Procedure d’insolvenza e ristrutturazione: alcuni dati delle Corti

Redazione 02/09/19
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di Lucilla Galanti*

* Assegnista di ricerca nell’Università di Firenze

Sommario

1. Cenni introduttivi: il progetto ACURIA

2. I dati emersi dall’esame delle procedure fallimentari

3. (Segue): e dalle procedure concordatarie

4. Alcune conclusioni (aperte)

1. Cenni introduttivi: il progetto ACURIA

Nell’Università di Firenze si è di recente concluso un progetto europeo, ACURIA, volto ad analizzare buone prassi ed ostacoli in materia di insolvenza[1]. Il progetto, che si è fondato su un’analisi di carattere precipuamente empirico, ha riguardato tre profili: uno quantitativo, rappresentato da un’indagine casistica, in base ad un campione di procedure messe a disposizione da alcuni tribunali[2]; uno qualitativo, attinente alla complessiva valutazione del sistema concorsuale, per come pragmaticamente percepito dai professionisti del settore; e, infine, uno comparato, caratterizzato dal raffronto tra i diversi ordinamenti coinvolti[3].

In questa sede, si vorrebbero ripercorrere alcuni dati emersi dallo studio dei casi, soffermandosi, in particolare, su durata ed esito delle procedure oggetto di esame.

[1] Al progetto ACURIA (Assessing Courts’ Undertaking of Restructuring and Insolvency actions: best practices, blockages and ways of improvement), che si è svolto con il supporto finanziario della Commissione Europea (Directorate-General Justice and Consumers, Call: JUST-2015-JCOO-AG-1), hanno partecipato il Centro de Estudos Sociais – Universidade de Coimbra (in qualità di capofila), l’Università di Firenze, la Uniwersytet Gdański e la Maastricht University. In sede nazionale, il progetto è stato diretto dai proff. I. Pagni e N. Abriani, e coordinato dal dott. L. Benedetti.

[2] Il progetto, che si è svolto nel periodo 1 gennaio 2017 – 30 aprile 2019, ha avuto ad oggetto sotto il profilo dell’indagine quantitativa un campione di procedure fallimentari e concordatarie chiuse tra il 2012 e il 2016.

[3] L’analisi qualitativa si è fondata su focus groups ed interviste a professionisti del settore, mentre l’indagine comparata tra i diversi ordinamenti ha consentito di individuare diverse categorie di ostacoli e buone prassi condivisi, di carattere normativo, istituzionale, professionale e comunicativo. Per maggiori approfondimenti si rimanda al report finale, di prossima pubblicazione, nonchè al sito del progetto: acuria

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