Vediamo nel dettaglio quali sono gli obblighi di chi ha aderito alla rottamazione e cosa si rischia se non si pagano le rate in tempo.
Rottamazione, la prima o unica rata scade lunedì
Tempo fino a lunedì prossimo, dunque, per pagare la prima o unica rata delle cartelle di Equitalia per le quali si è aderito alla rottamazione. I contribuenti che hanno deciso di usufruire della definizione agevolata, infatti, potevano scegliere se pagare tutta la cifra dovuta al Fisco in un’unica soluzione o se dividerla in cinque rate tra il 2017 e il 2018:
- la prima rata (entro la fine di luglio 2017) dovrà coprire il 24% della somma;
- la seconda rata (settembre 2017) dovrà coprire il 23% del dovuto;
- la terza rata (novembre 2017) dovrà coprire il 23% del dovuto;
- la quarta rata (aprile 2018) interesserà il 15% del dovuto;
- la quinta rata (settembre 2018) dovrà coprire infine il restante 15% della somma.
Ancora cinque giorni, quindi, e i contribuenti dovranno versare il 24% della somma pattuita con il Fisco. Si tratterà della grande maggioranza di tutti i debitori, visto che solo il 20% di coloro che hanno aderito hanno deciso di pagare tutto il debito in un’unica soluzione.
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Quali somme bisogna pagare?
La rottamazione delle cartelle esattoriali prevede uno sconto sulle sanzioni dovute sulle somme e sugli interessi di mora di tutte le cartelle emesse tra il 1° gennaio 2000 e il 31 dicembre 2016. Sono inclusi nella rottamazione tutti i ruoli relativi non solo ai tributi e alle imposte, ma anche ai contributi previdenziali e assistenziali e persino alle multe stradali. In quest’ultimo caso, a differenza che per le altre cartelle, non si devono pagare le sanzioni e le maggiorazioni previste dalla legge.
Sono invece dovuti, e vanno pagati entro i termini sopra riportati, la somma di base, gli interessi da ritardata iscrizione a ruolo, le somme maturate a titolo di aggio, le spese per le procedure esecutive e le spese di notifica della cartella.
Come si può pagare la prima rata?
Ma come si possono pagare le cartelle “rottamate”?
Sono previste diverse soluzioni: le somme da versare possono essere pagate, innanzitutto, agli sportelli bancari, presentando il bollettino Rav ricevuto, con carta di credito o prepagata e persino in contati se l’importo non supera i 3.000 euro. È poi possibile usufruire degli sportelli bancomat, dell’internet banking, degli uffici postali e dei tabaccai convenzionati. Infine, le rate possono essere pagate direttamente sul sito internet dell’Agenzia delle Entrate e tramite app quiclick.
Attenzione ai pagamenti in ritardo
Bisogna però stare molto attenti a rispettare le scadenze dei pagamenti del 31 luglio e –soprattutto– delle rate successive.
I contribuenti che, per qualsiasi motivo, non riescono o si dimenticano di pagare la prima o unica rata in tempo, anche per un solo giorno, vengono esclusi dal beneficio. Niente più rottamazione delle cartelle, quindi, e obbligo di pagare nuovamente tutte le sanzioni e gli interessi di mora originariamente previste. Ma attenzione: ancora più grave è il ritardo nei pagamenti delle rate successive alla prima. In questo caso, infatti, i cittadini perdono non solo il diritto alla definizione agevolata, ma anche il piano di rateazione originariamente concesso.