Decreto Fiscale 2025: via libera definitivo del Senato e tutte le novità

Approvato in via definitiva il disegno di legge di conversione del Decreto Fiscale (DL 84/2025): vediamo tutte le novità e le misure.

Redazione 31/07/25
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Il 29 luglio 2025 il Senato ha approvato in via definitiva il disegno di legge di conversione del Decreto Fiscale (DL 84/2025), rendendo operative una serie di misure attese da contribuenti, professionisti e imprese. Il provvedimento, parte integrante della strategia del Governo per razionalizzare il sistema tributario, introduce regole più chiare nei rapporti tra Fisco e cittadini, strumenti di definizione agevolata per ridurre il contenzioso e varie proroghe e semplificazioni in materia fiscale. Di seguito un’analisi dettagliata delle principali novità. Per informazioni sul Decreto, leggi l’articolo dedicato Decreto Fiscale 2025, testo in Gazzetta: cosa cambia davvero per autonomi e imprese.

Indice

1. Maggiori tutele nei controlli fiscali: obbligo di motivazione nel Decreto Fiscale 2025


Uno dei punti qualificanti del decreto è l’introduzione dell’obbligo di motivare in maniera dettagliata ogni accesso presso aziende, studi professionali e sedi di contribuenti da parte dell’Agenzia delle Entrate e della Guardia di Finanza. A partire dall’entrata in vigore della legge di conversione, ogni atto di autorizzazione o verbale dovrà indicare le ragioni specifiche che rendono necessaria la verifica, riducendo così il rischio di controlli arbitrari e rafforzando le garanzie procedimentali. La misura recepisce anche i principi enunciati dalla recente giurisprudenza europea (CEDU, sentenza 21 luglio 2025) in materia di trasparenza amministrativa.

2. Rottamazione-quater: estinzione automatica dei giudizi pendenti


Il decreto interviene sulla definizione agevolata dei carichi fiscali, la cosiddetta “rottamazione-quater”. Per i debiti inclusi nella procedura, il pagamento della prima rata o dell’unica rata della rottamazione determina l’estinzione del processo tributario pendente. Il giudice, su istanza delle parti, dichiara l’estinzione e le sentenze non ancora definitive perdono efficacia. Le somme eventualmente già pagate restano acquisite all’Erario e non sono rimborsabili. Si tratta di una misura volta a ridurre il contenzioso e a garantire certezza ai contribuenti che aderiscono alla definizione agevolata.

3. Ravvedimento speciale per il Concordato Preventivo Biennale 2025-2026


Tra le disposizioni di maggior rilievo figura il ravvedimento speciale collegato al nuovo Concordato Preventivo Biennale (CPB) per il biennio 2025-2026. I professionisti e gli autonomi che aderiscono potranno regolarizzare le violazioni fiscali relative alle annualità dal 2019 al 2023, pagando imposte sostitutive agevolate, con possibilità di versamento in unica soluzione (1° gennaio – 15 marzo 2026) o in un massimo di dieci rate mensili con interessi a decorrere dal 15 marzo 2026.
Chi ha già aderito al CPB nel biennio 2024-2025 potrà sanare soltanto l’anno 2023, mentre gli anni precedenti risultano già coperti. L’Agenzia delle Entrate definirà con provvedimento attuativo termini, modalità e parametri di calcolo, basati sugli indici sintetici di affidabilità fiscale (ISA). L’obiettivo è incentivare l’emersione spontanea di basi imponibili pregresse e ridurre il contenzioso pendente.

4. Esenzione IMU per impianti sportivi


Il decreto amplia i criteri di esenzione dall’IMU per gli immobili destinati ad attività sportive. I Comuni dovranno annualmente fissare e pubblicare i corrispettivi medi di riferimento per distinguere le attività a carattere commerciale da quelle non commerciali. In via transitoria, l’esenzione è riconosciuta automaticamente alle associazioni e società sportive dilettantistiche iscritte al registro sportivo, anche se svolgono attività commerciale accessoria, sollevando tuttavia possibili dubbi interpretativi sulla portata della misura.

5. Altre disposizioni fiscali e semplificazioni


Oltre alle misure principali, il Decreto Fiscale 2025 contiene ulteriori novità:

  • Reddito da usufrutto e diritti reali: chiarito il regime di tassazione, distinguendo tra mantenimento di un diritto reale (reddito diverso imponibile) e cessione totale (plusvalenza tassabile).
  • Bonus e stock option: dal 2025 l’addizionale IRPEF del 10% non si applica più ai dipendenti di società di partecipazione non finanziaria, ridefinendo l’ambito dell’imposizione.
  • Enti del Terzo Settore e IVA: il nuovo regime fiscale si applicherà dal 1° gennaio 2026 senza necessità di autorizzazione UE, grazie alla “comfort letter” della Commissione europea; lo split payment viene eliminato per le società quotate FTSE-MIB ma esteso al settore trasporti e logistica.
  • Proroga termini dichiarativi e versamenti: posticipati alcuni adempimenti per redditi e IRAP (es. acconto al 21 luglio, saldo al 20 agosto 2025).
  • Gestione delle perdite d’impresa: semplificata la formula per il riporto, ora basata sul doppio dei conferimenti effettuati negli ultimi 24 mesi, eliminando alcune limitazioni per nuove assunzioni e adeguando le regole alle direttive UE.
  • Prospetto IMU: prorogato al 15 settembre 2025 il termine per l’adozione delle delibere comunali sulle aliquote.

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