Ddl Caporalato: nuovo disegno di legge approvato in Senato

Redazione 02/08/16
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Il nuovo disegno di legge contro il fenomeno del “caporalato” è stato approvato oggi dal Senato che, con 190 sì, nessun voto contrario e 32 astenuti, ha deciso di impegnarsi nella lotta per sradicare una piaga inaccettabile, che riguarda l’Italia intera. Il provvedimento passa ora alla Camera.

Nella relazione d’apertura dei lavori dell’Assemblea di giovedì scorso, tenuta da Maria Grazia Gatti (Pd), si è sottolineato come il caporalato in agricoltura sia un fenomeno ampio e variegato che, secondo le stime interessa “circa 400mila lavoratori in Italia, sia italiani che stranieri”, che può essere trovato”in tutte le aree del Paese e in settori dell’agricoltura molto diversi dal punto di vista della redditività”.

Con il nuovo provvedimento, è riscritto il reato d’intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, che prevede la responsabilità diretta del datore di lavoro, la semplificazione degli indici di sfruttamento e la possibilità di commissariamento dell’azienda.

Il ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali, Maurizio Martina, si è detto soddisfatto perché “la nuova legge rafforza gli strumenti di contrasto civili e penali, colpendo i patrimoni con la confisca e rendendo più forte la rete del lavoro agricolo di qualità. È una battaglia che ci riguarda tutti, a partire dal mondo agricolo che si mette alla guida del cambiamento”.

Pene non solo per il caporale ma anche per le imprese che sfruttano il lavoratore.

È prevista, infatti, la reclusione da uno a sei anni per l’intermediario e per il datore di lavoro che sfrutti i lavoratori, approfittando del loro stato di bisogno. Se poi i fatti sono commessi mediante violenza e minaccia, la pena aumenta da cinque a otto anni ed è previsto l’arresto in flagranza.

Oltre al carcere, chiunque recluti manodopera per conto di terzi in condizioni di sfruttamento, avvantaggiandosi dello stato di bisogno dei lavoratori e chiunque adoperi, assuma o impieghi manodopera, anche mediante l’attività d’intermediazione di caporali, sottoponendo i lavoratori a condizioni di sfruttamento e approfittando del loro stato di bisogno, è punito anche con una multa da 500 a 1.000 euro per ciascun lavoratore reclutato.

Disposizioni sulla Rete del lavoro agricolo

Inoltre sono inserite nel testo di legge disposizioni sulla Rete del lavoro agricolo di qualità, così come un piano d’interventi per sostenere i lavoratori che svolgono attività stagionale di raccolta dei prodotti agricoli.

Le nuove norme individuano come indice di sfruttamento la corresponsione ripetuta di retribuzioni difformi dai contratti collettivi e la violazione delle norme sull’orario di lavoro e sui periodi di riposo.

Altri parametri presi in considerazione sono le violazioni in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro, la sottoposizione a metodi di sorveglianza o in condizioni d’alloggio degradanti.

Redazione

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