Animali: Una nuova proposta di legge per meglio punire chi abbandona

Redazione 02/09/16
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L’abbandono di un animale potrà comportare per il colpevole la condanna anche a pagare le spese sostenute per il suo soggiorno in strutture pubbliche o private nonché le cure eventualmente dovute fino al successivo affidamento. Ma soprattutto, potrà inoltre subire il divieto di possessedere qualsiasi animale per almeno due anni. Queste le principali novità contenute nella proposta di legge appena presentata in Parlamento e assegnata alla commissione giustizia della Camera, il cui fine è  di modificare l’art. 727 del codice penale in materia di abbandono di animali.

Attualmente, l’articolo punisce con l’arresto fino a un anno o con l’ammenda da 1.000 a 10.000 euro chiunque abbandoni gli animali domestici o che si siano abituati alla vita in cattività. Uguale pena è comminata a chiunque detenga animali in condizioni incompatibili con la loro natura, causando  gravi sofferenze.

Nella relazione al testo, firmata dall’On. Matarrese,  si legge “che la norma si rivela nei fatti ancora poco incisiva in termini di intimidazione e deterrenza poiché se la pena massima per l’arresto limitata a un anno sembra ragionevole altrettanto non può dirsi per la sanzione pecuniaria che parte da un valore che, anche nel comune sentire, non è adeguatamente commisurato al tipo di reato commesso“.

Per questo motivo, la proposta di legge si propone di modificare l’art. 727 raddoppiando l’ammenda già prevista e introducendo un nuovo comma con due pene accessorie.

Di seguito, vengono specificate le novità:

Doppia ammenda per chi abbandona

Il testo mira a modificare l’art. 727 del codice penale, ferma restando la pena della reclusione,  con la sostituzione dell’ammenda oggi prevista (da mille a 10mila euro) con “l’ammenda da 2.000 a 20.000 euro”.

Spese a carico di chi abbandona

Come prima sanzione accessoria, consequenziale alla sentenza di condanna per l’abbandono di animali domestici, è prevista la possibilità al giudice di disporre l’obbligo per il condannato “di provvedere al soggiorno e al sostentamento alimentare e sanitario dell’animale presso un’adeguata struttura pubblica o privata fino al successivo affidamento“.

Come sostengono i firmatari, la pena “appare adeguata soprattutto in considerazione del fatto che tende a ridurre le risorse pubbliche impiegate per la gestione degli animali nelle strutture che li ospitano“. Basti pensare che il comune spende circa 1.000 euro l’anno per ciascun cane ospitato nel canile e che i canili italiani ne contano circa 200.000 unità.

Divieto di detenere altri animali

Per la seconda pena accessoria che la pdl intende introdurre nel comma aggiuntivo all’art. 727 del codice penale,  contempla la possibilità per il giudice, nei confronti del soggetto che viene condannato per il reato di abbandono, di disporre altresì il divieto di detenzione di qualsiasi altro animale per un periodo di due anni.

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