Cassa integrazione Covid: chiarimenti sui conguagli e i termini

La Corte di Cassazione ha fatto luce sui termini di decadenza per i conguagli relativi alla cassa integrazione nel periodo Covid.

Chiara Schena 22/01/25
Allegati

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 1406/2025 del 21 gennaio 2025, ha fatto luce sui termini di decadenza per i conguagli relativi alla cassa integrazione nel periodo Covid, definendo principi fondamentali per il sistema di compensazione tra aziende e INPS.

Corte di Cassazione – Sez. L.- sent. n. 1406 del 21-01-2025

1406.pdf 1 MB

Iscriviti alla newsletter per poter scaricare gli allegati

Grazie per esserti iscritto alla newsletter. Ora puoi scaricare il tuo contenuto.

Indice

1. Il fatto giuridico: i conguagli per le anticipazioni CIG Covid


Una società aveva richiesto il conguaglio per compensare i contributi previdenziali con le anticipazioni CIG Covid erogate ai dipendenti tra marzo e maggio 2020. Pur avendo inizialmente autorizzato la CIG e il conguaglio, l’INPS ha successivamente negato il diritto, contestando irregolarità nei flussi Uniemens trasmessi.

2. Principi stabiliti dalla Cassazione


La Corte ha stabilito tre punti:
Il conguaglio opera come compensazione automatica tra debiti e crediti senza necessità di richieste o autorizzazioni specifiche dell’INPS.
La decadenza è evitata se il conguaglio avviene entro il 16 del mese successivo alla scadenza del semestre dalla fine della concessione CIG.
Eventuali errori nei conguagli, purché effettuati tempestivamente, non invalidano il meccanismo. Errori che causano differenze contributive sono considerati adempimenti parziali e non compromettono il diritto al conguaglio.
Secondo la sentenza, i flussi Uniemens sono dichiarazioni successive al conguaglio e servono esclusivamente per controlli ex post da parte dell’INPS. Eventuali irregolarità formali nei flussi non compromettono il diritto al conguaglio, garantendo maggiore protezione alle aziende.

3. Impatto della sentenza


Questa decisione rappresenta un cambio di paradigma, favorendo le aziende che hanno anticipato prestazioni ai lavoratori. La Cassazione ha valorizzato l’effettività dei conguagli rispetto ai formalismi, assicurando maggiore certezza e equilibrio tra esigenze di controllo e tutela delle imprese.

4. Conclusioni


La pronuncia rappresenta un importante punto di svolta nell’interpretazione delle norme sugli ammortizzatori sociali, rafforzando la protezione delle imprese che hanno anticipato le prestazioni ai lavoratori durante l’emergenza Covid. La Corte sottolinea l’importanza di un approccio pragmatico, che privilegia l’effettività dei conguagli rispetto a rigidità formali, contribuendo a creare un sistema più equilibrato e orientato alle esigenze reali delle aziende.

Vuoi ricevere aggiornamenti costanti?


Salva questa pagina nella tua Area riservata di Diritto.it e riceverai le notifiche per tutte le pubblicazioni in materia. Inoltre, con le nostre Newsletter riceverai settimanalmente tutte le novità normative e giurisprudenziali!
Iscriviti!

Iscriviti alla newsletter
Iscrizione completata

Grazie per esserti iscritto alla newsletter.

Seguici sui social


Chiara Schena

Scrivi un commento

Accedi per poter inserire un commento