Con tre pronunce gemelle (T-304/24, T-305/24 e T-306/24) il 9 luglio Tribunale UE ha offerto una chiave di lettura sui confini della protezione dei marchi figurativi e di posizione nella fashion industry. Con quattro sentenze gemelle (da T-1170/23 a T-1173/23) ha confermato l’annullamento dei marchi dell’UE registrati per la celebre forma del cubo a griglia colorato, reso famoso dal puzzle tridimensionale. Per approfondimenti in materia di proprietà industriale consigliamo il volume Manuale pratico dei marchi e dei brevetti, disponibile su Shop Maggioli e su Amazon
Indice
1. Il segno “I ❤️” come linguaggio universale
L’Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale (EUIPO), in passato, aveva già negato la registrazione del simbolo, ritenendolo sprovvisto di carattere distintivo. Secondo la tesi sostenuta dell’Ufficio il messaggio trasmesso, cioè una dichiarazione generica d’affetto come “Io amo”, risulta a tal punto diffuso e privo di specificità da non consentire di precisare la genesi commerciale di un prodotto. Sebbene sprd.net avesse presentato il marchio quale “marchio di posizione”, ovverosia applicato in punti precisi del capo d’abbigliamento (il petto, l’etichetta interna o la parte alta della schiena), la collocazione non ha mutato l’esito della valutazione. Il Tribunale ha infatti confermato che la posizione del marchio non conferisce meccanicamente distintività se il simbolo in sé è privo di capacità identificativa. Le tre pronunce gemelle confermano un indirizzo giurisprudenziale consolidato, ovvero che la funzione distintiva rappresenta la chiave per accedere alla protezione, non la mera riconoscibilità o gradevolezza estetica. È il marchio, non il messaggio emotivo o generico che comunica, a dover svolgere il compito di distinguere i prodotti nel mercato. La decisione si inserisce in un più ampio dibattito giuridico e culturale su quale creatività meriti protezione nel contesto dei segni figurativi, specie nel settore della fashion e della comunicazione visiva. Per approfondimenti in materia di proprietà industriale consigliamo il volume Manuale pratico dei marchi e dei brevetti, disponibile su Shop Maggioli e su Amazon
Manuale pratico dei marchi e dei brevetti
Questa nuova edizione dell’opera analizza la disciplina dei marchi, dei segni distintivi, dei brevetti per invenzione, dei modelli e degli altri diritti di privativa industriale, tenuto conto delle numerose novità legislative e dei più recenti indirizzi giurisprudenziali. Caratterizzato da un taglio sistematico e operativo, il testo affronta i principali temi legati alla proprietà industriale, esaminando le fonti nazionali, quelle dell’Unione europea e la regolamentazione sovranazionale. Il volume è aggiornato alla Legge 24 luglio 2023, n. 102, che ha apportato numerose e significative modifiche al codice della proprietà industriale, introducendo nuove disposizioni in tema di registrazione dei marchi, di invenzioni dei ricercatori e di semplificazione amministrativa e digitalizzazione delle procedure, alla Legge 27 dicembre 2023, n. 206, in tema di valorizzazione, promozione e tutela del made in Italy, e alle recenti fonti dell’UE dedicate alle indicazioni geografiche. L’opera si interessa anche della nuova disciplina dei contrassegni (Legge 14 novembre 2024, n. 166). Particolare attenzione viene offerta agli aspetti pratici del sistema della tutela brevettuale unitaria, con riferimenti alla recentissima giurisprudenza del Tribunale unificato dei brevetti. Sono affrontate anche le novità in tema di intelligenza artificiale, complesso fenomeno al quale è stato dedicato il Regolamento 2024/1689. Con riferimento alla protezione dei disegni industriali, vengono analizzate le varie novità giurisprudenziali in materia e il nuovo Riyadh Design Law Treaty del 2024. Ampio spazio viene dedicato alle strategie processuali utilizzabili in difesa dei diritti di privativa dinanzi alle Sezioni specializzate in materia di impresa, con esame di casi pratici e suggerimenti operativi.Andrea Sirotti GaudenziAvvocato e docente universitario. Svolge attività di insegnamento presso vari Atenei e centri di formazione. È responsabile scientifico di alcuni enti, tra cui l’Istituto Nazionale per la Formazione Continua di Roma. Direttore di collane e trattati giuridici, è autore di numerosi volumi, tra cui “Il nuovo diritto d’autore”, “Codice della proprietà industriale” e “I ricorsi alla Corte europea dei diritti dell’uomo”. I suoi articoli vengono pubblicati da diverse testate, collabora stabilmente con “Guida al Diritto” ed è membro del comitato di direzione della Rivista di Diritto Industriale.
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2. Confermato l’annullamento della registrazione del celebre puzzle 3D come marchio
A richiedere l’annullamento era stata la società Verdes Innovations SA, nel 2013, nei confronti di quattro registrazioni effettuate tra il 2008 e il 2012 dal predecessore della Spin Master Toys UK, titolare dei diritti sul cubo. L’EUIPO (Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale) aveva accolto le istanze, ritenendo che la forma cubica, la griglia funzionale sulle facce, la differenziazione cromatica dei quadratini, costituissero caratteristiche essenziali necessarie per il funzionamento tecnico del puzzle. La Spin Master aveva impugnato le decisioni, asserendo che tali elementi non fossero esclusivamente funzionali. Tuttavia, il Tribunale ha rigettato i ricorsi, ribadendo che i segni costituiti unicamente dalla forma del prodotto necessaria per ottenere un risultato tecnico non risultano registrabili come marchi (art. 7, par. 1, lett. e), ii), del RMUE). Non è sufficiente l’apporto estetico, se la forma mira principalmente a garantire una funzione: in questa ipotesi la rotazione delle facce e l’identificazione visuale dei quadrati. Le quattro pronunce gemelle scrivono un ulteriore capitolo nella lunga battaglia giuridica sul cubo a griglia, già oggetto della sentenza T-601/17 Rubik’s Brand/EUIPO, e respingono ogni tentativo di impiegare il diritto dei marchi per estendere monopolisticamente una soluzione tecnica coperta, peraltro, in origine da brevetto.
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