Reddito di inclusione al via da gennaio

Redazione 17/10/17
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Ora è ufficiale: il Reddito di inclusione Rei, la nuova misura di contrasto alla povertà che assicurerà fino a 485 euro al mese alle famiglie più indigenti, prenderà il via a gennaio 2018. Lo stabilisce il nuovo decreto legislativo n. 147/2017, pubblicato in Gazzetta Ufficiale venerdì scorso. La misura sostituirà i precedenti assegni Sia e Asdi, ma almeno in un primo momento sarà rivolta esclusivamente ad alcune categorie di cittadini, in primo luogo le famiglie con figli minorenni, con componenti disabili, con donne in stato di gravidanza e con disoccupati ultracinquantacinquenni.

 

Fino a 485 euro al mese a famiglia

Come si legge nel decreto, dunque, a decorrere dal 1° gennaio 2018 è istituito il nuovo Reddito di inclusione “quale misura unica a livello nazionale di contrasto alla povertà”. Il beneficio, che è collegato per ogni famiglia a un progetto personalizzato di attivazione e di inclusione sociale per il definitivo affrancamento dallo stato di indigenza, viene riconosciuto per un periodo non superiore a 18 mesi.

Ma a quanto ammonta il Rei? L’importo preciso varia molto a seconda delle condizioni nelle quali il nucleo familiare si viene a trovare, e oscilla tra un massimo di 485 euro e un minimo di 190 euro al mese per i single. Come recita il decreto con forma più tecnica, il Reddito è pari al valore di 3.000 euro annuali “moltiplicato per il parametro della scala di equivalenza corrispondente alla specifica composizione del nucleo familiare”.

 

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Reddito di inclusione: i requisiti economici

Il Rei può essere concesso, solo su richiesta, ai nuclei familiari che al momento della presentazione della domanda rispondano a determinati requisiti stabiliti per legge. Innanzitutto, i beneficiari della misura devono essere cittadini dell’Unione Europea residenti in Italia in via continuativa (e da almeno due anni al momento della richiesta): non solo italiani, quindi, ma anche titolari di permesso di soggiorno permanente. I nuclei familiari interessati devono inoltre avere un indice Isee non superiore a 6mila euro e un valore Isre non eccedente i 3mila euro.

Le famiglie che richiedono il Reddito di inclusione devono poi avere un patrimonio immobiliare, diverso dalla casa di abitazione, non superiore a 20mila euro e un patrimonio mobiliare che non ecceda i 6mila euro, maggiorati di 2mila euro per ogni componente successivo al primo fino a un tetto di 10mila euro. Non solo: nessun membro della famiglia deve essere intestatario di un autoveicolo o di un motoveicolo immatricolato la prima volta nei 24 mesi antecedenti la richiesta del Rei.

Reddito solo per le famiglie più in difficoltà

Non basta, però. Come accennato in apertura, nel 2018 il nuovo Reddito di inclusione sarà riservato solo a determinati nuclei familiari che oltre a rispettare i requisiti economici e di cittadinanza si trovino in una particolare condizione di difficoltà o fragilità. Nello specifico, potranno richiedere il Reddito le famiglie:

  • in cui sia presente un componente di età inferiore a 18 anni;
  • in cui sia presente un componente disabile e un suo genitore;
  • in cui sia presente una donna in stato di gravidanza accertata;
  • nelle quali sia presente un lavoratore di età pari o superiore a 55 anni che si trovi in stato di disoccupazione e abbia finito di beneficiare del relativo assegno da almeno tre mesi.

In ognuno di queste circostanze, il Rei potrà essere richiesto presso gli appositi punti per l’accesso individuati dal proprio Comune a partire dal 1° dicembre 2017.

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