Entro il 16 ottobre 2013 pedaggi stradali maggiorati per i veicoli pesanti

Redazione 27/10/11
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Sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea del 14 ottobre 2011 (n. L 269) è approdata la nuova direttiva Eurovignette n. 2011/76/UE, che, in ossequio al principio «chi inquina paga››, ha riformulato le regole europee sulla tassazione degli autoveicoli pesanti adibiti al trasferimento di merci, prevedendo una maggiorazione dei costi dei pedaggi stradali; ciò nell’ottica anche di controbilanciare i costi esterni, quali l’inquinamento atmosferico e acustico. L’obiettivo finale sembra invece essere quello di favorire il trasporto su rotaia, al momento attestato solo al 17% in tutta l’Unione europea.

In particolare in base a quanto prescritto dal provvedimento, gli Stati membri potranno:

a) maggiorare i pedaggi (circa 3-4 centesimi per veicolo/Km in media) per i veicoli di peso superiore a 3,5 tonnellate, fatta eccezione per i veicoli Euro 5 fino a tutto il 2013 e per i veicoli Euro 6 fino a tutto il 2017;

b) escludere dalla maggiorazione i veicoli di peso inferiore a 12 tonnellate a condizione che lo Stato membro giustifichi alla Commissione europea tale scelta;

c) maggiorare i pedaggi fino al 25% nelle zone montuose per i veicoli più inquinanti (da Euro 0 a Euro 2);

d) modulare i pedaggi nelle aree congestionate applicando tariffe più elevate nelle 5 ore di punta e tariffe più basse durante gli altri orari.

I ricavi ottenuti dall’ecopedaggio saranno utilizzati in futuro per finanziare sistemi di trasporto più efficienti e meno inquinanti.

La direttiva, da recepirsi entro 24 mesi, è stata molto criticata dall’Associazione italiana imprese e trasporti (ASSOTIR); si tratta, è stato osservato, di un provvedimento di pura fiscalità generale con forti caratteri di discriminazione e di distorsione della concorrenza tra sistemi produttivi, in quanto danneggia in modo particolarmente elevato le economie ed i trasporti dei Paesi “periferici”; tra questi figura l’Italia, collegata all’Europa unicamente da strade che attraversano l’arco alpino e sulle quali la nuova direttiva consente un sovrappedaggio particolarmente elevato. (Lilla Laperuta)

Redazione

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