Unioni civili e cognome comune

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Può accadere che due donne si fidanzino tra loro e che il fidanzamento si protragga per anni.

Arrivate a un determinato momento, le due donne decidono di sposarsi, hanno in mente di creare una famiglia e di andare a convivere.

Si chiedono in che modo formalizzare l’unione e quale cognome dovrà essere utilizzato nell’unione civile.

A questo proposito, potrebbe essere utile sapere che la legge Cirinnà consente alle coppie dello stesso sesso di unirsi civilmente davanti allo Stato civile.

Sempre in quella sede, è possibile dichiarare di assumere un cognome comune.

La scelta non deve essere annotata nella scheda anagrafica individuale del partner.

In questa sede scriveremo sulla questione.

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In che cosa consiste l’unione civile

Da quattro anni anche in Italia, alle coppie omosessuali viene permesso di formalizzare il loro legame acquisendo una serie di diritti e doveri simili a quelli che derivano dal vincolo matrimoniale.

Stiamo parlando dell’unione civile, che permette a due persone dello stesso sesso di dichiarare davanti all’ufficiale di Stato civile la volontà di passare l’intera vita insieme.

La legge 20 maggio 2016, n. 76/2016, cosiddetta legge Cirinnà, dal nome di Monica Cirinnà, colei che l’ha proposta, ha introdotto le unioni civili.

Si tratta di un istituto giuridico che tutela la convivenza tra persone dello stesso sesso, garantendo ad entrambe alcuni diritti doveri tipici del matrimonio.

Secondo la legge, due persone maggiorenni dello stesso sesso costituiscono un’unione civile con una dichiarazione resa all’ufficiale di stato civile e alla presenza di due testimoni. L’ufficiale provvede alla registrazione degli atti di unione civile nell’archivio dello stato civile.

Come avviene nel matrimonio, anche per le unioni civili valgono alcune cause che impediscono di contrarre il vincolo giuridico. La legge dice che rende nulla la costituzione dell’unione civile:

La sussistenza, per una delle parti, di un vincolo matrimoniale o di un’unione civile tra persone dello stesso sesso.

L’interdizione di una delle parti per infermità di mente.

La sussistenza di un rapporto di parentela o di affinità.

La condanna definitiva di uno dei contraenti per omicidio consumato o tentato nei confronti di chi sia coniugato o  unito civilmente con l’altra parte.

In che modo si costituisce l’unione civile

Per costituire l’unione civile la coppia deve possedere determinati requisiti, che sono:

Lo stesso sesso

La maggiore età

La capacità di intendere e di volere

La libertà di stato, vale a dire che le parti non devono essere sposate o unite civilmente tra loro o con altre persone

L’assenza di condanne per omicidio tentato o consumato nei confronti del coniuge del partner

L’assenza di legami di parentela, affinità, adozione o affiliazione.

La verifica dei requisiti sopra scritti viene effettuata entro trenta giorni dalla manifestazione di volontà delle parti di unirsi in modo civile.

Per costituire un’unione civile è necessario che la coppia renda in modo congiunto una dichiarazione all’ufficiale di Stato civile di un qualsiasi Comune alla presenza di due testimoni, uno per parte.

La coppia dovrà dichiarare le sue informazioni anagrafiche, l’assenza di impedimenti, ad esempio, se un partner è sposato o interdetto per infermità di mente non si può unire civilmente, la volontà di assumere il cognome di famiglia o il proprio cognome, l’indicazione del regime patrimoniale, se le parti non effettuano nessuna scelta si applicherà in modo diretto il regime della comunione legale dei beni.

Non sono previste le pubblicazioni, ma l’atto viene registrato lo stesso nell’archivio di Stato civile.

L’unione civile e i suoi effetti

L’unione civile, in relazione alle parti, determina l’obbligo reciproco all’assistenza morale e materiale, alla coabitazione e alla contribuzione ai bisogni comuni della famiglia, in base alle proprie sostanze e alla capacità di lavoro professionale e casalingo.

Le parti possono anche concordare l’indirizzo della vita familiare e fissare la residenza comune, vale a dire, dove abitare in modo stabile.

Anche alle coppie omosessuali che decidono di unirsi in modo civile, vengono riconosciuti i diritti in materia di successione, il diritto alla pensione di reversibilità, il diritto al ricongiungimento familiare, il diritto di ricevere informazioni sullo stato di salute del partner e di prendere le relative decisioni di incapacità e decesso dello stesso.

Ad esempio, decidere per la donazione degli organi.

Non è previsto l’obbligo di reciproca fedeltà né la possibilità di adottare un bambino.

Nel caso appena menzionato, la giurisprudenza riconosce anche alle coppie omosessuali la possibilità di adottare il figlio biologico del partner attraverso l’istituto dell’adozione in casi particolari.

Il cognome da utilizzare nell’unione civile

Le persone che scelgono di legarsi attraverso l’unione civile possono adottare un cognome comune oppure dichiarare all’ufficiale di Stato civile di volere anteporre o posporre il loro cognome a quello comune.

Esempio

Tizio Bianchi e Caio Verdi decidono di sposarsi con l’unione civile.

In seguito alla celebrazione, i due partner assumono il cognome Bianchi Verdi.

Agli inizi della sua emanazione , la legge 20/05/2016 n. 76/2016, imponeva al partner che assumeva il cognome dell’altro di procedere anche all’annotazione nell’atto di nascita e nella scheda anagrafica, vale a dire, il documento in relazione al quale vengono redatti la carta di identità, il passaporto e il codice fiscale.

Sulla questione hanno espresso il lor punto di vista sia il Governo sia la Corte Costituzionale per chiarire che le parti possono assumere un cognome comune esclusivamente come cognome d’uso, senza che si renda necessaria la modifica dei documenti.

Quando si sceglie il “cognome comune” non viene modificata la scheda anagrafica individuale, nella quale resta il cognome precedente, ma viene iscritta lo stesso negli atti dello Stato civile.

La questione comporta degli importanti risvolti, perché agendo in questo modo non è possibile trasmettere ad eventuali figli il cognome del partner.

Si tratta di una conseguenza che porta a dedurre che si tratti di una discriminazione, pensando che attualmente la legge italiana nega alle coppie omosessuali il diritto di essere genitori.

In che modo si scioglie l’unione civile

L’unione civile si scioglie per morte o dichiarazione di morte presunta di una delle parti, oppure per volontà delle parti.

Se la coppia dovesse decidere di sciogliere l’unione civile, ognuno dei partner ha la possibilità di chiedere il divorzio in qualunque momento, anche e se l’altro non è d’accordo.

La procedura, a differenza di quello che avviene quando in un matrimonio i due coniugi decidono di separarsi, è molto veloce perché non prevede un periodo di separazione, è sufficiente comunicare all’ufficiale di Stato civile, anche in modo disgiunto, l’intenzione di separarsi.

Una volta che siano passati tre mesi, è possibile chiedere lo scioglimento.

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Dott.ssa Concas Alessandra

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