Riforma processo penale, la fase attuativa

Redazione 05/10/17
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Riforma processo penale, è partita la fase attuativa

Riforma processo penale: sono stati adottati i primi tre decreti attuativi della riforma approvata tre mesi fa. La ratio dell’intervento riformatore è quello di assicurare più garanzie e una maggiore efficienza del sistema processuale penale. I primi interventi riguardano il sistema delle impugnazioni e l’attuazione della riserva di codice per l’individuazione delle fattispecie criminose e delle responsabilità penali. Si incide quindi sui procedimenti in appello e in Cassazione, al fine di alleggerire la macchina giudiziaria, cercando di diminuire e semplificare i procedimenti. L’intento è quello di rendere effettivo il principio della ragionevole durata del processo.

La riforma delle impugnazioni

La riforma che incide sul sistema delle impugnazioni riguarda inevitabilmente anche la disciplina della prescrizione. Con questo intervento normativo, si fa più concreta la possibilità che il giudizio penale si concluda entro tempi più brevi; precisamente, lo scopo è che si giunga a decisione entro i 18 mesi di sospensione della prescrizione, previsti per ciascun grado di giudizio. Inoltre, dal punto di vista della legittimazione attiva, viene ridotta la facoltà di impugnazione del pubblico ministero. Precisamente, alla parte pubblica è preclusa l’impugnazione delle sentenze di condanna, salvo alcuni casi eccezionali, quale, ad esempio, la sentenza che modifica il titolo di reato. Inoltre, all’imputato viene preclusa l’impugnazione delle sentenze di proscioglimento.

Appello e cassazione penale dopo la L. 103/2017

Alla luce delle modifiche introdotte dalla Legge n. 103 del 23 giugno 2017 (G.U. 4 Luglio 2017, n. 154), ai codici penale e di procedura penale e all’ordinamento penitenziario, questa nuovissima Opera analizza nell’ambito del processo penale, l’atto di appello e il ricorso per cassazione quali mezzi di impugnazione. Attraverso costanti richiami alla più significativa giurisprudenza di settore e al supporto ditabelle riepilogative, il testo si configura come uno strumento indispensabile per il Professionista legale, fornendo indicazioni operative sulla corretta redazione degli atti e strategie sulle procedure da seguire, per evitare d’incorrere in errori. Nella prima parte, la trattazione esamina gli aspetti pratici e quelli prevalentemente giuridici dell’appello, senza tralasciare le norme che regolano questo mezzo d’impugnazione in processi penali diversi da quello ordinario, ad esempio, quello minorile e in alcuni procedimenti speciali, tipo quello previsto per le misure di prevenzione. A partire dall’analisi delle decisioni della Corte di Cassazione e dalle fonti normative, la seconda parte del testo ha l’intento di semplificare il complesso “meccanismo” del ricorso in Cassazione ed evitare l’inosservanza o erronea applicazione della normativa. Antonio Di Tullio D’ElisiisAvvocato in Larino, autore di pubblicazioni cartacee e numerosi articoli su riviste giuridiche telematiche.Gabriele EspositoAvvocato cassazionista del Foro di Napoli, specializzato in Diritto e Procedura Penale e Cultore della materia in Procedura Penale.

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La riserva di codice

Uno dei decreti attuativi si occupa della riserva di codice, stabilendo che la tutela dei beni della vita e la protezione della collettività è affidata in via esclusiva al codice. Ciò permette di dare concretezza al principio di legalità, rendendo maggiormente conoscibili e comprensibili i precetti penali e le relative sanzioni. Inoltre, si vuole evitare una stratificazione normativa e la pluralità di leggi extracodicistiche, che ostacolano la razionalizzazione del sistema e la sua coerenza. Un obiettivo importante è infatti quello di garantire la proporzionalità della pena rispetto al fatto commesso.

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