Aziende: come crescere oggi nel rispetto dell’AI ACT e del GDPR

L’attività delle aziende di raccogliere, analizzare ed elaborare i dati dei clienti è complessa, e richiede il rispetto di norme come il GDPR.

Redazione 07/03/25

L’evoluzione del digitale è stata veloce e costante negli ultimi anni, rivoluzionando il modo in cui le persone si informano, interagiscono e acquistano. Di conseguenza, anche le aziende hanno dovuto adeguare i loro modelli di business, costruendo strategie adatte a questo cambiamento, con le quali sfruttare il vantaggio principale offerto dal processo di digitalizzazione: i dati digitali degli utenti.
Oggi, infatti, qualsiasi azienda deve essere in grado di raccogliere, analizzare ed elaborare correttamente i dati dei clienti già acquisiti e quelli dei clienti potenziali, ossia gli utenti che in qualche modo hanno interagito online con siti web, e-commerce, app o social aziendali.
Questa attività, però, non solo è particolarmente complessa, ma richiede anche il rispetto di una serie di norme di legge come il GDPR (General Data Protection Regulation), ovvero il regolamento europeo sulla protezione dei dati.
L’innovazione tecnologica ha favorito la diffusione di sistemi e strumenti basati sull’intelligenza artificiale, in particolare delle tecnologie di AI generativa, un tipo di intelligenza artificiale in grado di creare testo, immagini, audio, video e codice a partire dai comandi degli utenti, detti prompt. Anche in questo ambito, le istituzioni comunitarie hanno introdotto normative specifiche, dando vita all’AI Act, il regolamento dell’UE in materia di intelligenza artificiale, che entrerà pienamente in vigore nel 2026.
Fare impresa oggi significa poter sfruttare le enormi opportunità offerte da un mondo sempre più digitalizzato, operando però in un contesto normativo in continua evoluzione. È fondamentale non considerare le normative esclusivamente come obblighi a cui adeguarsi, poiché regolamenti come il GDPR e l’AI Act rappresentano anche un’opportunità per rendere il business più efficiente, performante e competitivo.

Indice

1. Perché AI ACT e GDPR rappresentano un’opportunità per le aziende?


Ad aiutare le aziende a capire come sfruttare a proprio vantaggio strumenti normativi come l’AI ACT e il GDPR, oltre ovviamente a creare un business pienamente conforme, sono gli esperti di Legal Tech di Legal for Digital. Si tratta del primo studio in Italia veramente e completamente verticalizzato sul Diritto Digitale fin dalla sua nascita nel 2018, fondato dall’avvocato e imprenditore esperto di digital Alessandro Vercellotti e dall’avvocato della rete Brunella Martino. In pochi anni, Legal for Digital è diventato un punto di riferimento per le aziende che desiderano trasformare la conformità normativa in un’opportunità strategica per la crescita del business.
In particolare, con riferimento al regolamento UE sulla protezione dei dati, è importante considerare che il GDPR può supportare le aziende nel rendere i dati più efficienti e funzionali. Ad esempio, consente di favorire una selezione più accurata dei dati acquisiti dagli utenti nel rispetto delle normative, promuovendo il passaggio da un approccio puramente quantitativo a uno qualitativo.
Gestire in modo ottimale questo processo, con il supporto di un legale competente, permette di trasformare il GDPR da uno strumento che in certi casi spaventa le aziende in un prezioso alleato per verticalizzare le attività di marketing.
Avere dati migliori consente di ottimizzare il tasso di conversione, ossia la capacità di monetizzare le informazioni in maniera efficiente. In poche parole, un GDPR performante permette alle aziende di aumentare il fatturato, rendendo il business più profittevole e competitivo.
La conformità al GDPR garantisce inoltre altri vantaggi fondamentali: il primo è un’adeguata protezione dalle conseguenze economiche legate alle violazioni delle norme di legge che comportano pesanti sanzioni; il secondo è la difesa dell’immagine aziendale, evitando danni reputazionali dovuti alla perdita o alla gestione non conforme o poco trasparente dei dati personali degli utenti.
Lo stesso principio vale per l’adeguamento all’AI Act. Conformarsi al quadro normativo dell’UE sull’uso dell’intelligenza artificiale non è solo un obbligo per le aziende che utilizzano l’AI, ma rappresenta anche un’opportunità per promuovere un impiego sicuro e responsabile di questa tecnologia.
Ad esempio, l’adozione di una AI policy consente alle aziende di guidare l’integrazione dell’intelligenza artificiale in modo etico e conforme alla normativa. Questo aspetto è particolarmente cruciale in settori come le risorse umane, il marketing e il customer service, dove l’AI incide direttamente sulle interazioni con dipendenti e clienti. Una governance chiara dell’AI contribuisce a creare un ambiente in cui questa tecnologia possa essere utilizzata in modo vantaggioso, trasparente e rispettoso delle regole.

