L’8 luglio 2023, sul proprio website istituzionale, l’Associazione Nazionale Magistrati ha pubblicato un documento col quale prende posizione sulle manifestazioni rese da alcuni esponenti dell’esecutivo, titolato “Rispettare le prerogative della giurisdizione”
1. La vicenda
L’ANM, a seguito delle svariate prese di posizione di esponenti della maggioranza governativa, alcune diffuse nella forma della “fonte ministeriale”, ha fatto sapere, attraverso il documento dell’8 luglio 2023, di condividere i principi espressi in apertura della seduta del CDC da parte del Presidente Giuseppe Santalucia.
Sullo stesso documento si legge che la circostanza che un giudice controlli l’azione del pubblico ministero non solo quando egli esercita l’azione penale e quella cautelare, bensì pure quando intenda chiedere l’archiviazione, costituisce esercizio di una funzione che risulta in modo diretto connessa alla tutela dei diritti e degli interessi pubblici presidiati dalle norme penali, ed è garanzia dell’uguaglianza dei cittadini davanti alla legge.
2. Le posizioni di ANM
Le prese di posizione, che si susseguono negli ultimi giorni censurando i provvedimenti di un giudice, sono definite, dal documento in parola, “incomprensibili”, specie laddove provengano da chi propone, al contempo, di affidare a tre giudici invece che a uno la valutazione delle richieste di misure cautelari. Quando, invece, la richiesta del pubblico ministero si orienta nella direzione auspicata, allora il giudice non serve più. Prima si auspica la separazione delle carriere perché i giudici sarebbero subalterni ai pubblici ministeri, poi si insorge quando un giudice si discosta dalle loro richieste.
Viene inoltre dichiarato “E se queste posizioni provengono dal Ministero della Giustizia l’incomprensibilità lascia posto allo smarrimento. Dobbiamo sperare che queste prese di posizione siano frutto di una lettura affrettata della vicenda processuale, che non siano veramente condivise dal responsabile del dicastero e dalla maggioranza governativa e che alcuni giorni di riflessione possano condurre a conclusioni più meditate”.
L’ANM ha ribadito con convinzione che l’architettura costituzionale, che disegna la separazione dei poteri dello Stato, è garanzia dell’uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge e della tutela dei diritti fondamentali di fronte a ogni potere. Si tratta dei fondamenti dello stato di diritto e della democrazia costituzionale al cui presidio sono poste anche la magistratura e l’esercizio della giurisdizione.
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