Carceri: firmato il Protocollo per tutela rapporto figli-genitore detenuto

Redazione 24/03/14
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Anna Costagliola

Firmato un Protocollo d’intesa a tutela dei diritti di 100 mila bambini e adolescenti che in Italia, ogni giorno, entrano in carcere per incontrare i genitori detenuti. La Carta, siglata dal Ministero della Giustizia, dall’Autorità Garante dell’Infanzia e dell’Adolescenza e dall’associazione «Bambinisenzasbarre» riconosce, in particolare, il diritto dei minorenni alla continuità del proprio legame affettivo con il genitore detenuto.

È una Carta che crea un’alleanza tra gli enti che devono lavorare insieme su questo tema, sul presupposto che occorra:

– favorire il mantenimento dei rapporti tra genitori detenuti e i loro figli, salvaguardando sempre l’interesse superiore dei minorenni;

– sottolineare la specificità dei figli di genitori detenuti, in modo da promuovere interventi e provvedimenti anche normativi che tengano conto delle necessità della relazione genitoriale e affettiva di questo gruppo sociale senza, tuttavia, indurre ulteriori discriminazioni e stigmatizzazioni nei loro confronti;

– tutelare il diritto dei figli al legame continuativo e affettivo col proprio genitore detenuto, che ha il diritto/dovere di esercitare il proprio ruolo genitoriale;

– sostenere le relazioni genitoriali e familiari durante e oltre la detenzione, agevolando la famiglia e, in particolare, supportando i minorenni che vengono colpiti emotivamente, socialmente ed economicamente, con frequenti ricadute negative sulla salute e con incidenza anche sull’abbandono scolastico;

– superare le barriere legate al pregiudizio e alla discriminazione nella prospettiva di un processo di integrazione sociale e di profondo cambiamento culturale, necessario per un progetto di società solidale e inclusiva.

Il documento istituisce un Tavolo permanente (Art. 8) composto dai rappresentanti dei tre firmatari  che svolgerà un monitoraggio periodico sull’attuazione dei punti previsti della Carta, promuovendo la cooperazione tra i soggetti istituzionali e non e favorendo lo scambio delle buone prassi, delle analisi e delle proposte a livello nazionale e internazionale.

Sono 8 gli articoli che nell’interesse superiore del bambino stabiliscono, secondo gli organi preposti e le relative competenze, questioni come le decisioni e le prassi da adottare in materia di ordinanze, sentenze ed esecuzione della pena (art. 1); le visite dei bambini all’interno degli Istituti penitenziari (art. 2); gli altri tipi di rapporto con il genitore detenuto (art. 3); la formazione del personale dell’Amministrazione penitenziaria e della Giustizia minorile (art. 4); le informazioni, l’assistenza e la guida dei minorenni figli di genitori detenuti (art. 5); la raccolta dei dati che forniscano informazioni sui figli dei genitori detenuti, per rendere migliori l’accoglienza e le visite negli Istituti penitenziari (art.6); la permanenza in carcere dei bambini in casi eccezionali, qualora cioè al genitore non fosse possibile applicare misure alternative alla detenzione (art. 7). Tutti gli articoli di tale Protocollo d’Intesa vanno intesi non solo per i minorenni in visita negli Istituti penitenziari ma anche per i figli di genitori detenuti negli Istituti penali minorili.

Il Protocollo ha una validità di due anni.

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