Il TU del turismo toscano in Gazzetta Ufficiale: le novità di interesse giuridico

Il nuovo TU del turismo toscano ridisegna governance, ricettività e professioni: novità chiave e impatti operativi per avvocati.

Lorena Papini 08/09/25
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La pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del 6 settembre 2025 (Serie speciale Regioni, n. 36) della Legge regionale Toscana 31 dicembre 2024, n. 61 segna un passaggio decisivo per il diritto del turismo. Il nuovo Testo unico del sistema turistico regionale abroga il precedente impianto normativo (L.R. 86/2016 e successive modifiche) e ridisegna in profondità governance, regole del mercato, disciplina delle strutture ricettive e delle professioni turistiche. Si tratta di un corpus organico di norme che introduce elementi innovativi e, al tempo stesso, razionalizza la stratificazione legislativa accumulatasi negli ultimi anni. Per i professionisti del diritto, in particolare per chi opera in consulenza ad imprese turistiche o assiste enti locali, le novità aprono spazi di riflessione e di operatività immediata.

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Indice

1. Principi di fondo e finalità del Testo Unico del turismo


Il nuovo Testo unico si apre con un’articolata elencazione di principi generali che ne orientano l’interpretazione. Il turismo è riconosciuto come settore strategico per lo sviluppo sostenibile della Toscana, da valorizzare in tutte le sue componenti – culturale, rurale, sportiva, termale, balneare. La legge enfatizza la sostenibilità ambientale, sociale ed economica come criterio trasversale, accanto alla tutela del lavoro (con l’obbligo di applicazione dei contratti collettivi) e all’accessibilità universale, per garantire inclusione e pari opportunità. Centrale è anche la lotta all’abusivismo e la promozione della legalità, insieme alla spinta verso digitalizzazione e innovazione. Si tratta di un impianto valoriale che allinea la disciplina regionale alle più recenti istanze europee e nazionali in materia di turismo, collocando la Toscana come laboratorio normativo avanzato.

2. Una nuova governance: le comunità di ambito turistico


Il primo aspetto di rilievo riguarda la governance territoriale. La legge istituisce formalmente le Comunità di ambito turistico, superando la frammentazione degli ambiti introdotti nel 2016. Questi organismi, costituiti dai Comuni, assumono funzioni obbligatorie in materia di informazione e accoglienza turistica, gestione dei flussi e trasmissione dei dati al sistema regionale. La norma prevede anche un finanziamento dedicato, inserendo nel bilancio regionale una posta specifica a copertura delle spese (art. 48). Ne consegue un rafforzamento del principio di sussidiarietà verticale: la Regione mantiene il coordinamento strategico, mentre i Comuni aggregati diventano protagonisti della gestione quotidiana del turismo. Dal punto di vista giuridico, si tratta di un esempio interessante di riassetto delle competenze tra livelli territoriali, con riflessi sulla responsabilità amministrativa e sull’esercizio delle funzioni regolamentari.

3. Strutture ricettive e attività extra-alberghiere


Un secondo nucleo di innovazioni riguarda le strutture ricettive. Il legislatore regionale introduce la possibilità per gli alberghi di destinare fino al 40% della superficie a spazi per smart working e ad attività ludico-motorie, aprendo alla multifunzionalità degli spazi ricettivi. Nascono inoltre gli “Academy hotel”, strutture di categoria 4 e 5 stelle che possono ospitare attività formative specialistiche nel settore dell’ospitalità. Sul versante opposto, la disciplina dell’extra-alberghiero viene irrigidita: affittacamere, B&B e case vacanze dovranno operare in forma imprenditoriale, con destinazioni d’uso coerenti. Particolarmente rilevante è la possibilità concessa ai Comuni ad alta densità turistica di regolamentare le locazioni brevi, anche introducendo autorizzazioni a termine quinquennale. Si tratta di una norma di impatto immediato per il contrasto agli eccessi del mercato delle piattaforme digitali, che porta la Toscana tra le regioni più avanzate nel bilanciamento tra libero esercizio d’impresa e tutela del tessuto urbano.

4. Professioni turistiche e disciplina sanzionatoria


Un terzo blocco di riforme riguarda le professioni turistiche. Il Testo unico aggiorna i requisiti formativi e l’obbligo di aggiornamento periodico dei maestri di sci, ridisegna il Collegio regionale delle guide alpine e introduce un sistema di sanzioni amministrative puntuali per chi eserciti senza abilitazione o in violazione delle norme. Particolare attenzione è posta alle agenzie di viaggio: viene riconosciuta la figura delle agenzie online, soggette a SCIA presso il SUAP del Comune di residenza, con disciplina specifica anche per i subingressi. Infine, viene tipizzato il procedimento per sospensione, cessazione e chiusura delle attività balneari, garantendo certezza giuridica in un settore frequentemente oggetto di contenzioso. Nel complesso, il quadro sanzionatorio appare più organico e funzionale al contrasto dell’abusivismo, uno dei principali obiettivi dichiarati dal legislatore.

5. Indicazioni operative per avvocati


Per gli avvocati e i consulenti legali attivi nel settore turistico, il nuovo TU rappresenta un punto di svolta. È opportuno innanzitutto verificare i regolamenti comunali: le Comunità di ambito dovranno adeguarsi rapidamente e gli operatori potrebbero avere bisogno di assistenza nell’interpretazione delle nuove regole locali, specie per le locazioni brevi. Sul piano contrattuale, le novità su affittacamere e B&B impongono di rivedere i modelli di gestione e di assicurarsi che le attività siano inquadrate correttamente come imprenditoriali. Gli alberghi che intendano introdurre spazi di smart working o trasformarsi in Academy hotel dovranno valutare l’impatto urbanistico e i profili autorizzatori. Sul versante del contenzioso, i nuovi procedimenti di sospensione/chiusura per stabilimenti balneari e le sanzioni per professioni abusive aprono scenari di difesa sia in sede amministrativa sia in sede giurisdizionale. In sintesi, il Testo unico crea un campo di azione ampio per i legali, chiamati a supportare imprese e istituzioni in una fase di profondo riassetto normativo.

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