Dichiarazioni di coindagati: quando sono gravi indizi?

Quando le dichiarazioni accusatorie di coindagati o coimputati integrano i gravi indizi di colpevolezza? Commento a sentenza

Allegati

Quando le dichiarazioni accusatorie di coindagati o coimputati integrano i gravi indizi di colpevolezza? Per restare sempre aggiornato sulle evoluzioni della giustizia penale: Come cambia il processo penale – Dall’abrograzione dell’abuso d’ufficio al decreto giustizia

Corte di Cassazione -sez. VI pen.- sentenza n. 4925 del 21-11-2024

sentenza-commentata-art.-5-2025-02-26T141858.648.pdf 121 KB

Iscriviti alla newsletter per poter scaricare gli allegati

Grazie per esserti iscritto alla newsletter. Ora puoi scaricare il tuo contenuto.

Indice

1. La questione: manifesta illogicità e contraddittorietà della motivazione relativa alla valutazione delle chiamate in correità da parte dei collaboratori di giustizia


Il Tribunale di Catanzaro confermava la misura della custodia cautelare in carcere applicata ad una persona indagata in relazione ai delitti di cui ai capi 1 (art. 74 d.P.R. n. 309 del 1990), 54 e 55 (art. 73 d.P.R. n. 309 del 1990).
Ciò posto, avverso questa decisione ricorreva per Cassazione il difensore dell’accusato che, tra i motivi ivi addotti, deduceva manifesta illogicità e contraddittorietà della motivazione relativa alla valutazione delle chiamate in correità da parte dei collaboratori di giustizia. er restare sempre aggiornato sulle evoluzioni della giustizia penale: Come cambia il processo penale – Dall’abrograzione dell’abuso d’ufficio al decreto giustizia

FORMATO CARTACEO

Cosa cambia nel processo penale

Come cambia il processo penaleDall’abrogazione dell’abuso d’ufficio al decreto giustizia: tutte le novità per i professionisti del diritto Le ultime riforme penali spiegate in modo chiaro e operativoLe recenti modifiche al processo penale hanno ridefinito scenari fondamentali per avvocati, magistrati e operatori del diritto.Dall’abrogazione dell’abuso d’ufficio all’introduzione dell’art. 314-bis c.p., fino alle nuove disposizioni su reati stradali, misure cautelari e impugnazioni, questo volume offre un’analisi dettagliata e aggiornata per affrontare con sicurezza le novità normative.Cosa troverai in questo libro• Una guida pratica e completa alle riforme, dalla Legge Nordio al decreto giustizia (L. 23 gennaio 2025, n. 4).• Focus sulle modifiche più rilevanti, incluse le nuove norme in tema di esecuzione penale e le implicazioni del decreto carceri.• Tabelle riepilogative e comparative per un confronto immediato tra la normativa vigente e quella previgente.• Accesso esclusivo a contenuti online aggiornati per 12 mesi.Perché è indispensabile per il tuo lavoro• Analisi operative e approfondite per comprendere l’impatto concreto delle riforme.• Sintesi efficaci e pratiche per orientarti rapidamente tra le novità legislative.• Strumento di aggiornamento professionale con esempi pratici e riferimenti normativi essenziali.Resta sempre aggiornato sulle evoluzioni della giustizia penale e affronta con sicurezza i cambiamenti normativi.Antonio Di Tullio D’ElisiisAvvocato iscritto presso il Foro di Larino (CB), giornalista pubblicista e cultore della materia in procedura penale. Referente di Diritto e procedura penale della rivista telematica Diritto.it. Membro del comitato scientifico della Camera penale di Larino. Collaboratore stabile dell’Osservatorio antimafia del Molise “Antonino Caponnetto”. Membro del Comitato Scientifico di Ratio Legis, Rivista giuridica telematica.

 

Antonio Di Tullio D’Elisiis | Maggioli Editore 2025

2. La soluzione adottata dalla Cassazione


La Suprema Corte riteneva il motivo suesposto infondato.
In particolare, tra le argomentazioni che inducevano gli Ermellini ad addivenire a siffatto esito decisorio, era richiamato quell’orientamento nomofilattico secondo il quale, in tema di valutazione della chiamata in reità o correità in sede cautelare, le dichiarazioni accusatorie rese dal coindagato o coimputato nel medesimo reato o da persona indagata o imputata in un procedimento connesso o collegato, integrano i gravi indizi di colpevolezza soltanto se esse, oltre ad essere intrinsecamente attendibili, risultino corroborate da riscontri estrinseci individualizzanti, tali, cioè, da attribuire, nei termini di qualificata ed elevata probabilità propri della delibazione cautelare, capacità dimostrativa e persuasiva probatoria in ordine all’attribuzione del fatto-reato al soggetto destinatario (cfr. da ultimo Sez. 2, n. 11509 del 14/12/2016).

Potrebbe interessarti anche: Le figure normative del propalante erga alios ed il regime processuale delle dichiarazioni rese dal teste – assistito.

3. Conclusioni: le dichiarazioni accusatorie integrano i gravi indizi di colpevolezza solo se attendibili e supportate da riscontri esterni che dimostrano, con alta probabilità, l’attribuzione del reato


La decisione in esame desta un certo interesse essendo ivi chiarito quando le dichiarazioni accusatorie di coindagati o coimputati integrano i gravi indizi di colpevolezza.
Si afferma difatti in tale pronuncia, richiamando un pregresso indirizzo interpretativo, che le dichiarazioni accusatorie di coindagati o coimputati integrano i gravi indizi di colpevolezza solo se attendibili e corroborate da riscontri esterni che, con alta probabilità, dimostrano l’attribuzione del reato al destinatario.
Tale provvedimento, quindi, deve essere preso nella dovuta considerazione ogni volta si debba appurare se codeste dichiarazioni possano integrare gravi indizi di colpevolezza.
Ad ogni modo, il giudizio in ordine a quanto statuito in codesta sentenza, poiché prova a fare chiarezza su tale tematica procedurale sotto il versante giurisprudenziale, non può che essere positivo.

Avv. Di Tullio D’Elisiis Antonio

Scrivi un commento

Accedi per poter inserire un commento