Sicurezza, quali sono le nuove misure antiterrorismo

Redazione 28/08/17
Scarica PDF Stampa
Dopo gli attentati di Barcellona e Cambrils del 17 e 18 agosto, si torna a parlare con forza di terrorismo e nuove misure di sicurezza anche in Italia. Il Ministro dell’Interno Marco Minniti alza i livelli di allerta della Polizia penitenziaria, richiedendo agli agenti di essere armati anche fuori servizio. Maggiore attenzione anche all’interno delle carceri, uno dei luoghi dove più facilmente si presentano rischi di radicalizzazione terroristica. Vediamo nel dettaglio quali sono i piani del Governo e quali i dati sulla sicurezza in Italia.

 

Polizia, agenti armati anche fuori servizio

La principale novità operativa che emerge dal vertice straordinario del Comitato di analisi strategica antiterrorismo (Casa) convocato da Minniti dopo i fatti di Barcellona riguarda la Polizia penitenziaria: gli agenti dovranno essere sempre armati, anche quando sono fuori servizio. Un intervento tempestivo, viene chiarito, anche da parte di un poliziotto non in servizio, “potrebbe contribuire alla limitazione del danno”. E dunque, come già successo a Cambrils, a salvare vite umane.

Potrebbe esserci un problema, tuttavia. Da alcuni anni gli agenti di Polizia fuori servizio non possono avere un porto d’armi ordinario, ma solo la licenza a usare l’arma di ordinanza. La pistola di ordinanza è però lunga e pesante, sicuramente potente e efficace ma scomoda e difficilmente mimetizzabile. In caso di emergenza, potrebbe non essere il tipo di arma adatto.

 

Volume consigliato:

Riforma penale guida commentata alla Legge 103/2017

Con la Legge 23 giugno 2017, n. 103 (G.U. n. 154 del 4 luglio 2017), il legislatore ha apportatosignificative modifiche al codice penale, al codice di procedura penale e all’ordinamento penitenziario.  Attraverso un’analisi puntuale e tabelle di raffronto tra vecchia e nuova disciplina, questo nuovissimo Manuale fornisce un primo commento sistematico delle disposizioni contenute nella Riforma penale e approfondisce le numerose novità legislative introdotte sia dal punto di vista sostanziale che processuale, che hanno inciso su: • estinzione del reato per condotte riparatorie • modifiche ai limiti di pena per i delitti di scambio elettorale politico mafioso, furto, rapina ed estorsione • disciplina della prescrizione • incapacità dell’imputato a partecipare al processo, domicilio eletto, indagini preliminari, archiviazione • udienza preliminare, riti speciali, istruzione dibattimentale e struttura della sentenza di merito • semplificazione delle impugnazioni • organizzazione dell’ufficio del pubblico ministero. Chiarisce inoltre i temi più significativi della Riforma contenuti nelle deleghe al Governo sulla riforma della procedibilità per taluni reati, per il riordino di alcuni settori del codice penale e per una revisione della disciplina del casellario giudiziale penale, per la riforma del processo penale e dell’ordinamento penitenziario. Un’indispensabile Guida per il Professionista che deve orientarsi tra nuovi istituti e procedure.Nicola D’AngeloMagistrato, autore di testi di diritto, collabora su tematiche giuridiche con diverse riviste tra cui “Progetto sicurezza”, “Rivista Giuridica di Polizia” e “L’Ufficio Tecnico”, tutte pubblicate da Maggioli Editore.Antonio Di Tullio D’ElisiisAvvocato in Larino, autore di pubblicazioni cartacee e numerosi articoli su riviste giuridiche telematiche.

Antonio Di Tullio D’Elisiis, Nicola D’Angelo | 2017 Maggioli Editore

25.00 €  23.75 €

 

Terrorismo, maggiore attenzione nelle carceri

Dal vertice del comitato Casa emerge poi la disposizione a prestare particolare attenzione nelle carceri. Gli agenti di Polizia penitenziaria italiana dovranno osservare quotidianamente i comportamenti dei detenuti sospetti, e comunicare con tempestività ogni rischio agli organi competenti. In particolare, dovranno essere sorvegliati i detenuti che provengono da zone dove è presente l’Isis, per evitare a tutti i costi “episodi di proselitismo o radicalizzazione”. Sono proprio le carceri, infatti, uno dei luoghi dove più alto è il rischio di avvicinamento al terrorismo; basti pensare che ad oggi sono già 420 in tutta Italia  i detenuti considerati “a forte rischio”.

Pericolo di terrorismo non imminente

Eppure, con le dovute precauzioni, sembra che gli italiani per ora possano stare relativamente tranquilli. Almeno questo è quanto riporta Minniti, che parla di quadro della minaccia ancora alto ma “assenza di alcuna traccia di minaccia imminente”. Le Forze dell’ordine e i servizi dell’intelligence italiani stanno lavorando bene, con Minniti che concentra in particolare l’attenzione sui rimpatri per ragione di sicurezza (67 dall’inizio dell’anno, e ben 199 dal 2015).

In ogni caso, per evitare pericoli, la Polizia locale sarà tenuta nei prossimi mesi a coprire sempre di più anche le ore notturne, mentre i corpi statali dovranno essere maggiormente coordinati fra di loro.

Crimine in calo nel 2017

Allargando lo sguardo alla sicurezza generale dei cittadini, si può comunque notare come –statistiche alla mano– i crimini violenti stiano diminuendo nettamente rispetto all’anno scorso. Come riportato ancora dal ministro Minniti nel tradizionale incontro di ferragosto, nel corso del 2017 sono diminuiti gli omicidi, le rapine, i furti e persino gli incidenti stradali. In netto calo, fortunatamente, anche le vittime di violenza domestica e femminicidio.

Numeri positivi, che non trovano però del tutto riscontro tra la popolazione. Il senso di paura in tempi così turbolenti rimane comunque alto, anche se il ministro assicura che l’obiettivo resta quello di “essere presenti dappertutto” per rispondere con i fatti a tutte le domande di insicurezza.

Redazione

Scrivi un commento

Accedi per poter inserire un commento