Corte dei conti – det. N. 71/2006 – sezione controllo enti – Opera Nazionale per i Figli degli Aviatori (Onfa) – relazione sul controllo sulla gestione di cui a legge 21 marzo 1958 n. 259)

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Con la determinazione n. 71/2006, la Sezione del Controllo Enti della Corte dei Conti, dispone, a norma dell’art. 7 della legge n. 259 del 1958, la comunicazione alle Presidenze delle due Camere del Parlamento della relazione conclusiva del controllo eseguito sulla gestione finanziaria dell’Opera Nazionale per i Figli degli Aviatori (ONFA), corredandola dei conti consuntivi per gli esercizi 2004 e 2005 nonché delle relazioni degli organi amministrativi e di revisione dell’Ente stesso.
Giova ricordare che il controllo di cui si discute è quello attribuito alla Corte dal legislatore del 1958, in attuazione dell’art. 100 Cost. II comma, sulle gestioni finanziarie degli enti cui lo Stato contribuisce in via ordinaria.
Rientrano nella nozione di contribuzione ordinaria nel senso di cui sopra:
a) i contributi che, con qualsiasi denominazione, una Pubblica Amministrazione o un’azienda autonoma statale abbia assunto a proprio carico, con carattere di periodicità, per la gestione finanziaria di un ente, o che da oltre un biennio siano iscritti nel suo bilancio;
            b) le imposte, tasse e contributi che con carattere di continuità gli enti siano autorizzati ad imporre o che siano comunque ad essi devoluti.
L’ONFA, in attesa di trasformarsi in ente morale di diritto privato avendo proposto richiesta in tal senso, esercita la propria attività con risorse minime di personale che peraltro non possono essere inserite in organico non sussistendo allo stato la relativa pianta organica.
Nel contesto della relazione, la Corte denuncia l’esiguità di tale attività che è rivolta, in conformità all’art. 2 del proprio Statuto, esclusivamente a favore dei figli degli aviatori e categorie assimilate – mediante forme di assistenza diretta presso Istituti, ed indiretta mediante concessione annuale di contributi ed assegnazione di borse di studio.
Conclude la Corte auspicando il riesame della natura pubblica dell’ente e la riforma di tale settore attraverso la creazione di un unico ente cui affidare lo svolgimento dei compiti di tutela ed assistenza attualmente svolti da distinti organismi, a favore degli orfani delle diverse Armi e Corpi.
Dalla relazione appare chiaro come la Corte eserciti la propria attività d’ispezione non solo limitandosi a radiografare la situazione gestoria ma altresì suggerendo soluzioni innovative anche di ampio respiro (riordino di un intero settore) esplicando pienamente quel ruolo ritagliatole dal legislatore – di organo controllore per eccellenza attesa l’integrazione oramai ineludibile, sotto il profilo economico e normativo, tra finanza locale, nazionale ed ultranazionale. 
Qui il determinato.

Crucitta Giuseppe – Francaviglia Rosa

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