C.3921-B con
la quale sono state introdotte modifiche alla legge di disciplina della contabilità
e finanza pubblica (L. 196/2009). L’obiettivo è quello di armonizzare ed
allineare il sistema nazionale delle decisioni di bilancio – e in particolare
i contenuti e la tempistica di esame dei principali documenti contabili – alle
nuove regole adottate dall’Unione europea in materia di coordinamento delle politiche
economiche degli Stati membri.
Nel 2010, infatti, l’Unione ha predisposto un nuovo sistema di governance economica
basato, tra l’altro, su un meccanismo di coordinamento nell’ambito del cosiddetto
semestre europeo; quest’ultimo consiste in un ciclo di procedure volto ad assicurare
un coordinamento ex-ante delle politiche economiche nell’Eurozona e nell’Unione
europea a 27 (includendo, quindi, anche gli Stati che non adottano l’euro). L’obiettivo
non è quello di sottoporre i bilanci nazionali ad una sorta di valutazione
preventiva, prima che vengano presentati ai Parlamenti nazionali, bensì
di fornire elementi per una discussione ex-ante sulle politiche di bilancio.
Il semestre europeo ha preso l’avvio dal gennaio 2011 e si articola nelle seguenti
fasi:
a) gennaio: presentazione da parte della Commissione dell’indagine annuale
sulla crescita;
b) febbraio/marzo: il Consiglio europeo elabora le linee guida di politica
economica e di bilancio a livello di Unione europea e a livello di Stati membri;
c) metà aprile: gli Stati membri sottopongono contestualmente i
Piani nazionali di riforma (PNR, elaborati nell’ambito della nuova Strategia UE
2020) ed i Piani di stabilità e convergenza (PSC, elaborati nell’ambito
del Patto di stabilità e crescita), tenendo conto delle linee guida dettate
dal Consiglio europeo;
d) inizio giugno: sulla base dei PNR e dei PSC, la Commissione europea
elabora le raccomandazioni di politica economica e di bilancio rivolte ai singoli
Stati membri;
e) giugno: il Consiglio ECOFIN e, per la parte che gli compete, il Consiglio
Occupazione e affari sociali, approvano le raccomandazioni della Commissione europea,
anche sulla base degli orientamenti espressi dal Consiglio europeo di giugno;
f) seconda metà dell’anno: gli Stati membri approvano le
rispettive leggi di bilancio, tenendo conto delle raccomandazioni ricevute. Nell’indagine
annuale sulla crescita dell’anno successivo, la Commissione dà conto dei
progressi conseguiti dai Paesi membri nell’attuazione delle raccomandazioni stesse.
L’introduzione del semestre europeo ha richiesto un adeguamento della programmazione
vigente delle decisioni di finanza pubblica adottata in Italia, mediante modifiche
alla legge di riforma della contabilità nazionale (n. 196/2009) e ai regolamenti
parlamentari. Tra le novità apportate dal provvedimento sono da segnalare
l’introduzione del principio di coerenza della programmazione finanziaria della
pubblica amministrazione con i criteri stabiliti a livello europeo e le modifiche
ai termini di presentazione di vari documenti di contabilità pubblica:
Documento di programmazione finanziaria (DPF) entro il 10 aprile di ogni
anno, nota di aggiornamento entro il 20 settembre, disegno di legge di stabilità
entro il 15 ottobre, disegno di legge di assestamento entro il 30 giugno e disegni
di legge collegati alla manovra entro il 31 gennaio.
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