Sulla revisione delle piante organiche dei magistrati chiesto dal Ministro della Giustizia un rinvio del parere obbligatorio al CSM

Redazione 22/02/13
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Anna Costagliola

Il 28 dicembre scorso il Ministro della Giustizia ha trasmesso, condividendola, la relazione tecnica del Capo Dipartimento dell’Organizzazione Giudiziaria, del personale e dei servizi, concernente la proposta di rideterminazione delle piante organiche degli uffici giudiziari di primo grado ed ha chiesto al Consiglio Superiore della Magistratura (CSM) di voler esprimere il prescritto parere al riguardo che si è impegnato, trattandosi di materia afferente l’organizzazione giudiziaria, a tenere nella massima considerazione.

L’esigenza di una ridefinizione generale delle piante organiche degli uffici giudiziari è stata più volte evidenziata dallo stesso CSM allo scopo di «operare un riequilibrio non emergenziale fra le diverse strutture giudiziarie per quanto concerne i rapporti fra dotazioni organiche e carichi di lavoro». Peraltro, come sottolineato dal Consiglio Superiore, la riforma delle circoscrizioni e la revisione della pianta organica rappresentano interventi fondamentali per restituire efficienza al sistema giudiziario. Sotto questo profilo il decreto legislativo di revisione delle circoscrizioni giudiziarie (D.Lgs. 155/2012) costituisce un importante passaggio per la costruzione di una organizzazione giudiziaria che sia in grado di dare risposte adeguate alla richiesta di realizzare un sistema giudiziario efficiente. Occorre ora che, ai fini della completa attuazione della riforma della geografia giudiziaria, anche la revisione della pianta organica degli uffici sia attuata sulla base di criteri idonei a realizzare un’efficiente allocazione delle risorse. Con il suo parere, pertanto, il CSM intende offrire il proprio motivato contributo alla realizzazione degli obiettivi descritti.

Tanto premesso, il voto del plenum del CSM sul parere licenziato dalla VII Commissione in ordine alla proposta di revisione delle piante organiche formulata dal Governo è stato rinviato a seguito di una missiva dello stesso Ministro della Giustizia in cui si chiedeva un differimento della discussione per valutare le osservazioni dei Consigli giudiziari e riformulare la originaria proposta.

Quanto ai contenuti del parere licenziato dalla VII Commissione, se questo si rivela favorevole alla proposta del Ministero sulla revisione delle piante organiche negli uffici accorpanti o con competenza più estesa, seppure con criteri diversi da quelli suggeriti dallo stesso Ministero, tuttavia è apparso fortemente critico in ordine alla proposta di ridisegnare in via definitiva le piante organiche di tutti gli uffici giudiziari italiani, riequilibrandone le dotazioni. In sostanza, il CSM consigliava, senza operare una complessiva redistribuzione dell’organico dei magistrati sul territorio, di limitare la rimodulazione delle piante organiche a quei soli uffici che sono oggetto di accorpamenti o di modifiche territoriali, lasciando la definitiva riformulazione delle piante organiche ad una seconda fase, immediatamente successiva, nella quale si dovrà operare una comparazione più approfondita della reale situazione degli uffici e predisporre un intervento più generale, fondato su un’analisi completa dei fattori rilevanti.

Dopo aver letto la proposta di delibera elaborata dalla VII Commissione del CSM, nella quale si auspicava un intervento in due fasi per la rideterminazione delle piante organiche, il Ministro della Giustizia ha ritenuto che tale soluzione avrebbe dato luogo a una provvisorietà nella definizione delle stesse. Maggiormente opportuno appare invece, come ritiene il Guardasigilli, intervenire in maniera definitiva, in un’unica fase, sulle piante organiche degli uffici giudiziari direttamente interessati dalla nuova geografia. Ciò nella consapevolezza di assicurare per tale via un provvedimento organizzativo adeguato alla fase di start up della nuova carta giudiziaria che prenderà vita il prossimo 13 settembre.

Rimane ovviamente nei poteri del Ministro della Giustizia la facoltà di procedere, nel futuro, a ogni ulteriore revisione della pianta organica degli uffici giudiziari. Nello spirito di leale collaborazione che caratterizza i rapporti tra il Ministero della Giustizia e il CSM, il Guardasigilli ha colto l’occasione per richiedere al Consiglio, assieme al differimento dell’approvazione del parere, l’invio ai propri uffici delle valutazioni formulate dai Consigli giudiziari e raccolte dalla VII Commissione, in vista della riformulazione dell’originaria proposta di revisione delle piante organiche.

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