Il nuovo Decreto “Siccità”: novità infrastrutture idriche

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Il 6 aprile scorso il Governo ha approvato un decreto-legge recante “Disposizioni urgenti per la prevenzione e il contrasto della siccità e per il potenziamento e l’adeguamento delle infrastrutture idriche”.

Indice

1. Le misure


Attraverso la decretazione d’urgenza, vengono introdotte specifiche misure preordinate a implementare la resilienza dei sistemi idrici ai cambiamenti climatici e a ridurre dispersioni di risorse idriche. Si prevedono, peraltro:

  • un regime semplificato per le procedure di progettazione e realizzazione delle infrastrutture idriche che rinvia al modello PNRR;
  • l’aumento dei volumi utili degli invasi;
  • la possibilità di realizzare liberamente vasche di raccolta di acque meteoriche per uso agricolo entro un volume massimo stabilito;
  • il riutilizzo delle acque reflue depurate per impiego irriguo;
  • l’introduzione di notevoli semplificazioni nella realizzazione degli impianti di desalinizzazione.

2. Il sistema di governance


Dette misure troveranno immediata attuazione pure in virtù del sistema di governance delineato, che prevede:

  • l’istituzione della cabina di regia, col compito di effettuare entro 30 giorni una ricognizione delle opere e degli interventi di urgente realizzazione per far fronte, nel breve termine, alla crisi idrica e, tra queste, quelle suscettibili di essere poste in essere da parte del Commissario straordinario nazionale. In ipotesi di ritardi ovvero di ulteriori criticità nell’esecuzione di singoli interventi infrastrutturali del settore idrico, la Cabina di regia attiva procedure preordinate a superare i ritardi o le criticità emerse, e può pure nominare singoli Commissari ad acta;
  • la nomina di un Commissario straordinario nazionale per la scarsità idrica, che resterà in carica fino al 31 dicembre 2023 e potrà essere prorogato fino al 31 dicembre 2024. Il Commissario realizzerà, in via d’urgenza, gli interventi indicati dalla Cabina di regia e svolgerà ance altre funzioni, tra cui la regolazione dei volumi e delle portate degli invasi, la verifica e il coordinamento dell’adozione, da parte delle regioni, delle misure previste per razionalizzare i consumi ed eliminare gli sprechi, la verifica e il monitoraggio dell’iter autorizzativo dei progetti di gestione degli invasi finalizzati alle operazioni di sghiaiamento e sfangamento, l’individuazione delle dighe per le quali risulta necessaria e urgente l’adozione di interventi per la rimozione dei sedimenti accumulati nei serbatoi, la ricognizione degli invasi fuori esercizio temporaneo da finanziare nell’ambito delle risorse del “Fondo per il miglioramento della sicurezza e la gestione degli invasi”. Il Commissario, in ipotesi di perdurante inerzia nella realizzazione degli interventi e delle misure elencate da parte dei soggetti responsabili, potrà essere indicato dal Presidente del Consiglio dei ministri, previa delibera del Consiglio dei ministri e sentito il soggetto inadempiente, per adottare, in via sostitutiva, gli atti o i provvedimenti necessari o di eseguire i progetti e gli interventi.

Avv. Biarella Laura

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