Trasparenza e sicurezza a garanzia del cittadino: firmato il Protocollo d’intenti tra il Garante privacy e il Direttore Generale del Dis

Redazione 13/11/13
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Biancamaria Consales

Siglato l’11 novembre scorso, presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, un Protocollo d’intesa tra l’Autorità Garante per la Privacy, Antonello Soro e il Direttore Generale del Dis (Dipartimento delle Informazioni per la Sicurezza), Giampiero Massolo.

Obiettivo del Protocollo è quello di potenziare le forme di tutela dei cittadini e di utilizzare nuovi strumenti per svolgere nel migliore dei modi le funzioni istituzionali sia del Garante per la Privacy sia del Comparto Intelligence.

Dunque, grazie alla sinergia tra il Dipartimento informazioni per la Sicurezza e il Garante della privacy, in spirito di leale collaborazione istituzionale, il Protocollo compie un altro passo in avanti nella direzione della trasparenza del Comparto Intelligence, per una cultura della sicurezza partecipata.

“L’accordo – si legge nel comunicato stampa pubblicato dalla Presidenza del Consiglio dei ministri –  si propone di dare risposta all’esigenza di sistematizzare i controlli del Garante, già previsti dalla normativa vigente, che si affiancano a quelli del Copasir e dell’Autorità giudiziaria (questi ultimi relativamente ai dati sulle comunicazioni), completando la cornice di garanzie a presidio dei dati personali da parte del Comparto Intelligence. A tale scopo, il Protocollo di intenti compie una ricognizione delle disposizioni vigenti sugli accertamenti del Garante nei confronti dell’Intelligence, con specifico riferimento agli accessi alle banche dati delle amministrazioni e dei gestori dei servizi di pubblica utilità, e di quelli effettuati per le finalità indicate nella direttiva sulla sicurezza cibernetica. L’accordo, poi, richiama le modalità di esecuzione degli accertamenti del Garante nei confronti delle Agenzie di Informazione e prevede la comunicazione al Garante del piano ricognitivo degli archivi informatici cui il Dis e le Agenzie hanno accesso ai sensi dell’art. 13, comma 2 della L. 124/2007, e le acquisizioni di dati effettuate in attuazione dell’art. 11 della direttiva sulla sicurezza cibernetica, laddove abbiano comportato l’identificazione dell’interessato da parte delle Agenzie di informazione. Al fine di tutelare la riservatezza delle informazioni al Comparto Intelligence, l’intesa prevede anche che gli atti trasmessi al Garante siano custoditi secondo modalità idonee a garantirne la segretezza. Ma non solo. L’intesa, infatti, riconosce al Comparto Intelligence la possibilità di avvalersi, fuori dei casi di parere già previsti dalla normativa vigente, dell’attività consultiva dell’Autorità garante sui temi attinenti al trattamento dei dati personali. Si prevede, quindi, la nomina di uno o più referenti di ciascuna parte ai fini dell’attuazione del Protocollo e si stabilisce una durata biennale, con la possibilità di procedere ad eventuali aggiornamenti alla luce delle innovazioni normative e regolamentari nella specifica materia”.  

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