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I Comuni di tutta Italia dovranno decidere entro oggi 1° febbraio se aderire alla rottamazione delle cartelle esattoriali concessa da Equitalia. In particolare, saranno i Comuni che non si affidano direttamente all’agente di riscossione a dover stabilire se usufruire della misura che permetterà ai contribuenti di evitare il pagamento di interessi di mora e sanzioni per tutte le cartelle emesse dal 2000 al 2016.
I Comuni che non usufruiscono dei servizi di Equitalia sono circa cinquemila: vediamo cosa rischiano i contribuenti che vivono in queste città.
Scarica il nuovo modulo di adesione alla rottamazione di Equitalia.
Rottamazione delle cartelle: cosa si deve pagare?
Ricordiamo innanzitutto che la rottamazione (o “definizione agevolata“) decisa da Equitalia prevede uno sconto sulle sanzioni dovute sulle somme e sugli interessi di mora di tutte le cartelle emesse tra il 1° gennaio 2000 e la fine del 2016. Per quanto riguarda le multe stradali, invece, sono escluse dal pagamento le sanzioni e le maggiorazioni previste dalla legge.
I contribuenti, tuttavia, dovranno comunque pagare gli altri importi. Nello specifico, sono in ogni caso dovuti, oltre alla somma di base:
- gli interessi da ritardata iscrizione al ruolo;
- le somme maturate a titolo di aggio, da calcolare però solo sul capitale e sugli interessi;
- le spese per le procedure esecutive;
- le spese di notifica della cartella.
Cosa succede se i Comuni non aderiscono alla rottamazione?
Non tutti i Comuni, tuttavia, usufruiscono dei servizi di Equitalia per la riscossione dei tributi locali. Circa cinquemila paesi e città infatti, più della metà dei Comuni italiani, si affidano ad altri enti o provvedono autonomamente.
Questi Comuni, tra i quali spiccano Milano, Torino e Bologna, non sono obbligati ad aderire alla rottamazione delle cartelle. Dovranno però decidere se usufruire della misura entro oggi 1° febbraio.
Il cittadino rischia di perdere l’agevolazione?
I cittadini di molti Comuni italiani, dunque, sapranno oggi se potranno aderire alla rottamazione delle cartelle di Equitalia per quanto riguarda le multe stradali e gli altri tributi locali.
In caso di mancata adesione da parte del Comune di residenza, le cartelle relative a tali debiti dovranno essere pagate nella loro interezza, compresi sanzioni e interessi di mora. Solo per le cartelle che si riferiscono a debiti gestiti direttamente da Equitalia si potrà usufruire dell’agevolazione.
Attenzione, però: i cittadini dei Comuni che non aderiscono alla rottamazione potranno comunque beneficiare dell’agevolazione se il Comune usufruiva dei servizi di Equitalia nell’anno di attribuzione della cartella.
La domanda di rottamazione delle cartelle
I contribuenti che possono usufruire della rottamazione delle cartelle dovranno compilare con i propri dati il modulo “DA1” di dichiarazione di adesione alla definizione agevolata, qui in allegato. I debitori potranno inoltre scegliere se procedere al pagamento in un’unica soluzione oppure a rate.
Scarica il nuovo modulo di adesione alla rottamazione di Equitalia.
Le somme dovute a Equitalia, per l’esattezza, possono essere pagate in cinque rate tra il 2017 e il 2018. I versamenti delle rate, tuttavia, dovranno coprire il 70% dell’importo totale nel 2017 e solo il 30% nel 2018. Nello specifico:
- la prima rata (luglio 2017) dovrà coprire il 24% della somma;
- la seconda rata (settembre 2017) dovrà coprire il 23% del dovuto;
- la terza rata (novembre 2017) dovrà coprire il 23% del dovuto;
- la quarta rata (aprile 2018) interesserà il 15% del dovuto;
- la quinta rata (settembre 2018) dovrà coprire infine il restante 15% della somma.
Il termine ultimo entro il quale va presentata la domanda è il 31 marzo 2017.
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