Apertura anno giudiziario forense: Severino propone un tavolo di concertazione avvocati-magistrati

Redazione 17/07/12
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Intervenuta all’inaugurazione dell’anno giudiziario forense tenutasi lo scorso 13 luglio, il Ministro della Giustizia Severino ha proposto l’apertura di un tavolo di concertazione tra avvocati e magistrati, sottolineando come il perseguimento dell’auspicato miglioramento della situazione in essere richieda di valorizzare gli spazi per un dialogo costruttivo tra i soggetti istituzionali, animati dal comune obiettivo di una maggiore efficienza del sistema giudiziario.

In detta prospettiva, il Ministro ritiene necessario avviare un nuovo metodo di lavoro fatto di concretezza ed operatività, dove il confronto, anche serrato, superi ogni logica di contrapposizione e consenta  un approccio solidale ai problemi, così da trovare soluzioni con il contributo di tutti. Sulla base della consapevolezza che il confronto è utile se si svolga tra interlocutori che hanno intenzione di costruire insieme, basandosi su valori condivisi dalla collettività e non già tra soggetti pregiudizialmente contrapposti, animati da valori di parte, o peggio da interessi personalistici e localistici, si guarda alla prossima realizzazione di un confronto in grado di valorizzare il ruolo dell’Avvocatura quale pilastro del sistema giuridico, essenziale per porre attenzione ai problemi generali delle libere professioni e a quelli specifici della professione forense.

Pertanto, se finora i provvedimenti adottati dall’ultimo Governo non sempre hanno trovato il consenso del mondo forense, quest’ultimo ha tuttavia mostrato di comprenderne la necessità, per cui occorre ripartire su basi nuove, promuovendo nell’attuale contesto di riforme che coinvolgono il settore della giustizia la istituzione un tavolo di consultazione presso il Ministero, che veda la presenza degli operatori giudiziari, ma soprattutto aperto al confronto di magistrati e avvocati.
Ritiene il Ministro che questa iniziativa possa aiutare a superare le recenti incomprensioni ed essere un’utile tassello sulla strada del confronto, prestandosi a rappresentare un passaggio importante per potere ottenere contributi utili e concreti nella individuazione delle soluzioni adeguate ai problemi. Tutto ciò presuppone, tuttavia, la condivisione di una base di partenza che vede l’attuale insostenibilità della giustizia civile, per cui occorre ridurre i carichi di lavoro e prevedere meccanismi deflattivi che possano contribuire alla riduzione dei flussi e quindi a un più agevole smaltimento del carico. 

Redazione

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