Laumento dell’Iva chiesto dallUE
La notizia, in breve, è questa: lUE chiede allItalia di alzare lIva, dal 22% al 24% quella ordinaria e dal 10% al 13% quella agevolata. La manovra sarebbe stata pianificata dai tecnici dellUnione al fine di spostare il peso fiscale dal lavoro ai consumi cosa che, nei palazzi di Bruxelles ne sono certi, farebbe ripartire il volano delleconomia italiana e farebbe crescere il reddito disponibile delle fasce medio-basse. Si prenderebbe di mira soprattutto lIva più bassa, in modo da tagliare le agevolazioni fiscali.
Laumento dellImposta Valore Aggiunto è minacciato ormai da molti anni, ed è uno dei leitmotiv ogni volta che ci si avvicina alla fine dellanno, salvo essere poi rimandato grazie a clausole di salvaguardia stipulate con lUnione Europea. Per evitare laumento per il 2018 dellIva servono quasi 20 miliardi. Tagli, manovre, nuovi balzelli e tasse potrebbero, per questa volta, non bastare.
Un po di cifre
Il gettito fiscale garantito dall’aumento dellIva dovrebbe essere pari a 15,1 miliardi di euro. Ciò a fronte di un carico annuo sule famiglie di 414 e di un aumento dei prezzi al consumo dell1,4% circa. Se vi pare una richiesta esosa, sappiate che la Corte dei Conti ha già rilevato come lItalia sia in coda agli altri paesi UE per incidenza dellIVA sul PIL (6%, circa lo 0,8% in meno rispetto agli altri paesi comunitari).
Un po di politica
La notizia sta circolando ormai da qualche giorno e le reazioni si inseguono da domenica,
Pierre Moscovici, Commissario europeo per gli affari economici e monetari.
quando Renzi è andato da Vespa a dettare la linea: non si tocchi lIva, sarebbe un grave errore politico. Nì al taglio delle tasse sul lavoro, a proposito del quale si attende di capire le proposte concrete. Sì a Gentiloni fino al 2018 se fa cose.
Dal canto suo lUnione sta alla finestra, osserva, aspetta. Moscovici è stato piuttosto preciso nelle dichiarazioni delle ultime ore. Attestati di stima in direzione di Matteo Renzi, ma non è più lui il premier e non è più suo compito prendere decisioni. La palla è in mano al governo italiano, lUE ha indicato il gap da colmare e ha fatto la sua parte. Se non arriveranno proposte più efficaci si proseguirà con laumento dellIva.
Chi sarà a metterlo in atto e a firmare le carte? Il traghettatore, a suo danno. Il peggior lavoro del mondo, si diceva. Perché non è vero che non si sa cosa fare per risollevare leconomia. Strade ce ne sono e molti le conoscono. Il problema è che nessuno conosce il metodo per farsi rieleggere dopo.
Marco Vitali
Scrivi un commento
Accedi per poter inserire un commento