Quote rosa nei consigli di amministrazione: primo passaggio parlamentare al Senato

Redazione 01/04/11
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È stato approvato ieri dal Senato, in prima lettura, il disegno di legge
sulle quota rosa nei consigli di amministrazione delle società quotate
e in quelle non quotate facenti capo alle amministrazioni pubbliche; il provvedimento
impone che lo statuto di tali società debba prevede che "il riparto
degli amministratori da eleggere sia effettuato in base a un criterio che assicuri
l’equilibrio tra i generi. Il genere meno rappresentato deve ottenere almeno 1/3
degli amministratori eletti. Tale criterio di riparto si applica per tre mandati
consecutivi". L’entrata a regime della disposizione è, tuttavia, posticipata
al 2015, mentre per il periodo 2012-2015 la soglia di rappresentanza di ciascun
genere dovrà essere pari a 1/5.
La stessa legge introduce un meccanismo sanzionatorio per le società che
venissero meno agli obblighi imposti, graduandolo in diverse fasi:
a) il primo passaggio è una diffida delle Consob alla società interessata
affinché si adegui entro il termine massimo di 4 mesi;
b) in caso di inottemperanza alla diffida, la Consob applica una sanzione amministrativa
pecuniaria da euro 100.000 a euro 1.000.000 e fissa un nuovo termine di tre mesi
ad adempiere;
c) in caso di ulteriore inottemperanza rispetto a tale nuova diffida, i componenti
eletti decadono dalla carica.
Per l’individuazione delle società pubbliche cui si applicano le nuove
disposizioni, l’art. 3 specifica che devono ritenersi tali le "società,
costituite in Italia, controllate da pubbliche amministrazioni ai sensi dell’articolo
2359, commi primo e secondo, del Codice civile, non quotate in mercati regolamentati".

Il vasto e trasversale consenso con cui è stata approvato il disegno di
legge (203 voti a favore, 14 contrari e 33 astenuti) lascia presagire una rapida
approvazione anche alla Camera dei deputati.

Redazione

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