2. Come tutelare la privacy con l’avanzare dell’intelligenza artificiale


Se per le aziende il rispetto di norme come il GDPR e l’AI ACT non è solo un obbligo di legge ma rappresenta anche un’opportunità di crescita, nel contesto attuale è fondamentale capire come tutelare la privacy con l’avanzare dell’intelligenza artificiale.
Si tratta di una questione di primaria importanza per costruire credibilità e fiducia con clienti, partner e fornitori. Per questo è opportuno affrontare questa sfida complessa con un supporto specializzato, in modo tale da capire come assicurarsi che la propria azienda sia compliant e all’avanguardia nella protezione dei dati personali in un contesto in cui l’AI è sempre più presente nelle attività aziendali.
Nello specifico, esistono alcune aree chiave d’intersezione tra AI ACT e GDPR. Innanzitutto è necessario adeguare la valutazione del rischio quando i sistemi di AI elaborano anche dati personali, tenendo conto di questo aspetto anche nelle valutazioni d’impatto.
Inoltre, bisogna garantire trasparenza e informazione, sia sul trattamento dei dati che sull’utilizzo dell’intelligenza artificiale. È altrettanto importante rafforzare i requisiti di governance dei dati, oltre a inserire nelle policy aziendali una maggiore attenzione ai diritti degli individui rispetto a quanto già previsto dal GDPR.
In questo scenario, dunque, è indispensabile valutare alcune strategie utili per proteggere la privacy con l’avanzare dell’AI. Per esempio, è consigliabile passare a un approccio privacy by design per integrare la privacy fin dall’inizio, seguire non solo le linee guida normative ma anche quelle etiche e puntare di più sull’innovazione tecnologica per migliorare la privacy nell’AI.
Infine, oggi le aziende devono anche rendere gli algoritmi di intelligenza artificiale più trasparenti, oltre a garantire una maggiore consapevolezza sull’impiego dell’AI e la sua conformità ai requisiti di privacy previsti dalle leggi vigenti.

3. GDPR e AI ACT: la conformità normativa può aumentare le performance aziendali


Mai come oggi una competenza mirata sulla normativa può trasformare gli obblighi di legge in opportunità di business, favorendo la crescita attraverso un aumento delle performance.
D’altra parte, le tecnologie di intelligenza artificiale hanno un potenziale enorme per le aziende, ma bisogna sapere come sfruttare in modo trasparente e legale questa occasione gettando delle solide basi per una crescita duratura e resiliente del business. Solo in questo modo è possibile crescere oggi nel rispetto dell’AI ACT e del GDPR, due normative con cui qualsiasi azienda deve inevitabilmente confrontarsi.
La soluzione ideale per affrontare questa sfida con successo è individuare il partner strategico giusto, in grado di fornire tutto il supporto legale necessario per garantire una gestione dei dati e un utilizzo dell’AI sicuri, conformi e allineati con le esigenze del proprio business.
Legal for Digital è una delle poche realtà in Italia a poter fornire questo valore aggiunto, grazie alla verticalità vera sul Legal Tech, un contatto diretto con il mondo che cambia e una visione imprenditoriale con un focus sulla strategia legale.

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