Cyberbullismo: la tutela dei minori dai social network è legge

Redazione 17/05/17
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Oggi in aula c’è stata l’approvazione definitiva delle Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione ed il contrasto del fenomeno del cyberbullismo: la stessa era stata dapprima approvata dal Senato, modificata dalla Camera e nuovamente modificata dal Senato. 432 sì e tanta soddisfazione da parte dei promotori (tra i quali Elena Ferrara, PD).

Già nelle scorse settimane l’attenzione sul bullismo era nuovamente divampata a seguito di una sentenza della Corte di Cassazione, in virtù della quale si è detto che da quel momento in poi le vittime di reati di violenza avrebbero avuto diritto al gratuito patrocinio da parte dello Stato, indipendentemente dai requisiti di reddito. Tra i reati coinvolti, oltre a femminicidio, stalking e maltrattamenti familiari, era figurato anche il bullismo. L’assistenza legale garantita costituirebbe, secondo gli Ermellini, una sorta di risarcimento economico da parte dello Stato, per non essere riuscito a proteggere il proprio cittadino dagli episodi di violenza. Ma cosa prevede la nuova legge contro il cyberbullismo? Analizziamone il testo nelle parti più rilevanti.

Lotta al Cyberbullismo: la nuova legge

L’innovazione principale è costituita dall’introduzione all’interno della legislazione italiana della definizione di quello che è il cyberbullismo. Lo stesso è così definito: “qualunque forma di pressione, aggressione, molestia, ricatto, ingiuria, denigrazione, diffamazione, furto d’identità, alterazione, acquisizione illecita, manipolazione, trattamento illecito dei dati personali in danno di minorenni, nonché la diffusione di contenuti online il cui scopo intenzionale e predominante sia quello di isolare un minore o un gruppo di minori ponendo in atto un serio abuso, un attacco dannoso, o la loro messa in ridicolo”.

In tutti i casi in cui ricorrano gli estremi sopra delineati, sarà possibile chiedere la rimozione dei contenuti ritenuti offensivi da parte dei social network, e da internet in generale. E qui una novità: anche gli stessi soggetti minori, vittime di cyberbullismo, potranno legittimamente inviare la richiesta di rimozione. L’intervento dei genitori, dunque, sarà necessario solo per quanto riguarda i ragazzi minori di 14 anni.

Come interviene il Garante della Privacy?

Se entro 24 ore il contenuto lesivo non è rimosso, interverrà il Garante della Privacy nelle successive 48 ore. Ma quali sono le conseguenze per il reo-telematico? È prevista una procedura di ammonimento nei confronti del minore che abbia esercitato atti di cyberbullismo a danno di un altro minorenne. A seguito della stessa procedura, in assenza di reiterazione della condotta delittuosa, il soggetto richiamato non subirà altre sanzioni penali, nemmeno al compimento del 18° anno di età.

Questo in quanto la ratio del disegno di legge risiede soprattutto nella sua finalità preventiva e non punitiva. Per la stessa ragione, a ben vedere, i promotori del disegno di legge, prima, e il Senato, poi, hanno rifiutato un ampliamento soggettivo della disciplina penalistica appena introdotta: per aumentare il grado di efficacia della stessa, la seconda Camera ha voluto circoscrivere il campo di applicazione ai soli minori, e non a “chiunque”, indistintamente, danneggi un soggetto in via telematica (come proposto in seconda lettura dalla Camera dei Deputati).

Investire sulla Prevenzione: i nuovi strumenti

Su questa scorta è stata introdotta la previsione di un referente per ogni istituto scolastico, individuato nella persona di un insegnante, che monitori la situazione complessiva della scuola in tema di atti violenti. Agli addetti saranno anche dati e sviluppati gli strumenti con cui individuare e prevenire queste condotte.

Al preside spetterà invece il compito del dialogo con le famiglie degli studenti coinvolti in casi di cyber bullismo, oltre alla decisione in merito al provvedimento da prendere nei confronti del minore aggressore.

Il Ministero dell’Istruzione ha il compito di predisporre linee guida e di predisporre vie per insegnare ai ragazzi un uso consapevole di internet e i principi della legalità, oltre che piani formativi ad hoc a prevenzione del fenomeno in questione, cui collaboreranno anche polizia postale e associazioni territoriali. Proprio alla polizia postale, poi, verranno riservate maggiori risorse finanziarie per la tutela dei minori sul web.

Da ultimo, si prevede la creazione di un tavolo interministeriale permanente, addetto al monitoraggio del fenomeno nel nostro Paese. 

Redazione

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