. 133/2023) e al D.lgs n. 152/2023, che attua la Direttiva UE/2021/1883, gli ultimi atti legislativi (ad ora) di una stagione breve ma normativamente convulsa del diritto dell’immigrazione.Paolo Morozzo della RoccaDirettore del Dipartimento di Scienze umane e sociali internazionali presso l’Università per stranieri di Perugia.
Paolo Morozzo della Rocca | Maggioli Editore
49.60 €
2. Le basi giuridiche del nuovo sistema: Regolamento (UE) 2017/2226 e GDPR sull’Entry/Exit System (EES)
L’EES trova il proprio fondamento nel Regolamento (UE) 2017/2226, parte integrante della politica di sicurezza e migrazione dell’Unione. Il sistema è concepito per prevenire il superamento dei limiti di soggiorno, individuare i cosiddetti overstayer, rafforzare la sicurezza interna e agevolare l’identificazione di autori di reati gravi o atti terroristici.
Tuttavia, il funzionamento dell’EES deve conciliarsi con le garanzie previste dal Regolamento (UE) 2016/679 (GDPR) e dal Regolamento (UE) 2018/1725, che disciplinano il trattamento dei dati personali da parte delle istituzioni europee.
Le informazioni raccolte – incluse le impronte digitali e le immagini facciali, considerate “categorie particolari di dati” – possono essere consultate solo da autorità specificamente autorizzate per finalità di controllo alle frontiere e sicurezza pubblica. Ogni Stato membro è responsabile della correttezza e dell’aggiornamento dei dati immessi nel sistema.
Per gli avvocati che operano nel settore dell’immigrazione e della protezione dei dati, ciò apre nuovi spazi di intervento: la possibilità di impugnare l’inserimento di dati errati o illegittimi, di richiedere la cancellazione anticipata, nonché di agire in caso di violazione del principio di proporzionalità nel trattamento dei dati biometrici.
3. Conseguenze pratiche per i professionisti del diritto e per i viaggiatori
Dal punto di vista operativo, l’introduzione dell’EES comporta un mutamento profondo delle procedure di frontiera. I cittadini di Paesi terzi dovranno sottoporsi a una registrazione iniziale, che include la raccolta dei dati biometrici, e potranno poi utilizzare sistemi automatizzati per i controlli successivi.
Nella fase di avvio, tuttavia, sono previsti possibili rallentamenti ai varchi aeroportuali e portuali, con conseguenti disagi per i viaggiatori e potenziali contenziosi nei confronti delle autorità di frontiera.
Gli avvocati dovranno quindi conoscere nel dettaglio i meccanismi di funzionamento del sistema, per assistere clienti che si trovino in situazioni di:
- rifiuto d’ingresso per errori di registrazione nel sistema;
- trattenimenti ingiustificati per malfunzionamento della banca dati;
- contestazioni sulla durata del soggiorno per calcoli automatici errati;
- violazioni dei diritti alla riservatezza o all’informazione ex articoli 12-15 GDPR.
La gestione del contenzioso richiederà un approccio tecnico-giuridico integrato, che unisca la conoscenza del diritto dell’Unione europea, della normativa nazionale di recepimento e dei protocolli operativi delle autorità di frontiera.
4. Tutela dei dati e responsabilità delle autorità: il ruolo della professione forense
Uno dei profili più sensibili dell’EES è rappresentato dal trattamento dei dati biometrici. La conservazione per tre anni (rinnovabili in caso di nuove registrazioni) solleva interrogativi sulla proporzionalità e sulla sicurezza del sistema.
Il Regolamento impone che i dati siano utilizzati solo per finalità di gestione delle frontiere e sicurezza, ma prevede anche accessi limitati da parte delle autorità di contrasto. La tracciabilità delle consultazioni e la possibilità per il cittadino di ottenere copia dei propri dati o chiederne la cancellazione diventano quindi strumenti centrali di tutela.
Gli avvocati, in particolare quelli specializzati in diritto dell’immigrazione, protezione dei dati e diritto dell’Unione europea, assumono un ruolo decisivo:
- nel garantire che le procedure di frontiera rispettino le garanzie fondamentali;
- nel proporre ricorsi contro decisioni illegittime basate su dati EES;
- nel promuovere azioni risarcitorie per trattamenti illeciti o discriminatori;
- nel vigilare sull’effettività del diritto di difesa in un sistema fortemente automatizzato.
5. Conclusioni: la sfida dell’automazione nel diritto delle frontiere
L’Entry/Exit System rappresenta un passaggio epocale nella gestione dei confini europei: dalla logica manuale del controllo cartaceo si passa a un modello digitalizzato, interconnesso e automatizzato.
Per l’avvocatura, ciò significa affrontare nuove questioni interpretative e contenziose, in cui si intrecciano diritto alla sicurezza, protezione dei dati personali e libertà di circolazione.
In prospettiva, il successo dell’EES dipenderà dalla capacità di bilanciare efficienza e garanzie, tecnologia e diritti fondamentali: un equilibrio che sarà oggetto di costante attenzione da parte dei giuristi e della Corte di giustizia dell’Unione europea.
Ti interessano questi contenuti?
Salva questa pagina nella tua Area riservata di Diritto.it e riceverai le notifiche per tutte le pubblicazioni in materia. Inoltre, con le nostre Newsletter riceverai settimanalmente tutte le novità normative e giurisprudenziali!
Iscriviti!
Scrivi un commento
Accedi per poter inserire un commento