Anno 2008: riconoscimento dell’Istituto della Mediazione

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Roma: Regione Lazio – "Norme per la tutela dei minori"
 
Il Consiglio della Regione Lazio ha approvato a maggioranza la proposta di legge che istituisce la figura del mediatore familiare quale elemento di sostegno e supporto alle coppie in crisi che si avviano alla separazione, o già separate, per stimolare ed incentivare accordi reciproci nell’interesse dei minori. Il testo della legge è stato ampliamente condiviso dopo un lungo confronto nelle competenti commissioni ed un lungo dibattito in Consiglio regionale. “Abbiamo voluto porre l’attenzione – ha dichiarato il Consigliere Anna Maria MASSIMI, durante la seduta – sull’aspetto della tutela dei minori che, troppo spesso, sono le vittime inconsapevoli della frattura del legame coniugale. La separazione della coppia è già di per sé dolorosa per i coniugi e lo è soprattutto per i figli. Quando poi la separazione è conflittuale le conseguenze sono ancora più gravi in quanto aumenta il rischio che il figlio, o i figli, divengano oggetto di rivalsa, di scambio, di desiderio fino ad essere, in alcuni casi, motivo di ulteriori tensioni “."Si tratta di un altro impegno importante a favore dei minori – ha aggiunto l’assessore alle Politiche sociali Anna Salome Coppotelli – la legge, infatti, si propone di accompagnare i genitori in un percorso civile di separazione e, soprattutto, di difendere i diritti dei minori." "Questa legge – ha detto, poi, l’assessore all’Istruzione Silvia Costa (Pd) – regolamenta una figura già operativa nel territorio regionale, ampliandone le possibilità di utilizzo attraverso la previsione di un’applicazione anche in ambito scolastico."In seguito spetterà poi alla Conferenza dei sindaci e al Consorzio dei comuni il compito di prevedere nei piani di zona dei distretti sociosanitari l’istituzione di un centro per la mediazione distrettuale cui affidare lo sviluppo di diversi progetti nel campo specifico: sostenere ed accompagnare la coppia nella bi- genitorialità condivisa e attivare un servizio di consulenza per prevenire e risolvere le problematiche legate alla crisi, creare preventivamente servizi di ascolto e di informazione rivolti ai minori e ai genitori. Presso l’Assessorato regionale alle Politiche Sociali verrà istituito un apposito elenco dei mediatori familiari che, come affermato dalla MASSIMI, “dovranno essere in possesso, non solo di titoli accademici, ma dotati di spiccate capacità psico-attitudinali da verificare tramite rigorose prove d’esame”.
Cos’è la mediazione?
Per "mediazione" si intende un procedimento strutturato, indipendentemente dalla denominazione, dove due o più parti di una controversia tentano esse stesse, su base volontaria, di raggiungere un accordo sulla risoluzione della medesima con l’assistenza di un mediatore. Tale procedimento può essere avviato dalle parti, suggerito od ordinato da un organo giurisdizionale . Esso include la mediazione condotta da un giudice che non è responsabile di alcun procedimento giudiziario concernente la controversia in questione. Esso esclude i tentativi messi in atto dall’organo giurisdizionale o dal giudice aditi al fine di giungere ad una composizione della controversia in questione nell’ambito del procedimento giudiziario.
In parole povere, la mediazione familiare è un tipo di intervento volto alla riorganizzazione delle relazioni familiari e alla risoluzione o attenuazione dei conflitti in caso di separazione o di divorzio. Il percorso di mediazione rappresenta una valida alternativa alla tradizionale via giudiziaria: il suo scopo è quello di consentire ai coniugi che scelgono di porre fine al proprio vincolo matrimoniale di raggiungere in prima persona degli accordi di separazione e di essere artefici della riorganizzazione familiare che andrà a regolare la vita futura loro e quella dei loro figli. Questo tipo di servizio offerto alla famiglia in crisi si basa su di un presupposto essenziale, che lo differenzia da ogni altro tipo di intervento volto a risolvere le dispute: le persone, pur nel disordine emotivo/organizzativo che spesso accompagna una crisi coniugale,hanno la capacità di autodeterminarsi ed assumersi la responsabilità di decidere ciò che è meglio per loro, evitando di delegare ad un terzo, avvocato o giudice che sia, questo compito.
Chi è il mediatore?
Grande importanza riveste la figura del “mediatore”, che è il professionista chiamato “terzo” ad entrare nel cuore del conflitto con neutralità, equidistanza dalle parti e attento alle risorse presenti e a quelle potenziali. La preparazione del mediatore prevede, oltre la provenienza da una pregressa professionalità in scienze psico-sociali o in scienze giuridiche, un ulteriore abilitazione specifica alla pratica acquisendo un arricchimento del bagaglio di conoscenze psicologiche e relazionali, nonché legali da applicare nel campo psicogiuridico.
Nell’ambito del suo intervento confidenziale egli assicura neutralità, imparzialità e segreto professionale, pertanto non potrà stilare alcuna relazione o sintesi inerente alla prestazione resa ma essere solo uno “strumento” professionalmente preparato che accompagna le parti verso un “accordo privo di conflitti” e che lascia un ricordo di soddisfazione.
 
 
Dottoressa in Scienze dell’educazione
Consulente dell’educazione familiare
Mediatrice Familiare                                                                      

Corbi Mariagabriella

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