Corte dei conti – det. N. 22/2008 – sezione del controllo enti – Anas s.p.a. – relazione sul controllo di gestione ex legge 21 marzo 1958 n. 259.

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Con la determinazione n. 22/2008, la Sezione del Controllo Enti della Corte dei Conti, dispone, a norma dell’art. 7 della legge 21 marzo 1958, n. 259, la comunicazione alle Presidenze delle due Camere del Parlamento della relazione conclusiva del controllo eseguito sulla gestione finanziaria – esercizio 2006 – dell’ANAS S.p.A. quale ente assoggettato a tale tipo di controllo ai sensi dell’art. 12 della predetta legge.
Il collegio fa presente come la gestione della Società continui a caratterizzarsi per la perdurante assenza di autonomia finanziaria in un soggetto astrattamente chiamato, in base alla configurazione giuridica, ad operare sul mercato, il quale resta quindi incluso nel perimetro delle pubbliche amministrazioni e, per ciò stesso, nel conto economico consolidato di queste ultime, con quanto ne consegue in termini di assoggettamento ai relativi vincoli.
Esso rileva altresì come l’ANAS si caratterizzi oggi per un sovrapporsi di ruoli in palese reciproco contrasto, atteso che essa è concessionaria dello Stato in concorrenza con le altre (sub)concessionarie e, al tempo stesso, soggetto controllore e vigilante per conto del Ministero delle infrastrutture.
Per di più, essa detiene partecipazioni azionarie sia in società concessionarie, sia – con l’avvento del nuovo modello “federale” basato su protocolli d’intesa con singole Regioni – in società a loro volta concedenti, con la conseguenza che le concessionarie di queste ultime dovrebbero, in assenza di esplicite disposizioni legislative al riguardo, sfuggire ai poteri di vigilanza della stessa ANAS in quanto esercitati nei soli confronti dei diretti concessionari di quest’ultima.
Resta comunque la singolarità della coesistenza di un’ANAS dotata di poteri di supremazia e, nel contempo, operante sul mercato; una presenza, quest’ultima, giustificata, tra l’altro, dal fatto che la scarsità di risorse finanziarie pubbliche a fine di investimento spinge ormai verso il ricorso al project financing, e ciò già a partire dal piano quinquennale 2007-2011 attualmente in vigore.
Per i giudici, si tratta di un quadro contraddittorio che è compito dei pubblici poteri dirimere.
Infine, con riferimento ai controlli interni, viene riconosciuta la particolare attenzione rivolta dalla Società ad una loro sinergica azione, con una più marcata attivazione del servizio di internal audit, segnatamente in relazione ai delicati compiti affidati all’Organismo di vigilanza nonché in vista dell’imminente entrata in funzione della nuova figura statutaria del dirigente preposto alla redazione del bilancio e degli altri documenti contabili; secondo l’organo di controllo, il potenziamento del sistema dei controlli interni richiede una precisa delimitazione e specificazione dei compiti assegnati e adeguati meccanismi di coordinamento, per evitare rischi di sovrapposizioni o duplicazioni di funzioni e fenomeni di deresponsabilizzazione correlati a possibili aggravi di costi improduttivi.
  • Qui determinazione e relazione.
 

Crucitta Giuseppe – Francaviglia Rosa

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