Pignoramento Auto ostacolato dal debitore? Per la Cassazione è reato

Redazione 10/05/17
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L’auto è un bene pignorabile? E soprattutto, come avviene il pignoramento? Nella convinzione della generalità dei consociati, è consolidata quella secondo la quale il debitore possa abilmente sottrarre l’automobile alle pretese del creditore pignorante impedendone il reperimento.

Con l’avvento della tecnologia, però, tutto è cambiato: se infatti fino ad ora era sufficiente non trovare il bene, affinchè il procedimento pignoratizio avesse esito negativo, ad oggi è onere del debitore presentare l’automobile all’Autorità Giudiziaria, a pena di commettere reato. Ma procediamo per gradi.

Pignoramento Auto: come avviene?

Il procedimento pignoratizio è divenuto quasi completamente telematico: infatti, al sussistere di un credito nei confronti di un soggetto che sia proprietario del bene mobile registrato, l’ufficiale giudiziario non si reca più fisicamente presso l’abitazione dello stesso, alla ricerca materiale dell’auto, bensì provvede ad ingiungere il pignoramento mediante l’iscrizione del provvedimento giudiziale nel Pubblico Registro Automobilistico. Notifica poi al debitore il pignoramento, e consegna il titolo esecutivo al creditore pignorante perché provveda a trascriverlo nei pubblici registri.

A partire dalla notifica del pignoramento, l’onere passa al debitore, che ha l’obbligo di consegnare l’automobile all’Istituto Vendite Giudiziarie entro 10 giorni, ente che procederà alla vendita all’asta, secondo le date bandite dal giudice dell’esecuzione forzata. Qui il punto nevralgico della materia: nel caso in cui il debitore non adempia a suddetto dovere, commetterà reato, come ha ribadito la stessa Corte di Cassazione nella recente sentenza n. 19412/2016.

Cassazione: chi non consegna l’auto commette reato

Si tratta del reato previsto dall’articolo 380 del codice penale, rubricato come mancata esecuzione di un provvedimento dell’autorità.

Infatti, fino a quando il debitore non provveda a consegnare l’automobile all’Istituto Vendite Giudiziarie, lo stesso è ritenuto suo custode provvisorio, e deve astenersi dal venderla, donarla e usarla. Dunque, se la polizia coglie il proprietario al momento dell’uso indebito potrà non solo ritirare la carta di circolazione del veicolo e tutti gli altri documenti relativi alla proprietà, ma anche ritirare l’auto e consegnarla all’IVG.

Cosa rischia il proprietario dell’auto?

Su richiesta del creditore, o in base alla contestazione da parte della Polizia, può poi essere avviato un procedimento penale nei confronti del debitore inadempiente, per aver omesso volontariamente di osservare un ordine del giudice, punito con la reclusione fino a un anno o con la multa fino a 516 euro. Dopo la segnalazione del soggetto alla Procura della Repubblica, nonché l’avvio del procedimento, l’auto può anche essere sottoposta a sequestro come corpo del reato, quello di cui all’art. 580 c.p. appunto.

Ma c’è di più: il proprietario inadempiente del bene rischia anche altre sanzioni, secondo quanto affermato da una sentenza del Tribunale di Mantova ( sent. del 13/10/2015). In particolare, il giudice del procedimento penale potrebbe irrogare anche una pena pecuniaria, compresa tra i 250 e i 500 euro, ciò a prescindere dall’esito del procedimento pignoratizio, che può anche essere andato a mal fine. Nel caso in cui, infatti, il debitore abbia procurato danni al bene, infatti, lo stesso verrà chiamato a risponderne mediante risarcimento del danno. 

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